Ecco le disposizioni dell’Associazione nazionale esercenti Cinema sui provvedimenti da prendere per le sale cinematografiche in Italia a causa del Coronavirus.
Il direttore di Anec Simone Gialdini ha diffuso un comunicato che risponde ad i provvedimenti del Decreto del Consiglio dei Ministri sulla questione Coronavirus. Di base le sale cinematografiche potranno restare aperte, rispettando le disposizioni sulle distanze di sicurezza.
Il provvedimento avrà validità fino al 3 aprile, ed è esteso a tutto il territorio nazionale. Questa è una parte del testo del decreto che risponde anche agli eventi cinematografici:
Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in luogo, sia pubblico sia privato, che comportano
affollamento di persone tale da NON CONSENTIRE il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. La sospensione degli spettacoli cinematografici si attua laddove non sia possibile CONSENTIRE il rispetto della distanza di sicurezza fra
persone di un metro.
Rimane al momento confermata la chiusura senza diverse opzioni per le Regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e le province di Pesaro-Urbino e Savona fino alle 24.00 di domenica 8 marzo 2020.
Mentre in merito alle modalità di applicazione della prescrizione di mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro, Anec ha richiesto al Dipartimento di Protezione Civile indicazioni più dettagliate che possano definire in maniera più chiara le azioni consentite ed eventuali tolleranze.
Inoltre, al fine di mantenere la validità dei permessi annuali rilasciati alle singole sale cinematografiche, nell’ambito dello stato di emergenza sanitaria dichiarato per il territorio nazionale, gli uffici SIAE territoriali, su disposizione della Direzione Generale di Roma, richiedono a ciascun esercente che intenda proseguire l’attività di proiezione una dichiarazione di ottemperanza alle prescrizioni del 4 marzo 2020.
Saranno quindi le Prefetture a veicolare le dichiarazioni agli organi di polizia locale per il controllo sul territorio. Rispettando quindi le disposizioni già stabilite, Anec rimanda la decisione alle singole aziende.