Questa settimana andiamo indietro nel tempo con la recensione di Era: il Medioevo. Costruire la vostra città medioevale è ad un lancio di dadi di distanza!
Questa settimana andiamo indietro nel tempo con la recensione di Era: il Medioevo.
Un po’ perchè il setting di questo gioco da tavolo made in Cranio Creations è proprio quello dell’epoca medioevale, un po’ perchè questo gioco è il successore spirituale di Roll Through the Ages, gioco che nel 2008 rivoluzionò il mondo dei roll-and-write.
Questa volta però andremo nel Medioevo a costruire la nostra città, quindi sellate i destrieri e scaldate le cazzuole, è il momento di costruire e conquistare.
Il dado è tratto
Giocatori: 1-4
Categoria: Light
Durata: 45 minuti
Era: il Medioevo è un roll-and-build per 1-4 giocatori dove l’obiettivo è raccogliere entro fine partita il maggior numero di punti vittoria, costruendo la più bella città fra tutti i vostri avversari.
Roll-and-build in questo caso sta a significare che a differenza dei giochi roll-and-write (che prevedono che i giocatori lancino un pool di dadi in comune dal quale ogni giocatore sceglie quali dadi segnare sulla propria scheda), in Era: il Medioevo i giocatori dovranno utilizzare le risorse segnate sui propri dadi per piazzare sulla propria plancia degli edifici in miniatura.
La plancia di ogni giocatore è divisa in quattro parti: nella parte superiore c’è lo spazio per segnare le risorse a propria disposizione, in alto a destra si troverà la sequenza del turno, in basso a destra si troveranno i tracciati di Cultura e Disgrazie mentre la maggior parte della plancia sarà occupata dal Dominio, una griglia di fori dove andremo ad incastrare gli edifici che andremo mano a mano a costruire.
Ogni turno sarà diviso in 6 fasi, eseguite in ordine a partire dal primo giocatore:
- Lancio dei dadi – Ogni giocatore lancerà dietro al proprio schermo tutti i dadi a sua disposizione. Inizialmente i giocatori avranno a disposizione tre dadi gialli ed un dado grigio ma mano a mano che i giocatori costruiranno nuovi edifici acquisiranno ulteriori tipologie di dado, con colori e sopratutto simboli diversi sulle facce. Nella fase di lancio dei dadi avrete a disposizione due rilanci, in cui potrete rilanciare tutti i dadi sui quali non compare il simbolo del teschio.
- Raccolta delle risorse – Vengono rivelati i risultati ed ogni giocatore aggiunge alle proprie risorse il numero di simboli indicati sui propri dadi.
- Sfamare la popolazione – i vostri dadi rappresentano il vostro popolo ed in quanto tale vanno sfamati! in questa fase dovete spendere una risorsa grano per ogni vostro dado od accumulare un punto disgrazia per ogni dado rimasto a bocca asciutta.
- Disgrazie! – ricordate i simboli teschio di cui parlavamo nella fase “lancio dei dadi”? contate quanti ne avete ed in base al loro numero applicate una delle sfighe della tabella Disgrazie.
- Costruzione – ora potete finalmente mettere mano ai mattoni. Partendo dal primo giocatore, per ogni martello che avrete sui vostri dadi potrete spendere le risorse necessarie per costruire un edificio. Prendete la corrispondente miniatura e piazzatela sul vostro Dominio; gli edifici forniscono effetti speciali come dadi aggiuntivi o punti vittoria aggiuntivi a fine partita.
- Estorsione – non sarebbe il medioevo se non si mettesse mano alle spade. I dadi grigi hanno su alcune facce i simboli spada, che potrete usare per estorcere risorse a chi ha meno simboli spada di voi. Attenzione: se i vostri avversari avranno rollato più simboli scudo del totale delle vostre spade saranno al riparo dalle vostre angherie.
Se durante il turno si saranno esaurite le scorte di cinque diversi tipi di edificio, la partita entrerà nella fase finale; in alternativa si procede al turno successivo.
