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Death Note, la giustizia di un uomo che vuole divenire dio

Death Note

Venerdì 25 agosto su Netflix arriverà il live action di Death Note, film ispirato all’omonimo manga ideato da Tsugumi Ōba e disegnato da Takeshi Obata. In attesa della sua uscita riviviamo la storia di Light Yagami e del suo desiderio di divenire il dio di un nuovo mondo.

Molti sono i manga che vedono la presenza di spiriti, demoni, dei.

Non è raro trovare nei manga elementi o personaggi che hanno a che fare o che richiamano la mitologia nipponica o la religione shintoista.

Spiriti, demoni, dei, creature sovrannaturali, e chi più ne ha più ne metta, si trovano spesso nelle storie a fumetti ideate nel Sol Levante, sia come personaggi principali che come comprimari.

Lunga è la lista di fumetti che vede presente almeno uno di questi due aspetti.

Ideato e scritto da Tsugumi Oba e disegnato Takeshi Obata, Death Note è divenuto in breve tempo un vero e proprio cult.

Tra i molti manga della lista spicca senza dubbio Death Note, fumetto che in breve tempo è divenuto un vero e proprio cult. Ideato e scritto da Tsugumi Ōba e disegnato da Takeshi Obata, è stato pubblicato in Giappone dal dicembre 2003 al maggio 2006 sulle pagine del settimanale Weekly Shōnen Jump dalla casa editrice Shūeisha.

In Italia il fumetto arriva solo una volta concluso ed è stato pubblicato dalla Panini Comics dal novembre 2006 al settembre 2008.

 

Death Note ryuk

L’umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà.

Protagonista della storia è lo studente Light Yagami, il quale entrato in possesso del Death Note decide di usarlo per creare un nuovo mondo.

Light Yagami è uno studente modello. Il giovane è annoiato dalla sua vita banale e stanco di vivere in una società corrotta. La sua esistenza subisce un radicale cambiamento quando nel giardino del liceo trova un misterioso quaderno nero che riporta la scritta Deth Note. La particolarità del carnet consiste nel fatto che ha delle istruzioni per l’uso. La prima di queste specifica che è possibile uccidere un uomo semplicemente scrivendone il nome.

Il giovane è inizialmente scettico e convinto si tratti di uno scherzo.

Incuriosito però dalla singolarità del quaderno decide di provarlo. Scoprirà così che quello che ha trovato è veramente un quaderno della morte. Inoltre incontrerà il proprietario dello stesso, ovvero lo shinigami Ryuk. Light decide così di usare il potere del Death Note per uccidere tutti i criminali ed estirpare così il male dal mondo, divenendo il dio del nuovo mondo che ne verrà.

Una volta iniziato a mettere in atto il suo piano Light attirerà su di sé l’attenzione dell’Interpol e del famoso investigatore privato L, insospettiti dalle crescenti morti per arresto cardiaco dei criminali. Iniziano così le indagini delle forze dell’ordine per scoprire l’indennità del serial killer, soprannominato dalla gente Kira, allitterazione dell’inglese killer.

Venuto a conoscenza delle indagini su Kira poiché il padre poliziotto è nella divisione giapponese che investiga sul caso, Light si costruisce un alibi inattaccabile. Inoltre riesce a farsi accettare nella squadra investigativa. Lavorando fianco a fianco con L, iningaggerà con il detective una sfida intellettuale e psicologica. Riuscirà Light a divenire il dio di un nuovo mondo o sarà fermato da L?

 

 

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Death Note nasce come storia one-shot.

Come spesso accade nel mondo del fumetto giapponese anche Death Note, prima di essere serializzato con regolarità, nasce come storia one-shot. Nello specifico il manga prende vita da alcune vignette che Tsugumi Ōba presentò alla Shūeisha. Dei due concept presentati, quello che poi sarebbe divenuto Death Note fu molto ben accolto dalla casa editrice e dai lettori. Una storia che come ha dichiarato la stessa autrice è stata difficile da racchiudere in un unico capitolo, e che la realizzazione ha richiesto più un mese di tempo.

