Ichigo Kurosaghi è un liceale in grado di vedere gli spiriti. La sua vita cambia drasticamente quando diventa uno shinigami. Questa la trama di Bleach, manga scritto e illustrato da Tite Kubo che arriva su Netflix in versione live action per la regia di Shinsuke Sato.
Ormai è una certezza assoluta: ad ogni opera letteraria di successo il suo live action. Che sia un romanzo, una graphic novel od un fumetto la trasposizione delle pagine in un film con attori in carne ed ossa è solo questione di tempo. Una verità che Netflix ha ben compreso e che alimenta senza sosta. Soprattutto per quanto riguarda i manga.
Così dopo la trasposizione americana di Death Note, che ha fatto infuriare non poco i fan dell’opera di Tsugumi Ōba, e il terribile Full Metal Alchemist, la piattaforma di streaming americana ci riprova. Il manga prescelto è Bleach, shōnen scritto e illustrato da Tite Kubo. Il problema è che l’unica lezione che sembra aver imparato Netflix è quella di “giocare in casa”, ovvero far produrre i live action tratti dai manga nel Paese del Sol Levante. Ma procediamo con ordine.
È disponibile su Netflix il live action di Bleach.
Pubblicato dal 7 agosto 2001 al 22 agosto 2016, il manga di Kubo è stato uno dei più grandi successi commerciali della rivista Weekly Shōnen Jump, tanto da oltrepassare i 78 milioni di copie vendute nel 2012. Inoltre nel 2005 ha ricevuto il Premio Shogakukan per i manga. Un successo dovuto tanto alla storia quanto allo stile del suo autore.
Protagonista della vicenda è il liceale Ichigo Kurosaki, il quale è dotato di una notevole forza spirituale che gli permette di vedere gli spiriti. La vita del quindicenne viene completamente stravolta quando nella sua vita fa irruzione Rukia Kuchiki, uno shinigami sulle tracce di un Hollow, mostro che si nutre di anime. Durante lo scontro con lo spirito malvagio, il cui obiettivo è proprio l’anima di Ichigo, il mietitore rimane gravemente ferito e per riuscire a sconfiggerlo decide di trasferire parte dei suoi poteri al ragazzo in modo che possa combattere al suo posto.
La vita del protagonista cambia drasticamente quando si accorge di essere divenuto uno shinigami.
Sconfitto l’Hollow i due si accorgono però che Ichigo ha assorbito tutti i poteri di Rukia divenendo così uno shinigami a pieno titolo. Non avendo ancora la forza spirituale necessaria per restituire i poteri a Rukia, il giovane la sostituisce nei suoi doveri di mietitore, aiutando le anime a trapassare serenamente e combattendo gli Hollow. Un compito più arduo del previsto.
Il film diretto da Shinsuke Sato e con protagonista Sota Fukushi, è un prodotto dal doppio volto, in cui le ombre purtroppo sono molto più rumorose e quindi più evidenti. Il live action di Bleach purtroppo è l’ennesimo tentativo fallito di dare vita ad una storia che sulla carta è riuscita a conquistare ed emozionare i lettori. Emozioni che però non sono transitate nella pellicola prodotta da Warner Bros. e Netflix.
Il live action di Bleach è l’ennesimo tentativo fallito di dare vita ad una storia che sulla carta è riuscita a conquistare ed emozionare i lettori.
Per quanto la pellicola attinga a piene mani dal manga per caratterizzazione dei personaggi, ambientazione e situazioni, non riesce a trasportare sullo schermo l’atmosfera surreale dell’opera originale. Ed è un peccato perché la storia ideata da Kubo, per quanto sia l’ennesimo viaggio dell’eroe, è coinvolgente ed intrigante.
Il difetto principale del lungometraggio risiede nella sceneggiatura, la quale dà vita ad una storia priva di mordente, coinvolgimento e colpi di scena degni di nota. La vicenda risulta essere più che prevedibile sin dai primi minuti, anche per coloro che non conoscono il manga. Una storia che non coinvolge anche per il suo non risultare unitaria ma l’insieme di eventi singoli. Delle vere e proprie scene indipendenti senza continuità (o quasi) tra loro.
Inoltre per quanto abbia il pregio di fondarsi sugli elementi base del manga e di dare vita allo scontro di Ichigo con il temibile Grand Fisher, riporta in maniera fin troppo superficiale molti aspetti della storia. Per quanto il film di Bleach sia dedicato ai fan del manga, alcune dinamiche non hanno un minimo fondamento, così come l’interazione tra i vari personaggi è a dir poco ridicola.
Bleach è un film che nelle quasi due ore di lunghezza riassume in maniera a dir poco confusionaria una vicenda ben più complessa. Si passa rapidamente dal rifiuto a più riprese di Ichigo di svolgere il ruolo di shinigami alla folgorazione sulla via di damasco. A cui vanno aggiunte un paio di scene di allenamento (sempre le stesse con varianti minime) e le brevi situazioni scolastiche che vengono liquidate con un unico sketch comico che si ripete.
Bleach riassume in maniera a dir poco confusionaria una vicenda ben più complessa.
Tutti elementi che contribuiscono a rendere il live action un prodotto tutt’altro che avvincente e coinvolgente. Non aiuta neanche la regia di Shinsuke Sato che definire statica è fin troppo riduttivo. La camera resta sostanzialmente immobile (i movimenti di macchina si contano sulle dita di una mano), limitandosi a seguire i personaggi.
Come se non bastasse il tutto è condito da un montaggio capace di far venire il mal di testa e da una colonna sonora dimenticabile. Dopo un primo brano che vorrebbe essere jazz ma che ricorda le musiche degli sketch di cabaret, lascia il post ad un susseguirsi di brani rock (anche se sembra sempre lo stesso) che trasforma i combattimenti dei film nei video tipici di YouTube in cui gli utenti omaggiano gli anime con un collage di scene.
Un vero e proprio peccato perché il live action di Bleach presenta anche elementi positivi, ma che purtroppo vengono messi in secondo piano da quanto appena scritto. Il film ha il pregio di non prendersi troppo sul serio e di portare sullo schermo alcuni elementi del manga a livello grafico, come la presentazione di Ichigo con tanto di fermo immagine e descrizione con didascalia.
Non deludono i combattimenti che risultano ben coreografati, adrenalinici e coinvolgenti.
Inoltre non deludono i combattimenti. Gli scontri che si susseguono all’interno del film sono ben coreografati, adrenalinici e coinvolgenti. Sono gli unici momenti che riescono a catturare l’attenzione dello spettatore, in cui la distruzione la farà da padrone e dove non mancheranno acrobazie e piroette tipiche dei film di genere giapponesi. Purtroppo però questo non basta a salvare un film confusionario e senza cuore che va ad allungare ulteriormente la lunga lista delle occasioni mancate.
Bleach è disponibile su Netflix.