Damien Patton era il CEO di un’azienda leader nel campo della sorveglianza digitale. Si è dovuto dimettere in questi giorni, dopo che si è scoperto che da adolescente era stato membro del KKK.

È un profilo decisamente affascinante quello di Damien Patton: viene da una famiglia povera di Los Angeles, situazione da cui riesce a scappare solamente arruolandosi nella Marina militare. Poi una carriera nelle scuderie della gare NASCAR, dove lavora come meccanico, e perfino una parentesi come investigatore. Ed è proprio durante questo periodo che Patton ha imparato il coding, abilità che si è poi dimostrata fondamentale per fondare la Banjo, azienda tutt’ora leader nel campo della sorveglianza digitale.

Una storia che è stata raccontata a più riprese sui principali quotidiani americani e non, da Fortune al New York Times, passando per il Wall Street Journal e Entrepreneur.

 

 

Ad alimentare il fascino carismatico di Patton ci pensa anche il suo look, più vicino a quello di un cantante death metal che a quello del CEO di un’azienda che ha raccolto oltre 223 milioni di dollari in investimenti, collaborando anche con SoftBank.

Ma la storia sul CEO di Banjo raccontata fino ad oggi era incompleta: ometteva completamente il suo passato criminale nel Ku Klux Klan.

Un tassello scoperto da OneZero, che ha messo le mani su oltre 1.000 pagine di documenti legali che testimoniano l’adesione in giovane età nelle file del movimento suprematista.

Bradon nel 1990 ha partecipato anche ad una sparatoria (senza feriti o morti) ai danni di una sinagoga, aveva soltanto 17 anni all’epoca.

We believe that the Blacks and the Jews are taking over America, and it’s our job to take America back for the White race

aveva raccontato nel corso del processo dove ricevette, in ragione della giovane età, una sentenza mite.

Oggi, ovviamente, Patton ha rinnegato il suo passato. In un comunicato si è difeso così:

32 years ago I was a lost, scared, and vulnerable child. I won’t go into detail, but the reasons I left home at such a young age are unfortunately not unique; I suffered abuse in every form. I did terrible things and said despicable and hateful things, including to my own Jewish mother, that today I find indefensibly wrong, and feel extreme remorse for. I have spent most of my adult lifetime working to make amends for this shameful period in my life.

ha detto, per poi continuare:

Eventually, I was able to get myself away from this world while serving in the United States Navy. This turned my life around. While serving my country, I worked with law enforcement agencies in hate group prosecutions and left this world behind.

Nella giornata di ieri Damien Patton ha annunciato le sue dimissioni dal ruolo di CEO della Banjo, azienda che aveva fondato.