Per i disegni del one-shot venne coinvolto il mangaka Takeshi Obata. Una collaborazione molto particolare quella tra i due, visto che durante il periodo di lavorazione, non si incontrarono mai. Infatti l’editore, era così convinto del successo della storia, che disse alla sceneggiatrice che era inutile si confrontasse con Obata. Il disegnatore così diede vita alla storia seguendo il proprio gusto personale.

Molti elementi della storia one-shot verranno ripresi nel manga. Altri come la Gomma della Morte verranno accantonati.

La storia one-shot è stata inserita nel volume 13, ovvero la guida alla lettura del manga. Protagonista è il tredicenne Tarō Kagami, il quale entra casualmente in possesso del Death Note. Accidentalmente lo studente uccide cinque suoi compagni di classe e pochi giorni dopo gli si presenta lo shinigami Ryuk, legittimo proprietario del quaderno. Una storia che presenta molti elementi che poi verranno ripresi nel manga. Altri come la Gomma della Morte, che permette di cancellare i nomi scritti e far tornare in vita coloro uccisi col quaderno, che non verranno riproposti.

Visto il grande successo nel 2003 inizia la serializzazione di Death Note.

Visto il successo ottenuto dalla storia il manga venne serializzato, suscitando l’incredulità di Oba, poiché convinta ch non fosse adatta per una rivista come Shōnen Jump. Inizia così nel 2003 la pubblicazione di Death Note.

Un lavoro per cui i due autori, che si incontrarono di rado nel periodo di realizzazione, si divisero i compiti. Oba oltre ad ideare la trama dei capitoli si sarebbe occupata dello storyboard e dei dialoghi, mentre Obata avrebbe realizzato il characther design, avrebbe deciso le prospettive delle scene e realizzato il prodotto finale.

 

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Sin dalla pubblicazione dei primi capitoli il manga si è rivelato un vero e proprio caso mediatico. I volumi venduti alla fine del 2008 raggiunse i 26,5 milioni di copie. Un consenso di pubblico che non si è limitato al Giappone, ma anche ad altri Paesi, Italia inclusa.

Il motivo del successo di Death Note è da ricercare senza dubbio nella storia avvincente, intrigante e piena di suspance. Una sfida di astuzia e intelligenza dove è presente un’enigma morale che non ha risposta.

Il motivo del successo di Death Note è da ricercare senza dubbio nella storia. Oba ha dato vita ad una vicenda avvincente, intrigante e piena di suspance. Una sfida di astuzia e intelligenza, dove la pena per la sconfitta è la morte.

Un’incredibile partita a scacchi che contrappone il protagonista e i suoi avversari. Il tutto partendo da una semplice domanda: cosa farebbe un essere umano se entrasse in possesso di un potere divino?

Un’enigma morale che è alla base di una storia dove il protagonista è lungi dall’avere i tratti distintivi dell’eroe, ma per questo più umano e credibile rispetto a molti altri personaggi. Una realtà dove non esiste un cattivo per antonomasia ma in cui le azioni dei vari personaggi rientrano nel concetto di giustizia, che diventa quindi labile e non così facilmente definibile.

Il concetto di giustizia è uno dei temi portanti del manga. Il confine tra giusto è sbagliato è molto sottile.

Proprio il concetto di giustizia è uno dei temi portanti del manga. Oba e Obata mettono in evidenza come sia molto sottile il confine che divide giusto e sbagliato, e come spesso la loro definizione cambi a seconda dei punti di vista.

Light vuole creare un nuovo mondo in cui non esistano malvagi e per farlo è disposto a tutto. In un mondo pervaso dalla violenza e dai soprusi è così sbagliato cercare di ottenere ordine e giustizia eliminando i criminali e spronare così l’uomo a comportarsi bene? Il fine giustifica sempre i mezzi? O tale metodo ha come risultato una società basata sulla paura? Domande a cui i due autori non rispondono, poiché non c’è una risposta esatta. È tutta una questione di prospettiva, a seconda di come si analizza la questione la soluzione cambia.

