Dopo un rinvio causa maltempo, la sonda spaziale Al-Amal (Speranza in italiano) – la prima nella storia degli Emirati Arabi Uniti – è partita alla volta di Marte questa notte, ore 23.58.

La sonda – un orbiter – è stata lanciata dal centro spaziale giapponese di Tanegashima, nel sudovest del Paese asiatico. Se tutto filerà liscio, dopo un viaggio di sette mesi Al-Amal raggiungerà l’orbita attorno al Pianeta Rosso entro febbraio 2021, nell’anno del 50esimo anniversario della nascita del Paese (nato dalla fusione dei sette emirati).

Una volta nell’orbita di Marte, la sonda inizierà a studiare l’atmosfera per un intero anno marziano, pari a 687 giorni. L’obiettivo di questa missione è di realizzare il primo quadro completo del clima di Marte durante l’anno marziano. Tutti i dati raccolti dalla sonda verranno condivisi con la comunità scientifica internazionale. La sonda Al-Amal avrà a disposizione tre strumenti per ottenere i dati necessari: lo spettrometro Emiris, la camera multibanda Exi e lo spettrometro ultravioletto Emus.

La durata della missione è di circa due anni e ha un costo complessivo di 200 milioni di dollari. Una iniziativa fortemente voluta dal governo di Dubai nel 2014, quando ancora non esisteva nemmeno un’agenzia spaziale nel paese arabo.

La sonda ha preso il “volo” alle ore 23.58 (ore italiane) del 19 luglio (6.30 del 20 luglio in Giappone), portata in orbita dal lanciatore spaziale giapponese della Jaxa, H-IIA della Mitsubishi Heavy Industries.

Ma non sarà l’unica missione spaziale nell’orbita del Pianeta Rosso quest’anno: a metà agosto toccherà alla missione cinese Tianwen-1 con un orbiter, un lander e un rover, poi sarà la volta della missione USA Mars 2020 con il rover Perseverance alla ricerca di tracce di vita. La missione ExoMars è stata invece rinviata al 2022.