La recensione di Batman Ego, un vero classico moderno in cui il grandissimo e compianto Darwyn Cooke è riuscito ad analizzare, come pochi altri, la psiche del Pipistrello e dell’uomo dietro la sua ombra, Bruce Wayne.

Si è parlato molto di Batman Ego nelle ultime settimane dato che, per stessa ammissione del regista Matt Reeves durante DC Fandome, sembra sia stato la principale fonte di ispirazione fumettistica per The Batman, il nuovo lungometraggio sul Cavaliere Oscuro con protagonista Robert Pattinson, in uscita nel 2021; era quindi doveroso scrivere la recensione di Batman Ego e parlarvi del suo autore.

L’occasione è in effetti più che propizia, vista la recente ripubblicazione in volume di questa e altre storie realizzate da Darwyn Cooke, a pochissimi giorni dal Batman Day 2020 (19 settembre).

 

Batman Ego Robert Pattinsonure

 

Ma prima di parlare del fumetto facciamo un doveroso passo indietro e conosciamo questo straordinario artista che risponde al nome di Darwyn Cooke e che ci ha lasciati troppo presto, troppo improvvisamente (un cancro se l’è portato via nel 2016 ad appena 53 anni).

Nonostante la sua produzione non sia per nulla vasta, Darwyn Cooke è riuscito ad affermarsi come artista in poco più di un decennio, con uno stile talmente tanto personale e definito da risultare quasi uno standard.

Per intenderci, più volte mi sono trovato a descrivere a conoscenti e amici lo stile di artisti come Amanda Conner o Afu Chan come “uno stile alla Darwyn Cooke”.

Molti si sono ispirati a lui, ed è ormai convenzione utilizzare le opere di Cooke come riferimento quando un tratto apparentemente molto friendly e cartoonesco nasconde qualcosa di più profondo e – a volte – oscuro.

Perché tra tanti proprio l’autore di Batman Ego è riuscito ad imporre uno stile grafico fortemente dinamico e cartoon, ma influenzato da un’estetica noir, violenta e squisitamente retrò che si è sempre sposata perfettamente con le classiche atmosfere di Gotham City e dell’universo batmaniano.

Molti si sono ispirati a lui, ed è ormai convenzione utilizzare le opere di Cooke come riferimento quando un tratto apparentemente molto friendly e cartoonesco nasconde qualcosa di più profondo e – a volte – oscuro.

Ed è proprio da Batman che parte tutto (strano, eh?). Dopo una prima esperienza in DC Comics con una storia pulp nel 1985 apparsa su New Talent Showcase n.19, Darwyn Cooke riuscì ad ottenere un posto di lavoro a metà anni ’90 nella mitica serie animata di Batman, scritta da Paul Dini e artisticamente diretta da Bruce Timm.

 

recensione di Batman Ego

 

Esatto, proprio la serie che tutti abbiamo amato, la stessa in cui sono nati personaggi come Harley Quinn e che è tuttora annoverata come la miglior trasposizione su schermo del Cavaliere Oscuro, nonché uno dei migliori cartoni animati americani di sempre.

L’incontro con Bruce Timm sarà fondamentale e presto il lavoro di storyboarder lo porterà anche sulla serie animata di Superman e su Batman Beyond con notevoli risultati; l’allievo aveva ben appreso dal maestro e i risultati si videro con la sua prima graphic novel da autore completo, Batman Ego, nel 2000.

Da qui l’attenzione di critica e lettori e sempre più compiti in Marvel e soprattutto DC Comics, tra cui il rilancio di Catwoman nel 2001 e il suo capolavoro assoluto, The New Frontier, mini serie in sei albi che si poneva come obiettivo l’arduo compito di colmare il passaggio tra Golden Age e Silver Age del fumetto supereroistico, con protagonisti quei Flash, Wonder Woman, Lanterna Verde, Martian Manhunter che hanno fatto la leggenda.