Death Note non è certamente il primo manga in cui appaiono dei o il protagonista acquisisce un potere divino, ma ha il pregio di presentare questi elementi in maniera nuova. Il dio della morte Ryuk e il protagonista Light Yagami si incontrano per puro caso. Infatti il dio è così annoiato, che per movimentare la sua vita, decide di far cadere il suo quaderno della morte sulla Terra per vedere come verrà usato. Vuole solo divertirsi un po’.

Light invece è semplicemente il primo a trovare il Death Note. Mancano quindi elementi come il destino o uno scopo superiore che guida le azioni del dio o del protagonista. Tutto ciò che succede è semplicemente frutto della monotonia di un essere superiore che non sa come passare il tempo.

Death Note non è certamente il primo manga in cui appaiono dei o il protagonista acquisisce un potere divino, ma ha il pregio di presentare questi elementi in maniera nuova.

Un’opera in cui vengono affrontati temi molto maturi e che offrono spunti di riflessione al lettore. Oltre a quelli già citati in Death Note vengono affrontati argomenti come la vita e la morte, la lealtà, i sensi di colpa, la paura, gli interessi personali, il senso del dovere, l’isteria collettiva, il senso di superiorità e onnipotenza e così via.

 

 

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Il successo di Death Note è da ricercare anche nella caratterizzazione dei personaggi. In particolare di Light ed L e nel loro duello.

Un successo dovuto anche alla caratterizzazione dei personaggi, sia primari che secondari. In particolare di Light Yagami e di L, due ragazzi molto simili ma allo stesso tempo agli antipodi.

Entrambi intelligenti, furbi, superbi, determinati, nascondo la loro vera a natura. Si differenziano per il loro aspetto e per il comportamento. Light è il classico studente modello di bell’aspetto, sempre ben vestito ed educato, mai una parola fuori posto ma fin troppo impulsivo.

L è la classica rappresentazione del binomio genio e sregolatezza. Disordinato e scompigliato, ha l’abitudine di sedere in maniera scomposta, camminare scalzo, dire sempre ciò che pensa senza via di mezzo ed è razionale e freddo come pochi. Due facce della stessa medaglia, il loro duello è senza dubbio la parte più interessante ed avvincente dell’opera.

Nella seconda parte l’opera perde di fascino. La narrazione accelera e la storia risulta troppo frettolosa.

Ma Death Note non è un manga privo di difetti. Se tutta l’opera risulta avvincente e piena di suspance e colpi di scena – in particolare la prima parte – nonostante non vi sia grande azione, con la seconda parte iniziano i problemi. L’avvincente duello Light/L viene sostituito dal triello tra Light, Near e Mello, gli eredi di L. Un confronto che perde in fascino poiché è senza storia. Il protagonista sembra essere sempre tre passi indietro rispetto ai suoi avversari. Come se non bastasse i due arrivano alle stesse conclusioni di L in un batter d’occhio, e tutto quello fatto da Light in precedenza risulta sostanzialmente inutile. Un’accelerazione degli eventi e della narrazione che fa risultare la storia fin troppo frettolosa. Nonostante ciò il manga risulta un prodotto affascinante, dalle molte chiavi di lettura e in grado di far riflettere.

Death Note è pervaso da una grande simbologia religiosa.

Un fumetto pervaso dalla grande simbologia religiosa. Non solo per la presenza degli shinigami, che nella mitologia giapponese sono la personificazione della morte, ma anche per vari aspetti grafici e situazioni presenti nell’opera. Una simbologia che oltre alla religione e mitologia orientale richiama quella cristiana.

Ricorrente è simbolo della croce, la quale ricorre sia sulle copertine di tutti i volumi che nell’abbigliamento del personaggio di Misa. Inoltre vi è un richiamo alla lavanda dei piedi di Gesù agli apostoli, quindi al tradimento di uno di loro nella scena in cui L asciuga i piedi a Light.

