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[quote]Com’era lecito attendersi dopo la pubblicazione dei documenti segreti USA, Wikileaks non sta godendo di vita facile. Il sito di Julian Assange è sotto attacco DDoS da diversi giorni (non si sa ancora bene da parte di chi) e ciò ha spinto i suoi responsabili a cercare delle soluzioni alternative.
Ieri, a seguito di un ennesimo attacco della portata di ben 10Gbit/s (insopportabile per chiunque), Wikileaks è stato spostato sui server di Amazon, sulla piattaforma di cloud computing Amazon EC2 per essere precisi, ma l’asilo non è durato molto.
Secondo le ultime cronache provenienti dalla galassia Wikileaks, nelle scorse ore Amazon – probabilmente intimorita dal verificarsi di attacchi denial of service verso i suoi server – avrebbe infatti “cacciato” il discusso sito di Assange dalla sua piattaforma e spinto quest’ultimo fra le braccia di Bahnhof, l’hosting-bunker svedese usato in precedenza da WikiLeaks.[/quote]
[b]Ipotesi 1:[/b] [i]qualcuno[/i] ha fatto pressioni dall’alto per fare terra bruciata intorno a Wikileaks.
[b]Ipotesi 2:[/b] Amazon ha avuto paura che un serio attacco DDoS avrebbe potuto mettere in ginocchio la sua piattaforma (attualmente sbandierata come super stabile e super performante).
Quale delle due?
Via [url=http://www.geekissimo.com/2010/12/02/wikileaks-cacciato-da-amazon/]Geekissimo[/url]