Fumetti Horror: i 30 (in realtà un po’ di più) migliori titoli di genere, da tenere in considerazione in vista di Halloween se siete alla ricerca di brividi ed emozioni forti o se semplicemente avete deciso di non dormire più la notte.
Quali sono i migliori 30 fumetti horror in circolazione (in realtà sono un po’ di più), ovvero ancora reperibili sul mercato senza troppe difficoltà, da leggere col cuore in gola in una buia notte prossima ad Halloween? La verità è che come al solito, mi complico la vita con queste classifiche/liste, per le quali nutro sentimenti contrastanti di amore e odio.
Innanzitutto perché è sempre dannatamente difficile condensare decine di anni di letture in classifiche circoscritte e a volte poco rispettose del tema trattato o della vastità dello stesso.
In secondo luogo proprio perché il mercato è davvero stracolmo di ottimi fumetti horror e fare delle scelte mi pone sempre nella condizione di dover tenere qualcosa per escludere il resto.
Ma ad onor del vero questo tipo di operazioni mi obbliga a ripensare con spirito critico alle centinaia, migliaia di fumetti letti e la cosa – ammetto – comporta un certo piacere, non indifferente.
Quindi dopo numerosi ripensamenti, sondaggi con i follower de Il Trono del Re, lunghe telefonate con i miei amici Adriano Barone e Miguel Velasquez (che ringrazio per il loro tempo e consigli) sono giunto ad una lista, di cui sono in effetti posso ritenermi soddisfatto.
I titoli che leggerete di seguito sono alcuni dei fumetti horror più significativi che abbia letto nella mia vita e sono ancora tutti reperibili in maniera discretamente facile.
Che si tratti di ansia, inquietudine, body horror, estrema violenza e gore, deliri psicologici o onirici in ognuna di queste opere troverete quello che genera paura, forse il sentimento più primordiale degli esseri viventi e alla base dell’istinto di sopravvivenza.
Si tratta della lista personale de Il Trono del Re, non sono così presuntuoso da definirla definitiva, ma è di certo estremamente completa ed esaustiva.
Questi titoli soddisfano molte caratteristiche di un genere, quello horror, che ha infinite sfaccettature e declinazioni ma un comun denominatore importante: il brivido.
Che si tratti di ansia, inquietudine, body horror, estrema violenza e gore, deliri psicologici o onirici in ognuna di queste opere troverete quello che genera paura, forse il sentimento più primordiale degli esseri viventi e alla base dell’istinto di sopravvivenza.
Bisogna ammettere tuttavia che per quanto concerne il fumetto (e sicuramente ancor di più per la letteratura) l’orrore ha una fruizione completamente diversa rispetto al cinema. Il fumetto viaggia al tuo ritmo, sei tu che decidi quanto leggere velocemente o quanto soffermarti su una tavola. Se difficilmente (o molto più di rado) sarai colto dal cosiddetto “jump scare”, nei fumetti horror non mancano certo i colpi di scena e quella sensazione, profonda, di timore nel girare quella pagina che hai tra le mani.
Questa lista rappresenta la mai cultura fumettistica e le mie letture e di certo, per un genere vasto come l’horror, ci sono ancora tanti fumetti che andrebbero segnalati. Se volete potete farlo nei commenti, al fine di rendere ancora più entusiasmante questo nostro percorso scandito dai rintocchi di mezzanotte.
Siete pronti per un viaggio da incubo? Se ve la sentite spegnete tutte le luci e magari controllate sotto al letto…non si sa mai.
Locke & Key
di Joe Hill e Gabriel Rodriguez (Magic Press)
Il fumetto di Joe Hill (figlio di Stephen King) e Gabriel Rodriguez è un vero e proprio gioiello horror. La storia, ambientata per lo più all’interno della misteriosa magione chiamata Keyhouse, con le sue chiavi magiche e i suoi misteri soprannaturali, è decisamente molto diversa e più terrificante (e cruenta) rispetto alla sua trasposizione televisiva per Netflix. Locke & Key è scritto in maniera impeccabile, disegnato benissimo e con un fascino magnetico vi ritroverete numerose volte a sognare di notte chiavi dalle forme strane, spettri fluttuanti e oscuri scantinati. Must have.
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Discesa all’Inferno
di Garth Ennis e Goran Sudzuka (saldaPress)
Discesa All’Inferno di Garth Ennis e Goran Sudzuka è uno dei migliori fumetti horror pubblicati negli ultimi anni. Due agenti dell’FBI si ritroveranno ad entrare in un magazzino di L.A. per la segnalazione della presenza di un noto pluri-omicida. Quello che non sanno è che stanno per entrare nella vera anticamera dell’inferno, un incubo terrificante e psicologicamente opprimente, che nel secondo volume rivelerà anche tutta la sua carica metaforica di invettiva sociale contro l’attuale governo statunitense. Un’opera eccellente che ci riporta un Ennis in splendida forma, lontano dal suo black humor ma dannatamente concreto nel terrorizzare il lettori. Specie quando sogno e realtà si sovrapporranno.
