Una nuova, interessante tecnologia potrebbe aiutare i non vendenti a “vedere” in modo alternativo lettere scritte. Si tratta di una soluzione che proietta le lettere scritte direttamente nel cervello della persona cieca o ipovedente, simulando vere e proprie visioni artificiali.
Il nuovo approccio non fa altro che bypassare gli occhi – e quindi il senso della vista – trasmettendo una sequenza di segnali elettrici al cervello, creando la percezione di una luce incandescente che traccia una forma. Con ulteriori perfezionamenti il metodo potrebbe un giorno restituire aspetti della vista a persone con occhi o nervi ottici danneggiati.
Gli scienziati sono stati in grado di ricreare visioni artificiali manipolando il cervello dei topi, ma i progressi sull’uomo sono stati decisamente più lenti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell.
Nel concreto, la tecnologia utilizzata dagli studiosi del Baylor College of Medicine di Houston, USA, utilizza piccole scosse di elettricità che vengono inviate alla corteccia visiva, un arco di tessuto neurale nella parte posteriore del cervello, e che permette quindi alla persona cieca o ipovedente di “vedere” piccoli lampi di luce chiamati fosfeni. I precedenti tentativi coinvolgevano più fosfeni allo stesso tempo, ma si trattava di segnali difficili da interpretare.
Nel caso di questo ultimo esperimento, a sei volontari sono state impiantate griglie di elettrodi nel cervello, grazie alle quali i ricercatori hanno attivato gli elettrodi in una sequenza che tracciava le linee delle lettere dell’alfabeto. Il processo è simile a quello di qualcuno che scrive la lettera N sul palmo di qualcuno, facendo una linea verso l’alto, poi un colpo verso il basso e poi risalendo di nuovo.