Ma oggi parliamo di Batman Ego e dell’importanza di questa seppur breve storia nella mitologia batmaniana.

 

 

Darwyn Cooke ci fa incontrare il Cavaliere Oscuro impegnato nell’ennesima missione per contrastare Joker. Il colpo è stato sventato, ma alcuni scagnozzi sono sfuggiti alla cattura con il malloppo e toccherà ovviamente a Batman fermarli, nonostante una brutta coltellata alla spalla.

Ma Buster Snibbs, lo sgherro che sembra avere la refurtiva, non sembra intenzionato a nasconderla, piuttosto a farla finita gettandosi da uno dei ponti di Gotham. Batman riuscirà a fermarlo appena in tempo, solo per scoprire che Snibbs, per paura che Joker una volta evaso possa vendicarsi sui suoi congiunti, ha già fatto fuori la propria intera famiglia ed è intenzionato a seguirli nell’aldilà. Meglio vederli morti, che nelle mani di Joker.

E la colpa è di Batman.

Già perché ogni volta che Joker finisce dietro le sbarre, questo evade e si lascia una sempre più terribile scia di sangue alle proprie spalle. Tutto perché Batman non intende porre fine alla sua vita. Quei morti, quel sangue macchiano le mani e il mantello del Cavaliere Oscuro.

Bang, un sparo improvviso e Snibbs si toglie la vita di fronte ad un attonito Batman. Lo shock, unitamente alle ferite, porta allo sfinimento il Crociato Incappucciato il quale vive un’esperienza fuori dal comune una volta rientrato alla Batcaverna.

In una sorta di fin troppo vivida allucinazione Bruce Wayne smette di essere Batman e si trova davanti l’essenza più pura del Pipistrello che vive in lui, anzi che ha sempre vissuto in lui.

 

recensione di Batman Ego

 

Ecco la grandezza di Batman Ego, un fumetto davvero straordinario che pur nella sua brevità riesce a mostrarci un’analisi psicologica di Batman cristallina, stupendamente affrescata e interessante.

Nascerà un confronto, un dialogo, una discussione tra Bruce, l’orfano che semplicemente avrebbe voluto colmare la perdita dei genitori con l’amore e le attenzioni e Batman, che più che mai è lo spirito della vendetta (e qui si collega molto facilmente al trailer di The Batman di Matt Reeves che abbiamo visto durante il DC Fandome).

Batman vuole assumere il controllo, d’altronde Bruce Wayne cos’è se non una maschera pubblica sempre più inutile? Ma Bruce non ci sta, la linea rossa che lo può trasformare in assassino non può essere oltrepassata.

Ogni uomo è fatto di una parte bianca e una nera, ma che succede se quella oscura prende il sopravvento? E, peggio ancora, che succede se l’uomo in questione è la persona più determinata e problematica al mondo?

Ecco la grandezza di Batman Ego, un fumetto davvero straordinario che pur nella sua brevità riesce a mostrarci un’analisi psicologica di Batman cristallina, stupendamente affrescata e interessante.

 

 

Il tutto con una veste grafica a dir poco adorabile, dove i concetti più forti e le immagini più oscure si vestono con linee sinuose, armoniose, incredibilmente cartoon e che sembrano muoversi nella pagina, quasi avessimo di fronte un episodio animato e non un fumetto.

Le tinte piatte si affiancano perfettamente ai neri spessi, profondi, squisitamente noir e a volte quasi horror che caratterizzano l’intera storia.

Non è difficile capire perché questo tipo di scontro tra il Bruce Wayne “uomo” e il Batman “simbolo” sia stato di così forte ispirazione per il nuovo film con Robert Pattinson.

Non è difficile capire perché questo tipo di scontro tra il Bruce Wayne “uomo” e il Batman “simbolo” sia stato di così forte ispirazione per il nuovo film con Robert Pattinson.

Nelle appena 60 pagine di racconto c’è tutto, non una virgola fuori posto, non uno scambio banale. Tutto è essenziale, ma non certo minimal come qualcuno potrebbe anche credere.