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The Walking Dead
di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie Adlard (saldaPress)
Il capolavoro di Robert Kirkman, da poco concluso, è tante cose. The Walking Dead parla di umanità, della fragilità del tessuto sociale nel quale viviamo, di evoluzione, sopravvivenza, amore e odio. Ma è anche uno dei fumetti horror più famosi di sempre (oltre che tra i più venduti). Gli zombi ben presto diventano un elemento scenografico, un’ambientazione, ma possono esistere mostri ben peggiori proprio a fianco a noi, con sembianze umane, magari a capo di qualche “comunità”. Imprescindibile la lettura di uno dei fumetti indipendenti americani più importanti della storia recente.
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Providence e Neomicon
di Alan Moore e Jacen Burrows (Panini Comics)
Se si parla di horror non si può non parlare di H.P. Lovecraft e dei Miti di Cthulhu. Ma è altrettanto vero che non si può non nominare il bardo di Northampton, Alan Moore. Come molti lessi per primo Neonomicon, un thriller horror che non solo affonda le mani (e le braccia e il collo pure) nell’universo lovecraftiano, ma lo espande e lo approfondisce dando forma all’orrore grazie alle grandi matite di Jacen Burrows. Ma per quanto avvincente (io l’ho sempre trovato estremamente valido) il vero orrore puro arriva tra le pagine dei tre volumi di Providence.
Robert Black, alla ricerca della storia perfetta per il suo libro incapperà in una delle più grande rivelazioni mai sussurrate all’umanità, tra creature terribili dallo spazio profondo, orrori cosmici, mostri e maledizioni. E la sua discesa nella follia, inizialmente lucida poi sempre più delirante è qualcosa di realmente inquietante. Difficile trovare un’opera ispirata Lovecraft altrettanto lisergica e terrificante.
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Le Montagne della Follia
di Gou Tanabe (J-Pop Manga)
Restiamo in ambito Lovecraft per cercare i migliori fumetti horror sul mercato. Andiamo finalmente in Giappone e incontriamo Gou Tanabe, eccellente mangaka che in carriera ha adattato molte opere dello scrittore nato a Providence, tra cui Il Richiamo di Cthulhu, Il Mastino e Altre Storie, L’Abitatore del Buio, Il Colore Venuto dallo Spazio, L’ombra venuta dal tempo e Le Montagne della Follia.
Tra tutti ho scelto quest’ultimo come opera rappresentativa, per la fedeltà della trasposizione, il disegno pulito, efficacissimo e molto godibile e anche per quel tocco di personalità che aggiunge spessore ad un’opera già di per sé mitica.
Tutto l’orrore lovecraftiano non solo è mantenuto, ma anche esaltato e a tratti migliorato, grazie ad un ottimo storytelling. Sta per uscire anche La Maschera di Innsmouth e il consiglio è di recuperare tutte le opere di questo mangaka.
Uzumaki
di Junji Ito (Star Comics)
Probabilmente Junji Ito è il mangaka horror più conosciuto e apprezzato al mondo al momento. “Figlio” artistico di artisti come Kazuo Umezu e Yasutaka Tatsui ha saputo più di chiunque altro interpretare in chiave personale il concetto di “body horror”.Ho scelto Uzumaki, forse una delle più riuscite e iconografiche tra le sue opere, anche se Tomie (edito da J-Pop, da cui sono stati tratti ben sette film) è degna di nota. Se dovessi utilizzare un termine per descrivere i suoi fumetti userei la parola disturbante.
I protagonisti delle storie di Junji Ito sono quasi sempre individui molto pacati e lucidi che si trovano di fronte alle aberrazioni più impensabili e impressionati e spesso si ritrovano a non accettare sé stessi o il proprio corpo. I volti del terrore di Ito sono sempre gelidi e con espressioni folli che racchiudono mille sentimenti. L’orrore si materializza su corpi straziati dalla mutazione, come accade in Uzumaki dove una maledizione porta persone e oggetti di una piccola cittadina a diventare a subire un inesorabile cambiamento a spirale. Se cercate fumetti horror attuali dal Sol Levante, partite da qui.
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Io Sono Shingo
di Kazuo Umezz (Star Comics)
Se Junji Ito è diventato così bravo lo si deve anche all’influenza di un grande maestro dell’horror e della fantascienza giapponese, Kazuo Umezu, detto anche Umezz. Artista dalla carriera lunga e prolifica (ha iniziato nel 1962 e ha lavorato per oltre trent’anni) si è cimentato in vari generi, risultando sempre all’avanguardia per tematiche e stile narrativo.
Ho scelto Io Sono Shingo, anche se principalmente viene considerata un’opera di fantascienza, perché è una delle pubblicazioni italiane più recenti e perché mi ha inquietato come poche altre letture. Un robot industriale, negli anni del salto di progresso tecnologico giapponese, diventa autocosciente finendo per sentirsi “figlio” di due ragazzini con i quali interagirà. Ne nascerà una storia terrificante di crescita e affermazione che stravolgerà la vita dei due protagonisti e forse il destino del mondo intero. Da qualunque parti lo si prenda Io Sono Shingo è un incubo distopico, con pochi rivali.
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Devilman
di Go Nagai (J-Pop Manga)
Devilman di Go Nagai, il non plus ultra dei classici del manga e in generale dei fumetti horror più speventosi di sempre. Il mio amico Claudio Calia nel suo saggio sulla nona arte ha scritto che Devilman è uno dei pochi fumetti al mondo che puoi sentirne i rumori. Vero.
