Un ragazzino americano ha trollato Twitter creando un finto candidato al Congresso degli Stati Uniti e riuscendo a farsi riconoscere la spunta blu dal social.
Twitter riconosce la spunta blu solo solo quando il profilo viene ritenuto “d’interesse pubblico”, ad esempio nel caso di un politico o di un giornalista. Peccato che in questo caso il candidato al Congresso non esistesse: era un’invenzione di un troll di 17 anni.
“Sono un leader d’azienda capace, e un appassionato sostenitore dei diritti degli studenti”, recitava la Bio di Andrew Walz, fiero repubblicano del Rhode Island candidato alla Camera dei rappresentanti. Dalla sua Walz aveva un profilo Twitter piuttosto attivo.
Twitter in questi mesi sta lavorando alacremente per contrastare la disinformazione online, motivo per cui tende a dare la spunta blu ai candidati per meglio aiutare gli elettori a distinguere i politici reali dagli impostori.
Anche Andrew Walz ha ottenuto la sua spunta blu, un risultato sicuramente encomiabile per un candidato outsider al Congresso, soprattutto se, come nel caso di Walz, non esiste realmente.
Walz è stato creato da un ragazzo di 17 anni. È un politico immaginario. Dietro all’operazione non c’è una provocazione politica, né chissà quale macchinazione. L’esperimento è stato creato per pura noia, che poi è il motore principale di qualsiasi adolescente.
La CNN ha segnalato l’account a Twitter per ottenere una dichiarazione sull’incidente, e il social in tutta risposta ha deciso di bannare il profilo del finto politico.
Creare un account ad un finto candidato viola le nostre regole, e l’account è stato sospeso permanentemente
ha raccontato un portavoce del social.
In realtà non è nemmeno la prima volta che succede qualcosa del genere. L’italiano Alessandro Nardone nel 2016 aveva creato un finto candidato alle presidenziali USA, chiamato con originalità Alex Anderson, ottenendo l’attenzione dei media e un piccolo seguito sui social.
C’è voluta meno di una giornata al 17enne per creare al finto candidato un sito internet e il profilo Twitter, inserendo poi delle informazioni fittizie sull’enciclopedia open-source con cui Twitter collabora per verificare i candidati alle elezioni.
In passato il social era meno largo di mancia nel decidere a chi assegnare la spunta blu, ad esempio il riconoscimento veniva dato esclusivamente ai politici che avessero vinto le primarie del loro distretto: quelli che sarebbero effettivamente comparsi sulla scheda elettorale.
Questa policy era stata criticata perché ritenuta da alcuni attivisti “discriminatoria”. La tesi è che in questo modo nelle primarie si favorivano i candidati già eletti che correvano per una riconferma rispetto ai politici alla loro prima elezione. Da ciò la decisione di dare una spunta blu anche ai politici candidati alle semplici primarie di partito, policy che è il ragazzo ha finito per usare contro lo stesso social. Quanto alla foto profilo è stata presa dal sito ThisPersonDoesNotExist.com.