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[b]Apollo 17 fu l’undicesima missione con equipaggio umano del programma Apollo della NASA, la sesta e finora ultima ad arrivare sulla Luna. Fu anche la prima ad essere lanciata di notte e l’ultima di tutto il programma Apollo.[/b]

L’equipaggio
Il 13 agosto 1971, poco dopo la missione dell’Apollo 15 la NASA annunciò la composizione dell’equipaggio per la missione dell’Apollo 17. Seguendo il principio di rotazione sarebbe stato il turno dell’equipaggio di riserva della missione dell’Apollo 14 ad assumere tale incarico. Pertanto, la nomina di Eugene Cernan come comandante e di Ron Evans come pilota del modulo di comando America non fu una sorpresa. Pilota del modulo lunare Challenger invece venne nominato il membro dell’equipaggio di riserva dell’Apollo 15 e pertanto inizialmente previsto di turno per l’Apollo 18 Harrison “Jack” Schmitt. Schmitt era uno degli scienziati-astronauti scelti dalla NASA nel 1965 dei quali nessuno era ancora volato nello spazio fino a quel momento. Su pressione di diversi scienziati della NASA, che insistettero per mandare almeno uno di loro sulla Luna, Schmitt venne nominato preferendolo a Joe Engle.
L’equipaggio di riserva nominato nel primo momento era composto dall’equipaggio completo della missione Apollo 15: David Scott come comandante, Alfred Worden come pilota del modulo di comando e James Irwin come pilota del modulo lunare. A maggio del 1972 Irwin lasciò la NASA, ed in conseguenza venne sostituito l’equipaggio di riserva completo. L’incarico venne assunto volontariamente dal comandante e dal pilota del modulo lunare della missione Apollo 16, rispettivamente John Young e Charles Duke, nonché dal pilota del modulo di comando dell’Apollo 14, Stuart Roosa.
L’equipaggio di supporto (Support Crew) era composto dallo scienziato astronauta Robert Parker, nonché da Gordon Fullerton e Robert Overmyer, due astronauti istruiti dall’aeronautica militare americana e passati alla NASA in seguito alla fine del programma spaziale dell’United States Air Force (il famoso MOL), senza che questo fosse stato realizzato nella forma programmata. Entrambi avevano già formato parte dell’equipaggio di supporto della precedente missione Apollo 16.

Preparazione
I singoli stadi del razzo vettore Saturn V con il numero di serie AS-512 vennero consegnati a Cape Kennedy tra l’ottobre del 1970 e giugno del 1972. Il modulo di comando dell’Apollo con il numero di serie CSM-114 venne battezzato America, mentre per il modulo lunare, con il numero di serie LM-12, venne scelto il nome di Challenger (Sfidante).
Il 28 agosto 1972, il veicolo spaziale perfettamente assemblato poté essere trasportato verso la rampa di lancio 39-A.
L’equipaggio di riserva completo, Young, Duke e Roosa collaborarono nel ruolo di radiofonisti di contatto con la capsula – (Capcom). Vennero affiancati in tale ruolo da Parker, Fullerton e Overmyer dell’equipaggio di supporto, dall’astronauta veterano Alan Shepard (volato su Mercury 3 e Apollo 14), da Ken Mattingly dell’Apollo 16, nonché da Joseph Allen, un ulteriore scienziato-astronauta, che già aveva assunto il ruolo di Capcom durante la missione dell’Apollo 15.