Go Nagai produce un’opera affilata, estrema, iper critica nei confronti della società giapponese di quegli anni (era il 1972) e la riempie di una violenza a volte sconcertante. Il liceale Akira Fudo si fa possedere dall’essenza del demone Amon e diventa Devilman, cacciatore di suoi simili, unica difesa dell’umanità contro l’invasione dei suoi antichi fratelli. Ma non sono solo i demoni quelli da temere.
È incredibile che siano riusciti a trarne un anime (quello classico, con il quale la mia generazione è cresciuta) per un target molto giovane. Perché è difficile durante la lettura della lunghissima serie non rimanere a volte provati dall’eccessiva crudezza di certe pagine. Immortale.
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Hellblazer Vertigo
di AA.VV. – DC Comics (RW Lion, i attesa di ri-pubblicazione da parte di Panini)
John Constantine è ormai l’uomo della magia e del mistero di casa DC Comics. Ma il mago (tabagista) creato da Alan Moore è molto di più e lo sanno bene i fan della cara vecchia Vertigo. Tanti gli autori che si sono avvicendanti tra le sue avventure, Jamie Delano, Grant Morrison, Neil Gaiman, Garth Ennis, Warren Ellis e Brian Azzarello, solo per citare quelli più noti.
Vorrei citare il primo ciclo di Delano, storico, a tratti rivoluzionario. Delano ha preso il personaggio dalle mani di Alan Moore e lo ha reso quel che tutti abbiamo imparato a conoscere: un ingannatore, egoista e cinico, tormentato dagli sbagli commessi (e dalle atrocità a cui ha condannato degli innocenti) e legato ai peggiori incubi che si possano vivere.
Talvolta a riti satanici o ad orrori molto più terreni di spiriti, poltergeist e demoni in cerca di vacanze. Se non conosci John Constantine non conosci Vertigo. Se non conosci Vertigo forse ti sei perso un pezzo fondamentale della nona arte.
Dylan Dog
di AA.VV. (Sergio Bonelli Editore)
L’horror made in Italy non può che avere un unico grande testimonial: Dylan Dog.
Ma è troppo facile tirare in ballo il leggendario indagatore dell’incubo di Craven Road 7, senza nominare quali siano i migliori fumetti horror della sua lunga e onorata carriera.
Dal 1986 ad oggi ne è passato di tempo e tante sono le forme del terrore che hanno trovato dimora nelle storie di Dylan Dog. Per compilare questa sezione mi sono fatto aiutare da due grandi amici e conoscitori dell’icona bonelliana, Adriano Barone e Miguel Velasquez, che ringrazio profondamente per il loro supporto. Ecco a voi le (forse) migliori pagine dell’incubo.
- L’alba dei morti viventi: è la prima, classica, abbastanza introvabile storia dell’indagatore dell’incubo che si rifà all’opera di Romero (Dawn of the dead) e che ha ovviamente tutti i crismi di genere
- Memorie dall’Invisibile, ovvero di amori, omicidi, assassini visibili ed invisibili nel cuore della eternamente piovosa Londra, altro numero leggendario della serie Bonelli;
- I conigli rosa uccidono: io già ho il terrore dei clown, figuriamoci di cartoni animati assassini muniti di motosega. I bizzarri omicidi sembrano essere collegati ad una grande multinazionale che produce cartoon…ogni riferimento a fatti o cose reali è puramente casuale.
- Dopo Mezzanotte: la notte in cui nessuno dove uscireper strada a Londra è arrivata. Gli omicidi aumenteranno e la corsa verso l’alba non è mai stata così lunga ed estenuante.
- Quando la città dorme: può un incubo risultare letale? Cosa si nasconde nel passato dell’ispettore Bloch e perché dormire risulta così tanto difficile e pericoloso?
- Golconda: l’inferno è sulla terra e sembra veramente che si sia aperto il nero cancello. È terrificante, certo, splatter e lisergico, ma è anche in qualche modo assurdo e comico. La risposta si troverà sotto terra e al centro della giungla di Golconda.
- Storia di nessuno: il vero orrore può essere la vita che conduciamo? Xabaras, l’alchimista, giocherà ancora una volta con la vita senza rendersi conto delle vere conseguenze che metterà in moto.
- Alfa e Omega: che differenza c’è tra gli orrori commessi da un mostro (vero, da film) e quelli (forse) ancora più terrificanti commessi dagli uomini? Da un episodio di incontro ravvicinato con un Ufo, alla sparizione di un ragazzo e al rinvenimento di un dinosauro preistorico, Alfa e Omega è ancora oggi uno dei fumetti chiave della narrazione sclaviana.
- Mater Morbi: Morte, sofferenza e tetri ospedali. Incubi, mostri deformi e cicatrici. Tra tutti gli incubi di Dylan Dog questo è uno tra i più concreti e tra i più terrificanti. Mater Morbi, la Signora del Dolore, è un’impietosa entità dalle sembianze di donna, che vive, si nutre, gode della malattia del suo amante prescelto, Dylan. I disegni di Carnevale sono terribilmente vividi e accompagnano in modo magistrale la regia e i dialoghi di Recchioni.
- Il Buio: Il più classico dei mostri, una paura immortale e forse innata dentro di noi: l’uomo nero. Il terrore nascosto nel buio. Mana Cerace è tutt’altro che un’idea, tutt’altro che una visione. Lui uccide, e lo fa brutalmente. E come tutti i migliori horror, non possono mancare dei bambini che cantano una spaventosa filastrocca: “Se nel buio tutto tace, sentirai Mana Cerace, arrivar senza rumore con il passo del terrore…”. Esordio indimenticabile di Chiaverotti e Dall’Agnol che nel 1989 firmano in maniera indelebile un’icona della mitologia di Dylan Dog. In edicola, in questi mesi, un nuovo ciclo dedicato proprio a Mana Cerace.
