Incantesimi distruttivi, evocazioni potentissime ed un campo di battaglia diverso ogni partita. Alla Loggia della Rosa Nera si sta svolgendo una battaglia senza esclusione di colpi per decidere chi sarà il nuovo Magister e dovrete mettercela tutta per prevalere!
Non tutti sanno che Torino è una città dalla tradizione esoterica antica e provata. Non è sorprendente quindi che qualcuno abbia tratto ispirazione da questa fonte per creare un gioco dove magia ed occultismo sono il perno attorno a cui ruota una battle royale di maghi che cerca di spadroneggiare alla ricerca della gloria. La Loggia della Rosa Nera ha aperto i battenti e solo il mago più abile e spietato saprà vincere questa disfida magica!
Fiamme magiche ed altre amenità
Black Rose War ha come ambientazione la Loggia della Rosa Nera, un edificio arcano dentro al quale i migliori maghi affinano le loro arti magiche. Per tracciare la mappa della Loggia basterà disporre in maniera casuale le tessere esagonali che rappresentano le diverse stanze , con l’unico vincolo di tenere al centro la stanza della Rosa Nera, il sancta sanctorum del potere della Loggia. A fianco dell’area di gioco andremo a posizionare le plance dei Punti Potere, delle Missioni e degli Eventi, che serviranno a determinare quanti Punti Potere possiede ogni personaggio (e pertanto chi si sta avvicinando alla vittoria) e quali imprevisti andranno a modificare il campo di battaglia ogni turno.
Lo scopo del gioco è arrivare ad essere il mago con il maggior numero di Punti Potere. Una volta che durante la partita uno dei giocatori avrà raggiunto o superato i 30 punti potere alla fine del turno, si procederà alla conta dei punti bonus per stabilire il vincitore. Ogni mago è rappresentato, oltre che dalla corrispettiva miniatura, da una plancia dove andrà a posizionare le sue magie per il turno ed i trofei raccolti dallo sconfiggere i propri avversari e dalla progressiva distruzione delle stanze della Loggia.
Ovviamente un’opera di questo tipo vede la magia come protagonista e gli incantesimi che potremo utilizzare contro i nostri avversari sono divisi in sei diverse scuole di magia (Distruzione, Divinazione, Cospirazione, Necromanzia, Trasmutazione ed Illusione), ognuna delle quali si concentra su degli aspetti specifici delle arti magiche. Potremo trovare scudi, teletrasporti, evocare orde di non morti o fulminare in maniera old school i nostri avversari, insieme ad altre 200 magie, ognuna delle quali presenta due modalità differenti; con un totale di oltre 400 effetti magici differenti è importante essere pronti ad ogni evenienza.
All’inizio di ogni turno i giocatori posizioneranno quattro magie dalla loro mano sulla loro scheda; di queste, 3 potranno essere utilizzate solo nell’ordine in cui sono state posizionate (dalla numero 1 alla numero 3) mentre una quarta magia occuperà lo slot “Quick Spell” e potrà essere utilizzata in ogni momento. Inoltre potranno pescare 4 carte dai mazzi delle diverse Scuole di Magia, andando a costruire il proprio Grimorio ed eliminando eventuali incantesimi ormai inutili per la propria strategia e che appesantiscono inutilmente il mazzo.
I turni si susseguono facendo agire tutti i giocatori, che avranno a disposizione due segnalini azione per muoversi tra le stanze ed attivare i poteri unici di ognuna di esse, oltre che agli incantesimi selezionati all’inizio del turno. Quando i giocatori decideranno di non agire ulteriormente (oppure avranno esaurito le opzioni a loro disposizione) si procederà al turno successivo, sempre preceduto dalla rivelazione di una nuova Carta Evento che andrà ad avere un effetto immediato sulla partita.
Una volta che alla fine del turno un giocatore avrà raggiunto o superato i 30 Punti Potere, si entrerà nella fase finale. Sarà necessario contare il numero di Missioni completate (carte bonus che danno punti solo se si rispettano determinati prerequisiti), il numero di Trofei conquistati (cioè il numero di volte in cui avremo ucciso i nostri avversari) ed il numero di Stanze distrutte per determinare chi abbia il totale di punti più alto e quindi chi sia il nuovo Magister della Loggia!
We’re not in Hogwarts anymore
Black Rose War è un’esperienza estremamente vasta. Il primo impatto è decisamente imponente, data la mole di miniature, componenti, regole ed una scatola che non ha nulla da invidiare ad un pallet di mattoni. Questa è la miscela perfetta per una longevità decisamente elevata; con centinaia di effetti magici tra cui scegliere, la mappa che si presenta diversa di volta in volta ed Eventi e Missioni che cambiano ad ogni turno gli equilibri dello scontro, ogni partita è diversa dalle altre.