Per di più nella sigla dell’anime non mancano richiami alla pietà di Michelangelo, al Giudizio Universale e alla posa di Cristo con le mani aperte. Infine il brano della colonna sonora Kyrie recita la Kyrie eleison, un’antica preghiera cristiana la cui traduzione è Signore, pietà.

Grande importanza riveste la mela, che accosta Light ad Adamo.

Grande importanza riveste il simbolismo rappresentato dalla mela. Nella religione cristiana la mela rappresenta il simbolo del peccato. Il frutto proibito accosta Light ad Adamo, infatti entrambi vogliono elevarsi ed essere alla pari di dio.

Un’elevazione che avviene tramite uno strumento divino che gli viene dato da un essere superiore. Un delirio di onnipotenza che porterà Light ad essere cacciato dal mondo che voleva governare, così come Adamo venne cacciato dall’Eden.

Un parallelismo “involontario”, poiché Oba ha dichiarato non solo di aver inserito la mela solamente perché le sue dimensioni erano adatte a quelle della bocca di Ryuk, ma perché il suo intento era solo quello di intrattenere il lettore. Come specificato in un intervista. Una casualità che però non sminuisce tale chiave di lettura.

 

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Un boom quello di Death Note che ha dato vita anche ad episodi non propriamente piacevoli.

Un boom quello di Death Note che ha dato vita anche ad episodi non propriamente piacevoli. A Shenyang, la capitale della provincia di Liaoning in Cina, le autorità hanno bandito il manga, poiché molti studenti avevano modificato il diario facendolo somigliare al quaderno della morte e scritto nomi di conoscenti ed insegnati.

Un provvedimento preso dalle autorità per salvaguardare gli studenti da materiale che secondo loro ne distorce le menti. Stessa sorte in Russia, dove l’organizzazione dei genitori del Distretto Federale degli Urali ha scritto a Putin chiedendo il divieto di pubblicazione di Death Note, che a loro detta avrebbe influito i giovani negativamente, tanto da provocare un’ondata di suicidi.

Il manga ha dato vita a casi di emulazione in giro per il mondo, tanto da essere stato proibito in Cina con l’intento di salvaguardare gli studenti da materiale che secondo le autorità ne distorce le menti.

Anche negli Stati Uniti vi sono stati casi che hanno visto Death Note coinvolto. Un alto funzionario della Franklin Military Academy di Richmond è stato trovato in possesso di una replica del quaderno in cui aveva scritto i nomi dei suoi compagni.

Altri casi di imitazioni del quaderno si sono verificati in alcune scuole. Infine in Belgio vicino ai resti di un uomo assassinato è stata trovata la scritta Watashi wa Kira Dess, cioè Io sono Kira.

 

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Visto l’ottimo riscontro di pubblico era inevitabile che Death Note divenisse un media franchise. Oltre agli innumerevoli oggetti di merchandising, il fumetto di Oba e Obata è stato adattato in una serie anime per la tv. Diretto da Tetsurō Araki ed animato dalla Madhouse, il cartone animato prodotto da Nippon Television, Shūeisha, D.N. Dream Partners e VAP si compone di 37 episodi.

Un anime pressoché fedele al manga, da cui si discosta solo per per la cronologia – spostata avanti di tre anni – , alcune differenze nell’ordine degli eventi e l’omissione di alcuni eventi, la cui assenza non ha stravolto o modificato l’essenza del prodotto originale. Come ad esempio l’assolto di una squadra speciale al covo di Mello, presente nel manga ma non nell’anime.

Visto l’ottimo riscontro di pubblico Death Note è divenuto un media franchise.

Agli episodi della serie regolare vanno aggiunti due episodi speciali. Il primo si intitola Death Note Rewrite: Genshi suru kami (DEATH NOTEリライト·幻視する神). Noto ai fan come episodio 38, è stato trasmesso il 31 agosto 2007 su Nippon Television, ed è una sorta di riassunto dei primi 26 episodi.