- I raminghi dell’autunno: È già terribile quando un amico se ne va. Ancora peggio è sapere che ti ha lasciato da solo per unirsi a un circo dell’orrore. E se i mostri di questo circo li potessi vedere solo tu? Non faresti di tutto per salvare il tuo migliore amico da un destino immondo? In questo numero Dylan deve fare i conti con la sua rabbia, le sue visioni e la sua stessa paura. Celoni autografa uno degli albi più potenti di tutta la storia di Dylan Dog, dando voce e forma a una carovana della paura, sottolineando l’umanità del rapporto tra Dylan e Groucho.
- L’entità: rituali arcani, madri e vendette. Di questo parla questa storia e di entità gelose e senza remore nell’uccidere. Una storia del nuovo ciclo di Dylan Dog che prende a piene mani dall’immaginario spaventoso delle tradizioni tribali. Un’entità che vuole possedere un’anima innocente. Se la storia della Baraldi è evocativa, i disegni di Corrado Roi ci consegnano delle atmosfere e dei mostri degni degli incubi più spaventosi.
- Addio, Groucho (Nr 10 Color Fest): la storia che dà inizio al futuro apocalittico di Dylan e a tutta la saga del Pianeta dei Morti, che ci trascina in un mondo marcescente fatto di zombie e tombe. In questa storia Groucho viene morso da uno zombie e Dylan, nel momento più importante, nel momento in cui dovrebbe compiere il suo dovere, fallisce miseramente, condannando il mondo intero. Una storia mostruosa, disegnata e colorata in maniera impeccabile. Bilotta firma così l’inizio del futuro distopico di Dylan.
Gideon Falls
di Jeff Lemire e Andrea Sorrentino (Bao Publishing)
Tra i fumetti horror recenti, in assoluto Gideon Falls (già vincitore di un Eisner nel 2019) è quello che più mi ha convinto. Jeff Lemire costruisce un horror psicologico solidissimo, vicino alle atmosfere da incubo di opere come Silent Hill (il videogioco Konami) e Ai Confini della Realtà, dove i protagonisti, su differenti linee narrative, sono alla ricerca di un luogo maledetto, il fienile nero, che sembra essere la porta dell’inferno o un passaggio dimensionale. Di certo è foriero di maledizioni e morte. Andrea Sorrentino dà il massimo di sé con tavole intricate e dall’architettura sorprendente e la serie continua a crescere volume dopo volume. Non è solo consigliatissimo, è necessario se si vuole dare uno sguardo ad una delle intepretazioni dell’orrore più fresche e moderne del mercato.
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Starving Anonymous
di Yu Hiraishi, Kengo Mizutani, Kazu Inabe (Star Comics)
Il seinen manga di di Yu Hiraishi, Kengo Mizutani e disegnato da Kazu Inabe è davvero di una cattiveria non indifferente. Mentre l’umanità affronta le tragiche conseguenze del riscaldamento globale, sempre più individui vengono drogati e rapiti e portati in una installazione nel sottosuolo. In questa prigione verranno messi all’ingrasso per diventare il cibo di una pletora di mostri raccapriccianti.
Un allevamento di umani che vengono fatti riprodurre a furia di droghe e steroidi e resi completamente folli dalle condizioni sub-umane di prigionia. I protagonisti cercheranno una via di fuga non sono tanto meno folli degli altri prigionieri. Disturbante, malato, estremamente cattivo nelle direzioni narrative.
Starving Anonymous di certo uno dei fumetti horror più intensi del recente periodo, più per la rappresentazione e il soggetto che non per la messa in scena, ma alcune scene affolleranno i vostri incubi per un bel po’.
Alien Universe
di AA.VV. (saldaPress, Diabolo)
Esiste un film che, secondo il sottoscritto, vanta un doppio primato: Alien di Ridley Scott è per me sia il miglior film horror mai creato che il miglior film di fantascienza mai creato. De gustibus.
I fumetti dell’Alien Universe creati da Dark Horse Comics (e pubblicati in Italia da saldaPress) hanno ben mantenuto fede alle due principali caratteristiche del franchise. Se Aliens 30° Anniversario (sequel ufficiale di Aliens, poi superato dal film di Fincher) espande l’orrore cosmico con gli xeno che infestano anche gli incubi dei protagonisti oltre alle colonie (con connotati religiosi ad opera di una setta che sembra adorarli come divinità), Aliens Orbita Mortale di James Stokoe, Aliens Defiance di Brian Wood e la trasposizione del primo film Alien ad opera di Archie Goodwin e Walt Simonson (pubblicato da Diabolo) sono piccoli gioielli horror. Secondo i canoni della narrazione horror, gli xenomorfi ideati da H.R. Giger occupano un posto privilegiato tra le figure più iconografiche mai create.
