Ricercatori annunciano di aver risolto il mistero della luna ghiacciata di Saturno e del perché queste formazioni persistano solo su questo satellite nel sistema solare.

Nel 2005 Encelado diventò una star, quando la sonda Cassini fotografò enormi getti di ghiaccio e vapore emanati da quattro lunghe spaccature vicine al polo sud della piccola luna di Saturno.

La scoperta di molecole organiche e idrogeno nei getti ha catturato completamente l’attenzione nella ricerca di vita all’interno del nostro sistema solare: le emissioni di vapore provengono dalle quattro strisce, nominate dagli astronomi Baghdad, Cairo, Damasco e Alessandria.

 

I quattro grandi solchi sulla superficie

 

Lunghe 130 chilometri, sono distanziate tra loro di circa 35, un dato notevole se si pensa che il diametro della piccola luna è solamente di circa 500 chilometri.

Le quattro spaccature nella crosta di ghiaccio del satellite sono lunghe 130 chilometri e sono distanziate tra loro di circa 35.

La nuova ricerca ha scoperto che, orbitando intorno a Saturno, la luna è sottoposta a maree gravitazionali molto forti che letteralmente la strizzano e la riscaldano.

La crosta di ghiaccio al di sopra dell’oceano di acqua liquida sottostante (scoperto da Cassini) è più sottile ai poli, e quindi si spacca ad intervalli regolari, rilasciando i getti osservati.

 

I grandi geyser

Quali siano delle quattro, le rotture formatesi più anticamente ancora non è chiaro, ma sicuramente Encelado, uno dei corpi celesti  più interessanti del nostro sistema solare, sarà oggetto di ulteriori e approfonditi studi.

in basso le striature al polo sud