Teorie dei quanti, inversione del nastro di Möbius, scala di Planck, teoria delle proporzioni di Deutsch e non solo, costituiscono il mix di teorie fisiche e nozioni matematiche necessarie agli Avengers per ripristinare l’universo.
Attenzione l’articolo contiene spoiler su Avengers: Endgame
Anche se rientra nella fiction, i fisici Michael Milford e Peter Stratton, come scrivono nel loro articolo su The Conversation, ritengono che molti concetti, citati in Avengers: Endgame si rifanno, almeno nei termini, alle recenti teorie scientifiche, di simulazione e ricerca, nello specifico alla meccanica quantistica, al nastro di Möbius e alle proporzioni di Deutsch.
Alla fine del capitolo Avengers: Infinity War la metà degli esseri viventi dell’universo sparisce a causa di Thanos e del Guanto dell’Infinito. L’unica cosa che può invertire la morte di metà degli esseri viventi dell’universo è riutilizzare quello che l’ha causata: le potenti Infinity Stones. Il problema è che Thanos le ha distrutte e quindi sono disponibili solo nel passato. Recuperarle comporterà un viaggio nel passato.
Ma i viaggi nel tempo sono possibili?
Secondo la teoria della relatività di Albert Einstein, viaggiare in avanti nel tempo è relativamente facile. Tutto quello che occorre fare è muoversi vicino alla velocità della luce e si può teoricamente viaggiare milioni o persino miliardi di anni nel futuro.
Cosa molto più difficile è teorizzare un viaggio nel passato.
Alcune teorie dimostrano che i cicli temporali (curve del tempo chiuse) sono fisicamente impossibili, e quindi viaggiare indietro nel tempo non potrà mai accadere.
Viaggiare indietro nel tempo, inoltre, causerebbe incoerenze logiche: se torni indietro nel tempo e uccidi tuo nonno quando era giovane, allora non potresti mai nascere, ma se non fossi nato, allora come sei potuto tornato e ucciderlo? (paradosso del nonno) .
Ma sappiamo, anche grazie a Einstein, che i buchi neri che ruotano possono distorcere sia lo spazio che il tempo.
Come si risolve il paradosso?
In Avengers: Endgame, applicando la meccanica quantistica, si ci rifà alla cosiddetta teoria dei molti mondi (Many Worlds Theory).
In pratica ogni cambio nel passato crea un nuovo universo: gli Avengers pianificano di riprendere le pietre dalle linee temporali passate, usarle nel presente e posizionandole nuovamente ed esattamente nello stesso momento del passato una volta che hanno raggiunto lo scopo.
Il fisico inglese David Deutsch, menzionato anche nel film, ha combinato questa idea con la teoria dei molti mondi e ha dimostrato che il paradosso del nonno può risolversi se si esprime la teoria in modo probabilistico.
Nella meccanica quantistica non si può mai sapere esattamente dove si trova una particella atomica e in quale direzione si sta muovendo.
La particella atomica si comporta secondo un’onda probabilistica: si sa solo che c’è una certa possibilità che si trovi in un certo posto. Come le particelle, la persona che torna indietro nel tempo ha solo una certa probabilità di uccidere il nonno, rompendo, così, il ciclo di causalità e risolvendo il paradosso.
Per quanto folle e strano sia tutto questo, e per quanto nel film, per l’effetto scenico che scaturiscono, siano presenti termini un po’ esagerati e azzardati per il contesto, la trama si sforza di rappresentare l’attuale pensiero sui viaggi nel tempo, almeno fino ad un certo punto:
la vera scienza quantistica è ancora più strana di quanto i cineasti potrebbero mai immaginare. È chiaro che anche gli scienziati stanno ancora dibattendo per capire le implicazioni della teoria dei quanti.
Folle o paradossale, l’idea di un viaggio nel tempo ha sempre incuriosito e affascinato, ma se veramente fosse possibile tornare indietro nel tempo ci piacerebbe davvero? O comunque sia, data la nostra natura umana, commetteremmo di nuovo gli stessi errori e quindi risulterebbe inutile?
- Avengers: Endgame sfrutta il viaggio nel tempo e la meccanica quantistica mentre cerca di ripristinare l’universo (theconversation.com)
- Foto credit Marvel Studio