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Outcast
di Robert Kirkman e Paul Azaceta (saldaPress)
Dovevamo infine arrivare alle possessioni demoniache. Robert Kirkman, l’autore di The Walking Dead, ha veramente centrato il colpo quando ha creato Outcast, il reietto, ovvero la storia di Kyle Barnes il cui sangue, fin da quando era giovane, ha il potere di scacciare i demoni. Ma la sua intera esistenza è stata afflitta dalle possessioni diaboliche nella sua famiglia, portandolo inesorabilmente all’isolamento. Fin quando il prete con cui aveva avuto a che fare in passato non lo coinvolge in un piano ben più grande che svelerà cosa i cela dietro la malizia del demonio. Inquietante, oscuro, perfettamente interpretato ai disegni da Paul Azaceta, Outcast (siamo in attesa di leggere gli ultimi due capitoli) è un ottimo candidato tra i migliori fumetti horror, anche se la sua controparte televisiva non è stata altrettanto fortunata.
Hellboy & B.P.R.D.
di Mike Mignola e AA.VV. (Magic Press)
Se parliamo di demoni, non possiamo non citare il mio personaggio fumettistico preferito, nonché mia comfort zone narrativa: Hellboy. La mano destra del destino creata da Mike Mignola è leggenda e così anche tutte le storie del Bureau for Paranormal Research & Defense con protagonisti Abe Sapiens, Liz Sherman, l’homuncolus Roger, Johann Krauss e Kate Corrigan.
Anche se l’opera di Mike Mignola (e dei suoi numerosi collaboratori) si inserirebbe nel contesto del fantasy è impossibile non riconoscere i tratti marcatamente horror dell’intera saga. Tra nazisti votati all’occulto, streghe (Baba-Yaga), stregoni (Rasputin), antiche divinità rancorose (Ecate), vampiri, spiriti, spiritelli, orrori cosmici di matrice lovecraftiana ecc. e le atmosfere incredibilmente cupe, decadenti e inquietanti Hellboy rimane una grande saga fantasy-horror.
E – ribadisco il concetto – la mia saga fumettistica preferita di sempre. Impossibile resistere al fascino di Anung Un Rama, il demone destinato a conquistare l’inferno, ma dal cuore molto più che umano, in lotta contro l’avvento dell’Ogdru Jahad, se ancora non vi siete approcciati ad Hellboy e al B.P.R.D. correte a rimediare.
Arkham Asylum
di Grant Morrison e Dave McKean (Panini DC Italia)
Entriamo in area supereroi e partiamo da Batman. Il Cavaliere Oscuro, tra tutti i super, è quello che meglio si presta alle atmosfere horror e tante sono le storie con tratti marcatamente di genere che nel corso degli oltre 80 anni di storia editoriale sono state pubblicate.
Ho scelto Arkham Asylum, Una seria casa su un serio suolo, di Grant Morrison e Dave McKean, uno dei fumetti più deliranti, paurosi ed impressionanti che io abbia mai letto con Batman per protagonista. La vicenda è ambientata all’interno dell’Arkham Asylum, nel quale Joker, dopo esser riuscito ad evadere dalla propria cella, libera i pazienti internati e scatena una rivolta che mira ad accogliere Batman tra le proprie fila. Joker vuole che il Cavaliere Oscuro ammetta la propria follia e non vuole evadere, bensì accoglierlo. Quando Bats entrerà nel manicomio si troverà di fronte un vero e proprio inferno, un incubo lisergico e delirante ad occhi aperti.
Ricco di simbolismi, riferimenti al soprannaturale, poche altre volte la follia del Joker è risultata così impressionante e gli incredibili dipinti di Dave McKean sono la principale ragione del successo ottenuto. Gli occhi del Pagliaccio sono un turbine di schizofrenia e violenza e i temi trattati all’interno dell’opera vanno oltre l’inquietante, diventando disturbanti. Il Cavaliere Oscuro usa la paura per sconfiggere le proprie prede, ma questo non vuol dire certo che sia immune al sentimento più antico del mondo. Devi averlo.
Immortal Hulk
di Al Ewing, Joe Bennet e AA.VV. (Panini Marvel Italia)
Tra i migliori fumetti horror supereroistici ho scelto il recentissimo ed incredibilmente appassionante Immortal Hulk di Al Ewing. La serie di Hulk stagnava da un po’ di tempo (dopo la morte di Banner in Civil War 2 e l’ascesa de il Fichissimo Hulk) ma l’arrivo di Ewing ha cambiato tutto. Banner è un uomo, Hulk è una presenza immortale, invincibile che ora si manifesta sempre di notte e architetta ogni possibile piano per prendere il sopravvento sul debole Banner.
Quindi Bruce diventa nuovamente un fuggiasco, nomade per obbligo, per scappare dalle possibili distruzioni, in una continua dicotomia tra le due “personalità”. Hulk è di nuovo un mostro che incute timore e fa letteralmente morire di paura i malcapitati che incrociano la sua strada con cattive intenzioni. Hulk immortale, forse connesso a qualcosa di molto più ultraterreno che le radiazioni gamma ed è anche braccato, come un animale.
I disegni di Joe Bennet sono dettagliati, interessanti e sfociano spesso nel grottesco e nel body horror, soluzione perfetta considerando il casino che si trova nella testa di Banner e oltre quella misteriosa “porta verde”. Per due volte è stata candidato agli Eisner senza vincere, perché la vita è ingiusta. Una delle migliori serie Marvel recenti (se non la migliore in assoluto) e un grande esempio tra i fumetti horror supereroistici.