Fasi principali della missione
Lancio
Il lancio avvenne dal Launch Complex 39A del John F. Kennedy Space Center il 7 dicembre 1972, alle 05:33:00 UTC. Si trattò del primo lancio notturno effettuato durante una missione del programma Apollo.
Sulla Luna
Cernan e Schmitt allunarono con il modulo lunare “Challenger” alle ore 06:50:20.8 UTC del 11 dicembre 1972 nei pressi del cratere Littrow dell’omonima valle Taurus-Littrow nel Mare Serenitatis. La missione prevedeva l’esecuzione di tre EVA. Come sempre, la prima prevedeva l’installazione dell'”Apollo lunar surface experiment package” (ALSEP) nelle vicinanze del sito di allunaggio. Ad una distanza maggiore vennero montati ulteriori strumenti. In concreto vennero montati:
un esperimento di misurazione del flusso di calore
un misuratore del profilo della forza di gravità
un misuratore dell’intensità di direzione della forza di gravità
un contatore di impatti di meteore
sistemi per la misurazione della quantità di energia elettrica nel suolo lunare
sistemi per vari esperimenti di movimento e di forze attive del suolo lunare
strumenti per la misurazione dell’atmosfera
sensori per la misurazione della radiazione cosmica
un sensore ed una fonte per neutroni
un transponder per la misurazione dei campi di forza di gravità
esperimenti sismici attivi
Inoltre venne assemblato l’ormai collaudato Lunar Roving Vehicle che, al contrario delle precedenti missioni, non creò dei problemi con la guida rivelandosi finalmente privo di difetti. Durante questa prima escursione, che durò 7 ore ed 11 minuti, vennero raccolti 14,3 kg di rocce lunari.
Il giorno successivo, l’equipaggio condusse un’escursione verso diversi crateri, tra i quali il cratere Shorty, dove Schmitt raccolse delle palline di colore arancione composte da un materiale simile al vetro. Dopo 7 ore e 36 minuti l’EVA fu terminata. Gli astronauti prelevarono 34,1 kg di rocce lunari.
L’ultima attività extraveicolare, durante la quale vennero raccolti circa 62 chilogrammi di rocce lunari e campioni del suolo estratti da un apposito trapano, portò l’equipaggio nuovamente verso diversi crateri. L’escursione durò nuovamente 7 ore e 15 minuti.
In totale, l’equipaggio aveva percorso con il suo rover 33,80 km attraverso la valle Taurus-Littrow e raccolto ben 110,4 kg di roccia lunare. Avevano scalato più crateri, nonché la montagna Taurus. Con una permanenza di 3 giorni e 3 ore fu inoltre la missione che permase più a lungo sulla superficie lunare di tutto il programma Apollo. Se l’ultimo uomo a mettere piede sulla Luna era stato il geologo Harrison Schmitt, Eugene Cernan è per il momento l’ultimo ad averla lasciata. Erano le ore 05:40 UTC del 14 dicembre 1972.
Ritorno ed atterraggio
Dopo che Cernan e Schmitt furono nuovamente a bordo del modulo di comando, il modulo lunare venne fatto precipitare sulla Luna in maniera controllata. L’impatto avvenne a circa 10 chilometri dal punto di allunaggio della missione. Il conseguente terremoto lunare venne registrato anche dai sismografi installati vicino ai punti d’allunaggio delle quattro missioni Apollo precedenti.
Inoltre, durante il viaggio di ritorno, vennero fatte esplodere a distanza le cariche esplosive posizionate durante le attività extraveicolari per creare ulteriori terremoti lunari.
Anche durante questo viaggio di ritorno fu prevista l’EVA per recuperare le pellicole dagli appositi contenitori. L’astronauta Evans esegui tale lavoro rimanendo per 66 minuti all’esterno dell’America. Il 19 dicembre 1972 alle ore 19:24 UTC, avvenne l’ammaraggio dell’Apollo 17 nelle acque dell’Oceano Pacifico. L’equipaggio venne recuperato dalla portaerei USS Ticonderoga, già nave di recupero dell’Apollo 16. Con questa missione era terminato il programma lunare americano.
Resti
Il modulo di comando è attualmente in mostra al Johnson Space Center della NASA, a Houston (Texas).
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Via Wikipedia.
Qui molti dati della missione.
Pagina Nasa dedicata all’Apollo17.
Anche qui un sito molto approfondito sulla missione.
In questo sito molte immagini delle missioni apollo, compresa ovviamente Apollo17