Nella fase finale si farà la somma dei punti tenendo conto del valore degli edifici, del fatto che siano o meno circondati da mura, dei vostri punti cultura (in positivo) e dei vostri punti disgrazia (in negativo). Chi avrà totalizzato il maggior numero di punti sarà il sovrano incontrastato di queste terre!
Le solite quattro mura
L’idea di un “roll-and-write deluxe” aveva solleticato il mio interesse fin dal primo momento in cui avevo sentito parlare di questo progetto. Alla fin fine quando penso ai roll-and-write gli esempi che mi vengono in mente sono generalmente fillerini dal poco peso strategico, fisico e sul portafoglio.
Questa iterazione di questo concetto invece ha deciso di sparare tutto il massimo: la scatola è grande come un boardgame classico, la componentistica è ottima, il gameplay è molto più ragionato ed il prezzo va di pari passo con tutte queste cose.
Le miniature degli edifici mi piacciono molto, sono piacevoli al tatto, dettagliate il giusto e si incastrano sulla plancia con facilità (e con altrettanta facilità si rimuovono).
Vedere la propria cittadina crescere sotto i propri occhi è un piacere impagabile, come lo è mettere i bastoni fra le ruote agli avversari. Infatti, una delle novità introdotte in questo genere da Era: il Medioevo è proprio l’interattività con gli altri giocatori.
Se normalmente i roll-and-write sono fondamentalmente dei “solitari competitivi” dove le scelte prese ad ogni turno non vanno a toccare gli altri giocatori fino alla fine della partita, infatti, la possibilità di saccheggiare ogni turno gli avversari che non hanno il sufficiente potere militare e gli effetti collaterali di alcune Disgrazie vi permetteranno di mettere gli spadoni fra le gambe dei vostri avversari.
Se ciò è un punto a favore oppure un punto contro dipende ovviamente dalle vostre preferenze personali, ma dal mio punto di vista ha aggiunto un ulteriore elemento strategico che anche se influenzato dalla fortuna non mancherà di offrire nuove sfide e spunti ad ogni partita.
Ma che bel castello
Il dubbio che rimane è: era necessario un ibrido di questo tipo? Come dicevamo prima, il roll-and-write è un genere con alcune caratteristiche ben specifiche, tra le quali ci sono la portabilità, l’economicità e la possibilità di giocare in tantissimi giocatori.
Con Era: il Medioevo e la sua meccanica di roll-and-build tutte queste cose vanno perse a favore di un comparto strategico molto più approfondito ed arricchito di scelte interessanti, e dal mio punto di vista questo è tutt’altro che un malus. Alla fin fine si va ad inserire in una nicchia non ancora sfruttata ed andrà da una parte a soddisfare il prurito da roll-and-write per gli appassionati di giochi più strategici mentre magari introdurrà gli appassionati del genere a meccaniche che gli permetteranno di ampliare i loro orizzonti ludici.
Un appunto da fare, invece, riguarda la possibilità di barare offerta ai giocatori. Sia ben chiaro, la soluzione migliore da affrontare con chi bara è la flagellazione sulla pubblica piazza non giocare più con quella persona, ma far girare l’intero motore del gioco su dei dadi lanciati e rilanciati dietro uno schermo di sicuro vi costringerà a fidarvi dei vostri compagni di gioco. Può sembrare una banalità, ma se quando avete letto questo paragrafo vi è venuta in mente una persona specifica sapete a cosa mi riferisco.
Tirando le somme di questa recensione, Era: il Medioevo è un gioco che sicuramente diverte ed appassiona. Il colpo d’occhio è fenomenale, con le nostre piccole città di plastica che crescono e si sviluppano durante la partita; il gameplay poi scorre veloce, con qualche rallentamento solo nelle partite a quattro giocatori.
In definitiva Era per noi è promosso; se cercate un’esperienza che non sia il solito roll-and-write, che sia più appassionante e competitivo, Era: il Medioevo è il mattone che manca nel muro della vostra collezione.
- Componentistica di ottimo livello
- Meccaniche immediate ma non banali
- Una ventata di freschezza per il genere roll-and-write
- Barare è fin troppo facile
- I patiti del roll-and-write potrebbero trovarlo troppo diverso dal solito