Girl From The Other Side
di Nagabe (J-Pop Manga)
La piccola Shiva abita fuori dalle mura della città in quello che è definito il reame degli estranei, esseri mostruosi sospettati di essere portatori di terribili maledizioni. Shiva abita con il maestro, un’oscura creatura dalla testa di caprone, ma non sembra risentire di alcun effetto dato dalla convivenza. Sarà al centro degli attacchi degli altri esseri umani che vogliono ucciderla e degli altri mostruosi estranei che ne vorrebbero consumare l’anima per la sua peculiarità.
Girl From The Other Side edito da J-Pop è di fatto una favola oscura, chiaramente fantasy, ma con atmosfere horror marcatissime, i cui temi portanti sono la dualità e l’accettazione, ma sembra decisamente più influenzato dal fantasy occidentale (nei disegni e nella trama) che non dai seinen della propria madre patria.
È un prodotto dannatamente affascinante e che riesce a trasmettere forti sensazioni di paura, grazie ad una prosa interessante e una trama davvero mai banale. Luce e ombra, cattivi e altri cattivi e un’esistenza pura ed innocente al centro che può essere salvatrice eo agnello sacrificale. Not bad! ?
Swamp Thing
di Alan Moore e AA.VV. (Panini DC Italia)
Il custode del verde, Swamp Thing, nella gestione del bardo di Northampton è di fatto uno dei migliori esponenti del genere horror nei fumetti. Alan Moore con questo titolo ha dato il via alla British Invasion e ha di fatto ribaltato il concetto di mostro. Alec Holland non è più un “frankestein” braccato e isolato, ma un vero e proprio predatore, vendicativo, che scatena la forza della natura contro chi se lo merita o è stato così sciocco da sfidarlo.
Inoltre è anche un fumetto dai fortissimi temi ambientalistici (leggi il mio speciale sui TOP 10 fumetti a tema ambientalistico) che andrebbe riletto oggi anche per sensibilizzare alla questione. Sarà disponibile finalmente in versione absolute dal 22 novembre 2020.
Black Hole
di Charles Burns (Coconino Press)
Il fumetto di Charles Burns racconta attraverso il filtro del body horror l’adolescenza e le trasformazioni che avvengono in quel determinato momento della vita di tutti. Solo che lo rappresenta in maniera del tutto atipica, generando una malattia sessualmente trasmissibile che provoca bizzarre e spesso orrende mutazioni nei corpi delle persone, che poi si ritrovano a vivere ai margini della società, tra i boschi attorno a Seattle. Le trasformazioni sono spaventose, ma lo è ancora di più quello che succede nelle case, lontano dalle luci, in vite fatte di segreti, frasi non dette, paure e violenze.
Horror e sessualità rendono Black Hole una graphic novel straordinariamente potente e interessante, nonché un prodotto decisamente originale che si colloca perfettamente tra i migliori fumetti horror creati.
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Wytches
di Scott Snyder, Jock (RW Lion, in attesa di ripubblicazione)
Le streghe possono mancare dalla lista dei migliori fumetti horror? Il titolo in questione è quantomai esplicativo. Scott Snyder riesce a rendere le sue streghe incredibilmente malvagie, raccontando la storia di Sailor Rooks, una ragazzina che per caso comincia a manifestare misteriosi (e letali) poteri di origine ignota. A spese di una sua compagna di scuola bulla. Il richiamo delle streghe di cui sopra è fortissimo e attrae la giovane ragazza, nonostante gli sforzi del padre di difendere la propria famiglia da qualcosa che forse conosce meglio di quanto ammetta. Le streghe disegnate da Jock e colorate da Hollinsworth sono antiche, soprannaturali, deformi e profondamente cattive.
Bravissimo Snyder a descrivere un mito piuttosto stereotipato cambiandone i connotati, rendendolo più moderno e attuale, con un taglio da serie tv davvero ottimo e che ha caratterizzato l’impronta Image Comics degli ultimi 15-20 anni, in questo caso rappresentato sia dall’orrore esoterico sia da quello che prova una ragazzina impaurita che non capisce cosa stia diventando. Decisamente potente.
The Cannibal Family
di AA.VV. (Edizioni Inkiostro)
Il progetto Cannibal Family di INKiostro è un esempio molto intenso di horror slasher che – indovinate? – pone alla base il tema horror del cannibalismo. La famiglia Petronio a partire dal nonno, reduce di guerra, e dalla sua consorte, pratica il cannibalismo ed è dedita ad azioni efferate, fuori da ogni moralità. Ma ad esempio Sara e Gabriele (i due nipoti) hanno atteggiamenti molto diversi, seppur accomunati dal sangue.
Crudo e cruento, con numerosi omaggi al cinema di genere e alle opere di Clive Barker e con uno sguardo alla nostra storia passata (fascismo in primis) la serie Cannibal Family ideata da Piccioni e Fantelli vanta anche un cast di disegnatori dall’efficacissimo tratto realistico, tra i quali mi sento di segnalare Paolo Antiga, un artista davvero eccezionale.
Ne è nata anche una serie parallela, come The Real Cannibal, in cui diversi autori si sono destreggiati tra tematiche molti assimilabili, ad esempio raccontando la storia di noti serial killer come Ed Gein (scritto dall’amico Jacopo Masini e Francesco Paciaroni) Il Mostro di Firenze (Di Bernardo, Santi), Andrej Cikatilo, Ted Bundy e Charles Manson. Cattivo.
