La recensione di Bedelia, il nuovo tagliente libro di Leo Ortolani, edito da Bao Publishing, che dopo il grande successo di Cinzia, torna alla graphic novel di ampio respiro.
Lo aspettavamo con ansia, inutile negarlo, Cinzia ci era piaciuto troppo perchè Leo Ortolani ci lasciasse a secco di una sua nuova graphic novel ed eccola qui, la recensione di Bedelia, la nuova piccante e tagliente opera del papà di Rat-Man.
Come già accaduto con il sopraccitato Cinzia, anche in questa occasione Ortolani ripesca dal cassetto un suo vecchio personaggio, Bedelia appunto, la super vamp di Venerdì 12, con l’hobby di infrangere cuori e cambiare partner più spesso delle mutande, e crea qualcosa di assolutamente nuovo, attuale, caustico quanto basta da porre un bel strillone in quarta di copertina:
“Amerete una stronza”.
E Bedelia, da qualunque punto di vista la si guardi, è proprio questo. Ammesso che riusciate ancora a ragionare dopo aver incrociato le sue sensuali forme.
Ma partiamo da un pochino più indietro.
Bedelia non è il seguito di Venerdì 12; la serie con protagonista lo sfortunato (e sottone) Aldo e il (quasi) fido Giuda si è conclusa nel 2004 dopo sette anni di pubblicazione, ma in molte maniere questa nuova graphic novel si collega alla serie e addirittura la amplia, pur rimanendo al 100% una lettura stand alone.
Bedelia è la bellissima donna che ha spezzato il cuore di Aldo, condannandolo alla maledizione di Venerdì 12, da molti considerata addirittura la miglior opera di Ortolani e con ottime motivazioni.
Bedelia è la bellissima donna che ha spezzato il cuore di Aldo, condannandolo alla maledizione di Venerdì 12, da molti considerata addirittura la miglior opera di Ortolani e con ottime motivazioni, visto che i suoi protagonisti riescono ad essere veramente vicini ai lettori che almeno una volta nella vita hanno provato le stesse situazioni (vabbè con le dovute proporzioni, a meno che non abbiano imparato a suonare l’organo) o avuto gli stessi “compagni” di viaggio.
Questa è la storia mai narrata di Bedelia. Di come per tanto tempo sia stata la donna più bella e desiderata del mondo, testimonial del brand di lingerie Segreti, con migliaia di pubblicità praticamente ovunque.
Lei, la diva, popolarissima e vuota, facile ad infilarsi nei letti altrui e altrettanto rapida ad uscirne. Che ha spodestato la precedente regina di bellezza senza troppi complimenti (una delle parti più potenti di tutto il libro), che tratta tutti con sufficienza, tanto se non le importa molto di sé stessa figuriamoci cosa gliene freghi del prossimo.
Qualcuno lo ha detto? Faccio io: una stronza.
Leo Ortolani durante una recente intervista ci ha raccontato che gli capita spesso di far interagire nella sua mente i tanti personaggi creati nel corso della sua carriera, al punto che a volte questi cominciano a farlo in autonomia ed è proprio in quel momento che avviene la magia e nascono fumetti come quello che abbiamo per le mani in questo momento.
Perché la protagonista di questo nuovo fumetto risplende per caratterizzazione e anche se è la prima volta che sentiamo parlare del suo passato ci pare di conoscerla da sempre, a riprova di quanto la sua costruzione sia stata minuziosa.
Bedelia, abituata ad essere al centro dell’attenzione di chiunque improvvisamente subirà l’esperienza più radicale e traumatizzante della sua vita: essere messa da parte.
Per venti anni è stata la regina incontrastata delle copertine di riviste di glamour e moda, ma ora la giovane e ancora più bella Elaiza (mi piacciono le brune, sorry) è pronta a prendere il suo posto nel perfido meccanismo di rotazione delle icone pop e i vecchi manifesti vengono tolti per lasciare spazio alla new entry, fresca di incoronazione da parte delle alte sfere di Segreti.
E quello di Bedelia diventerà un viaggio di “vendetta” che presto si trasformerà in redenzione, visto che nel suo percorso incontrerà due figure importantissime.
Figuriamoci se questa è una cosa accettabile. E quello di Bedelia diventerà un viaggio di “vendetta” che presto si trasformerà in redenzione, visto che nel suo percorso incontrerà due figure importantissime.