La meccanica della costruzione del proprio Grimorio è sicuramente ardua da gestire inizialmente, se non altro per l’enormità di opzioni a propria disposizione. Man mano che si acquisisce esperienza di gioco tuttavia ci si ritrova davanti ad una quantità di strategie fattibili davvero notevole, che permetterà ad ognuno di trovare la via che più gli si addice per tentare la scalata al rango di Magister. Molto buono inoltre il non ricorrere all’eliminazione dei giocatori in un gioco di questo genere, dato che quando un mago muore finisce per rinascere nella stanza che funge da suo punto di respawn. Sarebbe stato facile farsi tentare dall’aggiungere questo tipo di meccanica data la natura “Battle Royale” di questo gioco ma fortunatamente il regolamento risulta bilanciato in modo da non venire esclusi a priori dalla partita.
A livello di materiali Black Rose War è assolutamente ineccepibile
con miniature dettagliate, illustrazioni tematiche ed un’ambientazione peculiare ed originale. Due parole vanno spese assolutamente proprio su di essa, che chi avesse avuto modo di giocare a Nova Aetas troverà familiare. Black Rose War infatti è ambientato in una versione fantasy del rinascimento italiano. Dei 4 maghi protagonisti infatti ben 3 vengono dal Bel Paese, con Nero in rappresentanza di Roma, il fauno Tessa proveniente dai boschi umbri e la necromante Rebecca in diretta da Siracusa. Un miscuglio tricolore che aggiunge un tocco di orgoglio nazionale ad un’ambientazione fantasy ben sviluppata.
It’s a kind of magic
Se la mole di materiale nella scatola risulta essere un ottimo modo per aumentare la rigiocabilità, al tempo stesso non aiuta certo l’impatto per chi si avvicina a questo gioco per la prima volta. Il setup è lungo ed un po’ tedioso, dovendo posizionare tutte le stanze in maniera casuale, posizionare i talloncini che determinano i poteri delle singole stanze, preparare i sette mazzi delle scuole di magia, preparare il mazzo degli Eventi, preparare il mazzo delle Missioni… Diciamo che se volete una partita rapida e veloce questo gioco non fa per voi.
Il secondo appunto che mi sento di fare è che se da una parte la gran quantità di carte e di strategie che ne derivano sono un ottimo punto a favore, dall’altro spesso si fatica a sapere cosa fare per proteggersi dai propri avversari. Le possibilità sono così tante che è difficile prevedere cosa potrebbero buttarci addosso e quindi spesso la strategia a lungo termine deve subire brusche variazioni di direzione per reagire a pericoli ed intromissioni che ci erano impossibili da prevedere. Per carità, si tratta pur sempre di un gioco dove si menano le mani e gli incantesimi e non di un cinghialotto da meeple e legnetti, però certe volte sembra che la tattica prenda il sopravvento sulla strategia.
Ultima nota stonata: il packaging. La scatola è bellissima, illustrata in maniera superba ed anche se la forma quasi cubica fatica un po’ a trovare spazio sulle librerie, comunque è fatta a misura di Kallax. Sono quindi rimasto sorpreso dal trovare un inserto che, se per la maggior parte dei pezzi fa un buon lavoro, pecca invece sul comparto delle carte: perchè fermarsi ad un passo dalla perfezione?! Ci sono una decina di mazzetti da tenere divisi attentamente per non allungare ulteriormente il setup, avere un unico scompartimento dove al primo scossone si rischia di mescolare le carte è una svista non da poco. Su un prodotto altrimenti estremamente bello sia come inserto che come materiali queste piccolezze risaltano come una rigatura su una Ferrari.
Ignorando le mie ossessioni di perfezionismo inserzionistico, Black Rose Wars è un prodotto non solo estremamente valido dal punto di vista dei materiali ma anche un gioco con una profondità ed una vastità di meccaniche da lasciare a bocca aperta. Il setup (ed il teardown) macchinoso e lungo potrebbe scoraggiare chi non è abituato a questo genere di giochi ma a conti fatti questo è un prodotto valido ed originale.
Un’esperienza magica da non farsi scappare!
- Tantissime strategie disponibili
- Meccaniche interessanti ed innovative
- Bella ambientazione ed ottimi materiali
- Setup tedioso e lungo
- Tante opzioni, certe volte anche troppe