Tokyo Ghoul
di Sui Ishida (J-Pop Manga)
Ken Kaneki si innamora di una ragazza che però si rivelerà essere un tremendo Ghoul. Creature letali che infestano le città e si nutrono di carne umana. Un incidente lo porterà ad ereditare gli organi della suddetta ragazza finendo per diventare un Ghoul a sua volta, braccato e impossibilitato a condurre ancora una vita normale, stante la sua fame di carne umana. Oppressivo e coinvolgente, ricco di spunti interessanti e con una trama piacevolmente complessa, Tokyo Ghoul è diventato un successo mondiale anche grazie all’anime relativo e di certo uno dei best seller provenienti dal Sol Levante.
Sandman
di Neil Gaiman e AA.VV. (Panini DC Italia)
È un horror? Un fantasy? Un drama? La verità è che Sandman è ben di più di uno dei migliori fumetti horror di tutti i tempi, è con buona probabilità uno dei più grandi capolavori della nona arte. Morfeo/Sogno, signore del reame onirico e divinità tanto antica quanto suscettibile alle tentazioni umane, specie quelle in ambito amoroso. Finirà per essere imprigionato con l’inganno per diverse decine d’anni da uno stregone umano, salvo poi liberarsi e riappropriarsi dei propri strumenti dai demoni che lo avevano derubato e del proprio regno.
Sandman è una saga epica, dal tratto marcatamente fantasy, dove però gli episodi e le atmosfere horror sono troppo importanti per essere ignorati. Da molti considerato il capolavoro assoluto di Neil Gaiman, Sandman riesce ad affascinare nelle sue storie a volte decadenti a volte dichiaratamente horror ed è considerato il punto più alto raggiunto dall’etichetta Vertigo e in generale dell’arte illustrata. Non è propriamente catalogabile trai fumetti horror, ma era veramente un sacrilegio non inserirlo in un longform del genere in vista di Halloween. È una di quelle cose che dovreste leggere almeno una volta nella vita.
From Hell
di Alan Moore e Eddie Campbell (Magic Press)
Se chiedete a chiunque di nominarvi un personaggio iconografico dell’horror di certo salterà fuori in modo ricorrente il nome di Jack Lo Squartatore. E From Hell di Alan Moore (presente con ben tre opere in questo pezzo) con i disegni di Eddie Campbell è la storia dell’uomo che ha commesso gli efferati omicidi di Whitechapel in piena epoca vittoriana. Alla maniera di Moore, quindi con una fortissima componente esoterica e visionaria e una narrazione veramente da brividi.
Il gore è racchiuso nelle sequenze di omicidio, per tutto il resto della narrazione saremmo conquistati da diverse forme di brivido, visto che ci addentreremo sempre di più nella verità e nel sudiciume di una città e di un momento storico decisamente poco attraenti.
Parliamo ovviamente di un capolavoro, anche se dalla lettura non molto semplice e dalla dimensione importante che merita di essere annoverato tra i fumetti horror più iconografici di sempre. Il film che ne è stato tratto ovviamente non ha ricevuto il benestare di Moore (ma va? Che strano) e non riesce ad avvicinarsi alla potenza narrative di una delle opere più conosciute del brado di Northampton.
Le Terrificanti Avventure di Sabrina
di Roberto Aguirre Sacasa e Robert Hack (edizioni BD)
Il fumetto che ha ispirato la popolare serie tv è davvero notevole per ambientazione e temi trattati. Ambientato negli anni ’60, si scoprirà che essere una strega come Sabrina Spellman comporta orrori decisamente molto oltre ogni immaginazione. Tematiche teen-drama si fondono a riti satanici, evocazioni, viaggi all’inferno e altre inquietanti manifestazioni. E vi garantisco che l’effetto è realmente esplosivo, per una serie davvero ben realizzata, squisitamente horror e decisamente senza troppi paletti di censura. Brividi garantiti.
Nameless
di Grant Morrison e Chris Burnham (saldaPress)
Un asteroide di livello “estinzione” si sta avvicinando rapidamente alla Terra e la psicosi aumenta il tutto il globo. Ma non è l’unica conseguenza. Infatti questo asteroide che riporta un marchio misterioso inciso su un fianco sembra scatenare i più bassi e folli istinti violenti nelle persone, aumentando gli omicidi e le brutalità. Perché quella che sembra essere una semplice roccia spaziale è in realtà una prigione cosmica per il male puro, una porta per un’altra dimensione.
Lo stregone noto come Senzanome si rtroverà ad affrontare il delirio e la follia, a metà tra l’orrore lovecraftiano e la fantascienza, con un Grant Morrison incredibilmente creativo che riscrive le regole delle extinction story. Nameless è complesso, pregno di folklore e miti riscritti e modificati, magia, esoterismo, pseudoscienza e molto altro ancora. È disegnato da dio (Chris Burnham è perfetto per il body horror) e si presta molteplici riletture proprio per la sua vastità. Ma è soprattutto un perfetto candidato tra i migliori fumetti horror di Image Comics, in assoluto.