Il primo sarà Gaudio, il suo angelo custode metrosexual, vero e proprio Virgilio nel personale viaggio attraverso l’inferno da cui dovrà uscire.
Il secondo arriva proprio da Venerdì 12 e sarà quell’anello di congiunzione con la serie di cui vi parlavo qualche riga più su.
Ortolani ci parla di redenzione, di cosa accade al mondo e soprattutto alle persone mentre siamo impegnati e concentrati su altro, e nel caso di Bedelia “quell’altro” corrisponde al riflesso nel suo specchio.
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Conosciamo bene Leo Ortolani e il suo umorismo tagliente e ve lo dico già da ora, preparatevi ad una micidiale serie di battute e gag, ispirate tanto al cinema quanto al mondo dei rotocalchi.
Ma non è l’elemento che più vi rimarrà dopo la lettura di Bedelia.
In ben più di un’occasione ho riso delle battute al vetriolo e un secondo dopo mi sono quasi sentito in colpa per averlo fatto, visto che Ortolani non risparmia neanche un colpo.
Si ride, certo, ma a denti stretti.
La vita di Bedelia, al di fuori delle copertine e delle passerelle, è di una tristezza infinita. Non ha legami, le amicizie che ha sono solo di facciata, gli amanti la considerano un oggetto, irresistibilmente attraente e lussurioso, ma pur sempre una cosa. È come se la sua intera esistenza fosse un lungo tunnel che non porta da nessuna parte se non alla continua consacrazione della sua stessa immagine.
È una dea, ma cosa accade ad una divinità quando tutti cominciano a dimenticarsene? Può conservare il suo potere?
Solo Gaudio (e il secondo personaggio chiave) sembra percepire che in lei c’è ben altro e con grande impegno e sincerità la aiuta in un percorso nel quale è impossibile non tifare per lei.
Ce lo ha detto Leo: vi innamorerete di una stronza e si, è proprio così. Bedelia inizia il suo racconto come un personaggio assolutamente negativo e già da metà siamo tutti rapiti dalla sua caratterizzazione e finirà per essere irresistibile.
Come già accaduto con Cinzia (sempre edito da Bao Publishing) ci troviamo di fronte ad un’altra grande prova per Leo Ortolani. Adoro come sia in grado di recuperare personaggi secondari e renderli protagonisti di spessore, tridimensionali, con una storia, connessioni.
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Bedelia è un personaggio dallo stampo “classico”, coi suoi clichè e le sue regole comportamentali eppure riesce a sorprendere nel suo percorso.
Bedelia è un personaggio dallo stampo “classico”, coi suoi clichè e le sue regole comportamentali eppure riesce a sorprendere nel suo percorso, anche a fronte di un finale di certo emozionante anche se non particolarmente originale e abbastanza intuibile fin dall’inizio.
Ma in questo caso è davvero più importante il viaggio che la destinazione.
Quello che avverrà nel corso della narrazione ha tutti i ritmi propri del cinema, con colpi di scena, personaggi secondari che irrompono lasciando sempre qualcosa per farsi ricordare, rivelazioni ecc.
Bedelia è una storia di un’umanità davvero assoluta, sapientemente mixata con lo humor, in modo da renderla equilibrata. Senza quello, sarebbe stato difficile reggere tutti i colpi che questa graphic novel infligge.
In conclusione della recensione di Bedelia cosa altro potremmo dire se non… Grande Leo Ortolani! 30 anni di carriera e una freschezza incredibile, che si conferma lavoro dopo lavoro. Non ne nascono tutti i giorni di artisti così.
E la cosa ancora più bella è che riesce sempre a coniugare humor, black humor, satira e black humor, con elementi narrativi e di analisi molto profondi e affascinanti. Black humor l’ho già detto vero.
Non so davvero come tu ci sia riuscito, ma ci hai fatti innamorare di una stronza.
- Leo Ortolani dimostra ancora una volta il suo talento eccezionale.
- Riesce a trasformare una vera stronza, in un personaggio per cui fare il tifo.
- La storia è dura, infligge parecchi colpi, ma Ortolani riesce ad equilibrare il tutto con il suo leggendario humor.
- Ottimo rapporto qualità/prezzo ell'edizione Bao
- Volutamente, il finale si fa già intuire sin dall'inizio, ma non guasta nulla, perchè è più importante il viaggio che la destinazione.
- Si poteva sperare in un libro con qualche lavorazione in più in cover (in linea con la sua protagonista), qualche extra a fine storia (pin-up ad esempio).