Il volume di Panini, ad arricchimento, contiene anche altre storie che nel corso del successivo decennio hanno portato Darwyn Cooke ad essere un riferimento nel mondo del fumetto, pur concedendosi il lusso di scegliere cosa fare, quando farlo e con chi farlo. Parliamo della bellissima crime story dedicata a Selina Kyle (Catwoman: il colpo grosso di Selina) del 2001, parte del rilancio della gatta ladra di casa DC Comics, ma anche delle ottime collaborazioni che lo hanno visto alternarsi tra il tavolo da disegno (La città dei mostri di Paul Grist) e la sceneggiatura (Il Monumento disegnato da Bill Wray o Cavaliere per una notte, che vede il connubio con Tim Sale).

Le brevi storie poi come Deja Vu (autore unico) o Per Ammazzare il Tempo (scritto da Amanda Conner e Jimmy Palmiotti) ci mostrano come Darwyn Cooke sapesse reggere perfettamente le sue tanto adorate atmosfere pulp e crime ma anche quelle più scanzonate e spassose, grazie al suo stile eternamente trasversale.

Se Batman Ego è ovviamente il titolo e il piatto forte del volume, rimarrete stregati dalla potenza e dal fascino della storia dedicata a Selina Kyle, che esplora il suo passato, la sua visione dell’amore e una parentesi di vita fuori dal costume, degna di un film e meravigliosamente disegnata con la presenza armoniosa e costante di elementi noir e retrò modernizzati e stile da cartone animato.

 

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Lo stile di Darwyn Cooke mi ha sempre ricordato gli accostamenti azzardati in cucina: ingredienti che sulla carta non dovrebbero poter convivere, nelle mani di un grande chef diventano bilanciati e armoniosi completandosi a vicenda.

Per questo mi è sempre piaciuto Cooke. Per questo la sua scomparsa è ancora più dolorosa. Quante altre storie avrebbe potuto scrivere e disegnare?

Se Batman e il suo universo sono gli elementi che hanno avuto più risalto nelle sue opere, quanti altri personaggi avrebbero meritato un suo interessamento? Una parte della risposta è in quel capolavoro sopra citato che è The New Frontier il resto possiamo solo immaginarlo.

 

recensione di Batman Ego

 

Batman Ego e altre storie è una bellissima raccolta e un omaggio ad un grande artista che rimarrà per sempre nella storia di questo media e che forse avrebbe meritato un’edizione ancora più di pregio, magari in grande formato.

L’importante è leggerlo. Scoprire ancora un pochino di questo Cavaliere Oscuro di cui abbiamo letto così tanto da credere di conoscerlo ormai in tutto e per tutto, rendendoci conto che invece non è mai abbastanza.

In conclusione della recensione di Batman Ego, posso dire che questa è una lettura davvero indispensabile nelle bat-librerie di ogni fan.

Grazie Darwyn Cooke. Grazie per aver ispirato una generazione (e forse anche qualcosa di più) e per aver avuto il coraggio di testimoniare che anche nella frenetica industria del fumetto seriale major, la qualità è meglio della quantità.

 

 

80
Batman: Ego, la recensione del fumetto che ha ispirato il film The Batman
Recensione di Giovanni Zaccaria
ME GUSTA
  • Lo stile di Cooke è impareggiabile, trasversale e dannatamente affiascinante
  • Batman Ego è una delle migliori analisi psicologiche mai scritte su Batman/Bruice Wayne
  • Ottime le altre storie, in particolare Catwoman: il colpo grosso di Selina
  • Se amate Batman non dovreste perdere questo volume
FAIL
  • Il volume è un po' caro e non contiene materiale in più rispetto alla versione americana, nessun editoriale o approfondimento di Panini che sarebbe stato gradito
  • Per il prezzo che ha sarebbe stata auspicabile stato bene un format di ancora maggior pregio