Un racconto che vede un Ryuk invecchiato narrare la storia di Light ad un altro shinigami. Il secondo episodio speciale intitolato Death Note Rewrite 2: L wo tsugu mono (Death Note 2 Relight: L’s successorsディレクターズカット完全決着版 〜リライト2 Lを継ぐ者), riassume la seconda parte dell’anime ed è possibile trovare un maggior numero di di scene e dialoghi inediti rispetto all’episodio precedente.

In Italia l’anime è stato trasmesso da MTV in versione censurata.

In Italia l’opera è stata trasmessa su MTV dal 28 ottobre 2008 al 9 giugno 2009, in cui è presente un doppiaggio poco fedele e censurato. Non solo nel linguaggio ma anche nelle scene. La versione integrale dell’anime è disponibile in versione DVD.

 

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Non poteva mancare l’adattamento live action. Death Note è stato trasportato al cinema con ben quattro lungometraggi, prodotti da Nippon Television e distribuiti nei cinema da Warner Bros.. Il primo film, Death Note, arriva nel giugno 2006 e vede Light ormai all’università rivivere in flashback il ritrovamento del quaderno della morte e gli eventi che ne sono seguiti.

Nel novembre dello stesso anno arriva il sequel Death Note: The Last Name, che si discosta dal manga per il diverso finale. Nel 2008 è la volta dello spin-off L change the WorLd, che vede l’investigatore vedersela con un gruppo di bio-terroristi. Death Note: Light Up the New World è il quarto lungometraggio (2016) e vede giovani detective indagare su un caso di terrorismo informatico e la presenza di ben sei Death Note.

Non poteva mancare l’adattamento live action: quattro film per il cinema e una miniserie tv.

A questi film va aggiunta la miniserie televisiva Death Note: New Generation, che temporalmente si colloco tra The Last Name e Light Up the New World, colmando così i dieci anni di vuoto che intercorrono tra le due pellicole.

Death Note ha dato vita anche a due light novel, cioè romanzi illustrati. Il primo intitolato Another Note: Il serial killer di Los Angeles (アナザーノート — ロサンゼルスBB連続殺人事件) è raccontato dal punto di vista di Mello e segue l’indagine dell’agente FBI Naomi Misora, la quale con l’aiuto di L riesce a catturare il criminale Beyond Birthday. La seconda light novel L change the WorLd (エル チェンジ ザ ワールド) è l’adattamento dell’omonimo film live action del 2008.

Sono stati pubblicati anche i cd delle colonne sonore, due light novel, un gioco di carte e videogiochi.

Come se non bastasse sono stati pubblicati vari CD con le colonne sonore dei film e dell’anime, è stato adattato in un musical composto da Frank Wildhorn su testi di Jack Murphy. Sono stati prodotti anche un gioco di carte e ben tre videogame per Nintendo DS. Inoltre diversi personaggi compaiono nei picchiaduro Jump Super Stars e Jump Ultimate Stars.

 

 

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Visto il grande successo che ha riscosso e continua a riscuotere Death Note, era solo questione di tempo prima che Hollywood si interessasse al manga. Nel 2009 la Warner Bros. ne acquista i diritti con l’intento di girare un remake. Affida la sceneggiatura a Anthony Bagarozzi e Charles Mondry e la regia a Shane Black. Dopo vari rinvii la casa di produzione decide di abbandonare definitivamente il progetto.

Il 25 agosto su Netflix arriva la versione americana live action di Death Note.

I diritti vengono così acquisiti da Netflix. L’intento della piattaforma streaming è dare vita ad una versione americana live action del manga. Diretto da Adam Wingard (You’re Next, V/H/S) e con protagonista Nat Wolff, il film Death Note racconta la storia di Light Turner, il quale entrato in possesso del quaderno della morte e decide di usarlo con l’intento di creare un mondo privo di ingiustizia.

 

 

Death Note sarà disponibile da venerdì 25 agosto su Netflix.

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