Elon Musk ha affermato che la Tesla Model S dispone di un’autonomia di almeno 400 miglia, smentendo così la stima dell’agenzia americana. Ma l’EPA non è esattamente d’accordo.

La stima ufficiale dell’EPA attribuisce all’ultima versione della Model S un’autonomia di 391 miglia. Elon Musk, durante l’ultima call dedicata ai risultati finanziari di Tesla, ha smentito il dato dell’agenzia, sostenendo che i collaudatori dell’EPA abbiano commesso un errore grossolano durante i loro test.

L’EPA è l’agenzia americana che, tra le altre cose, si occupa anche di verificare l’autonomia di ogni auto elettrica messa in commercio negli USA. I numeri forniti dall’EPA sono vincolanti, e devono essere usati dalle case automobilistiche su tutto il loro materiale pubblicitario.

I dati dell’EPA sono spesso oggetto di controversie, in diverse occasioni i produttori e la stampa specializzata hanno accusato l’agenzia federale di sottostimare le miglia che gli EV sono in grado di percorrere con una singola carica.

Se ne era parlato molto in occasione del debutto della Porsche Taycan, con l’EPA che aveva fornito una stima poi in parte smentita dalla maggior parte dei primi test su strada. L’EPA in fase di test sottopone i veicoli a situazioni piuttosto impegnative, discostandosi in questo modo dalle autorità europee che, usando il metodo WLTP, finiscono quasi sempre per dare dei dati sull’autonomia ben più generosi rispetto alla controparte americana.

 

Ne abbiamo parlato qua:

 

Elon Musk, ad ogni modo, non mette in dubbio i metodi usati dall’EPA, ma sostiene che il numero a cui è arrivata l’agenzia sia frutto di un errore maldestro.

Parlando di altre questioni tecnologiche, abbiamo aumentato l’autonomia della Model S e X ancora una volta, questa volta abbiamo portato la Model S a 391 miglia, e la Model X a 351 miglia. In realtà, e lo diciamo apertamente, la vera autonomia della Model S è di 400 miglia. Quando è stato fatto l’ultimo test dell’EPA, sfortunatamente, [i funzionari dell’EPA] hanno lasciato le portiere dell’auto aperte e le chiavi dentro l’auto – e questo è successo durante la notte

A quel punto, sostiene Musk, l’auto sarebbe entrata nella “waiting for driver mode”, il che avrebbe provocato un dispendio non necessario di energia. Dispendio che avrebbe bruciato l’autonomia restante di un 2%.

Ora Elon Musk sostiene che Tesla chiederà un secondo test non appena l’EPA sarà possibile, al termine della situazione di emergenza.

L’agenzia, ad ogni modo, non sembra essere molto d’accordo con il N.1 di Tesla, e con una breve nota stampa ha fatto sapere di essere disponibile a chiarire la questione con l’azienda —”così come fa con ogni altra casa automobilistica”—, smentendo allo stesso modo la teoria che le portiere dell’auto sarebbero state lasciate, inavvertitamente, aperte.