Dal Canada verso la Russia: il nord magnetico terrestre si sta spostando e si avvicinerà sempre di più alla costa della Siberia nel prossimo decennio.

Il campo magnetico terrestre è come un cappotto largo che scivola pian piano dalle spalle della nostra Terra. Certo non cadrà mai in realtà però quello che stiamo osservando è uno spostamento dal Canada verso la Russia e le previsioni lo vedranno sempre più vicino alla Siberia nel prossimo decennio.

Non c’è nessuna cospirazione ovviamente dietro a tutto ciò, ma le forze geologiche responsabili del processo sono state qualcosa di misterioso per molto tempo.

Ma forse ora potremmo essere un po’ più vicini a capire cosa stia succedendo.

I ricercatori dell’Università di Leeds nel Regno Unito e della Technical University of Denmark hanno analizzato dati satellitari degli ultimi 20 anni e hanno scoperto che una competizione monolitica tra due lobi di diversa forza magnetica vicino al nucleo è probabilmente la causa dello spostamento del polo magnetico.

La posizione esatta del nord magnetico terrestre fu localizzata per la prima volta nel 1831 e si trovava esattamente nell’angolo dell’Artico in Canada, sulla penisola di Boothia nel territorio di Nunavut.

Da allora, nuove serie di misurazioni hanno registrato questo punto alla deriva verso nord di una media di circa 15 chilometri ogni anno.

 

Tracciamento della deriva magnetica del polo nord verso la Siberia (Livermore et al., Nature Geoscience, 2020)

 

La tecnologia avanzata ci consente ora di controllare con attenzione e grande precisione la posizione del polo nord magnetico.

Osservando la figura della deriva magnetica del polo nord magnetico vedrete che fino agli anni ’70 sembra ondeggiare ubriaco, ma poi ha iniziato a muoversi in linea retta. In realtà una parte di questo andamento potrebbe giustificarsi con errori di misura, ma, nonostante ciò, ora è chiaro che si stia spostando in una precisa direzione e lo sta facendo sempre più velocemente dagli anni ’90 a oggi: il movimento si è quadruplicato raggiungendo una velocità attuale compresa tra 50 e 60 chilometri all’anno.

Alla fine del 2017 si trovava a 390 chilometri dal polo nord geografico.

Continuando così possiamo aspettarci che si trovi tra i 390 e i 660 chilometri più avanti nel suo viaggio tra dieci anni, arrivando quindi ai limiti settentrionali del Mare della Siberia orientale.

Lo spostamento rapido è un po’ fastidiosa per i sistemi di navigazione che si basano su calcoli puntuali della posizione del polo. Il National Geophysical Data Center degli Stati Uniti è costretto ad aggiornare costantemente il World Magnetic Model.

Occorre una solida idea dei meccanismi fisici alla base di questo spostamento, che consentirebbe previsioni accurate dei movimenti magnetici del pianeta.

Così gli scienziati della Terra Philip Livermore e Matthew Bayliff dell’Università di Leeds nel Regno Unito e Christopher Finlay dell’Università tecnica di Danimarca hanno esaminato 20 anni di dati geomagnetici della missione Swarm dell’ESA.

Il polo si allinea ordinatamente con due anomalie chiamate flussi magnetici negativi, uno sotto il Canada e l’altro sotto la Siberia.

L’importanza di queste due patch nel determinare la struttura del campo vicino al polo magnetico nord è nota da diversi secoli.

Osservano i ricercatori. Questi grandi lobi del magnetismo crescono e si restringono nel tempo e hanno un profondo effetto sul campo magnetico che percepiamo in superficie.

Tra il 1970 e il 1999, i cambiamenti nelle interazioni tra il mantello che scorre sopra il nucleo denso e rotante del pianeta hanno causato l’allungamento della patch sotto il Canada, riducendo la forza del campo magnetico corrispondente.

Storicamente era la patch canadese la più forte ed è per questo che il polo è stato centrato sul Canada. Ma negli ultimi decenni, la patch canadese si è indebolita e la patch siberiana si è leggermente rafforzata, e questo spiega perché il polo si è  spostato lontano dalla sua posizione storica.

Dobbiamo aspettarci che il polo nord continui a spostarsi ancora per un po’, ma in realtà non sappiamo esattamente dove e quando si fermerà né se tornerà nella posizione originale. Ci sono certamente ancora molte cose che non sappiamo nascoste nelle viscere del nostro pianeta, ma di certo avremmo bisogno di altri modelli come questo se vogliamo avere una speranza di prevedere dove finiranno i poli del nostro pianeta in futuro.

L’informazione è importante perché il campo magnetico, oltre a schermarci da particelle che provengono dallo spazio, rappresenta anche la bussola per la migrazione di moltissime specie di animali, tra cui i salmoni, di cui abbiamo recentemente parlato anche qui su Leganerd.