Il Vangelo del Coyote
di Gianluca Morozzi, Giuseppe Camuncoli e Michel Petrucci (Oscar Ink)
Il Vangelo del Coyote è uno dei fumetti horror italiani più cattivi e impressionanti che abbia mai letto. La narrazione si divide in due parti: Skoda e Liu sono due ragazzine annoiate e morbosamente attratte dalla violenza e dall’incubo di tutti i film che si sparano, con un segreto terrificante rinchiuso in un capanno; dall’altra parte un professore di folosofia segretamente innamorato di una propria stundetessa, dalla vita routinaria e opprimente. Le due vicende parallela hanno un orrore in comune e confluiranno verso un finale potente e originale, ma il viaggio che porterà alla fine è denso di orrore, cattiveria, anzi malvagità. Grande prova sia di narrazione che di disegno, con tratti pulp e gore, piena di citazioni cinematografiche. Dall’inizio alla fine, la lettura di questo fumetto è assolutamente intensa, terribile.
30 giorni di notte
di Steve Niles e AA.VV. (Magic Press)
Il fumetto che ha ispirato il film con Joshua Hartnett. A Barlow, Alaska, il sole tramonta a novembre per riapparire solo poco prima di Natale. Per 30 giorni i vampiri hanno organizzato il loro personale banchetto di sangue e sarà un blood fest senza precedenti. Per certi versi è un punto di vista originale e molto interessante sui vampiri e sulle scarse possibilità di difesa che gli esseri umani hanno contro questi predatori alfa primordiali.
Il ritmo è serrato, le tavole convincenti, il gore a livelli molto alti. Dimenticate i vampiri borghesi e affascinanti di Anne Rice, queste sono bestie assetate di sangue, in una lunga e fredda notte che sembra non finire mai.
Special Mentions
di AA.VV. e diversi editori
Prima di concludere questa lista tuttavia, per la trentesima posizione, mi fa piacere darvi un elenco di altre buone letture che non possono non essere citate nell’ambito dei fumetti horror e che catalogherei nell’ambito delle “menzioni speciali”. Ho scelto di catalogarle in una rapida lista in modo che possiate consultarla velocemente.
- Uno in diviso di Adriano Barone e Fabrizio Dori (Tunuè): si tratta della trasposizione del romanzo horror di Alcide Pierantozzi, nel quale i due gemelli siamesi Kehinde e Taiwoo compiono orribili delitti, quasi a ricercare un loro ruolo nel mondo e una giustificazione per la misera della loro esistenza.
- Harrow County di Cullen Bunn e Tyler Crook (ReNoir): forse la prova migliore in carriera di un autore che non amo particolarmente ma che con il fumetto pubblicato in Italia da reNoir ha fatto veramente bene. La protagonista è Emmy che è una straga (apprendista) in una comunità dove le streghe sono cacciate e bruciate vive, nonostante i buoni intenti della stessa.
- Dampyr, la storica serie Bonelli ideata da Mauro Boselli e Fabrizio Colombo incentrata su Harlan Draka, un dampyr cioè figlio di un vampiro e di una strega;
- Tutto il meglio di Splatter (Rizzoli Lizard), raccolta di alcune delle migliori storie contenute nella leggendaria pubblicazione di fine anni ’80, e per certi versi definita l’anti Dylan Dog. Punk e sovversiva ma anche incredibilmente affascinante.
- Samuel Stern (Bugs Comics): progetto ambizioso di pubblicazione esclusiva per le edicole, Samuel Stern parla di possessioni diaboliche e del potere di riuscire ad esorcizzarle, anche quando la fede in qualcosa di divino se n’è andata da tempo. Un po’ Outcast all’italiana, ma con spunti davvero interessanti.
- Nicola Pesce Editore: tutta la collana di racconti dell’orrore di NPE, dagli adattamenti dei racconti di Lovecraft (Nyarlatothep, Il Tempio di Rotomago, La Tomba di DD Bastien, Nosferatu di Paolo D’Onofrio, Black Cat di Nino Cammarata).
- Leviathans Labs: tanti i fumetti interessanti di Leviathan Labs che si è specializzata proprio nell’horror (The Gatherer, Miasma, Morning Star, Roman Ritual, l’eccellente Fish-Eye), con risultati anche davvero molto buoni. Un bel progetto per una casa editrice indipendente che merita la vostra attenzione.
- Something is killing the children (Edizioni BD) di James Tynion IV e Werther Dell’Edera, ottima serie horror di Boom Studios incentrata su mostri invisibili (per gli adulti) che divorano bambini e ragazzi, combattuti in segreto dalla Casa del Massacro dell’ordine di San Giorgio, di cui Erica Slaughter fa parte. Inquietante, violento, quasi uno Stranger Things molto spinto con spruzzate di seinen manga;
- Pazzia (Edizioni BD) di JiokE, ultimissimo arrivato in casa BD Next, Giovanni Dell’Oro, calsse 1996, realizza una raccolta di storie brevi davvero al limite del malato. I temi trattati sono serissimi, a tratti raccapriccianti. Una delle letture più intense dell’ultimo periodo
Abbiamo concluso il viaggio nell’incubo. Molte opere sarebbero ancora da citare, questo mio pezzo non vuole essere la guida definitiva (anche se dopo il conteggio parole, un pensierino ce lo sto facendo) ai migliori fumetti horror, ma un primo importante passo per intraprendere un viaggio pieno di letture incredibili e di grandi maestri del brivido. Vi invito a scriverci nei commenti quali sono i vostri fumetti horror preferiti, in modo da rendere questo pezzo sempre attuale negli anni.
Spero che questa lista di letture vi tolga il sonno per un po’ di tempo; significherà che anche stavolta ho fatto bene il mio lavoro.
Buona notte.