Zuckerberg ascoltato dal Senato: com’è andata

Il fondatore di Facebook è stato ascoltato dal Senato degli Stati Uniti dopo gli scandali di cui si è tanto parlato nelle ultime settimane. Facebook è uscito leggermente risollevato da questo confronto.

L’audizione è durata quattro ore, durante le quali Zuckerberg è stato incalzato più volte e su vari temi dai senatori.

Tra i principali punti affrontati ci sono stati:

 

 

Responsabilità

Il CEO del social network ha parlato di un cambiamento filosofico della piattaforma, creata da un ragazzo come social universitario ed ora utilizzato da miliardi di persone:

Non è sufficiente costruire strumenti, dobbiamo assicurarci che vengano utilizzati a fin di bene.

Sono d’accordo, siamo responsabili del contenuto

Io considero Facebook una tech company, non una media company, perché è vero che siamo responsabili del contenuto, ma non lo produciamo noi.

 

 

Monopolio

Alla domanda “Non le sembra di essere in un monopolio?“ Zuckerberg ha candidamente risposto:

A me non sembra proprio.

 

 

Costi di gestione

-Alla richiesta di delucidazioni su un’intervista di Sheryl Sandberg, direttore operativo di Facebook, che lasciava spazio all’eventualità di una versione a pagamento del social network, il CEO ha risposto:

Ci sarà sempre una versione di Facebook gratuita.

E quando è stato posto il problema di come gestire allora la società:

Senatore, abbiamo le pubblicità.

 

Spiare gli utenti

Verso la fine delle quattro ore è stato chiesto se è vero che Facebook ascolterebbe gli utenti attraverso il microfono:

È una teoria complottista. Non lo facciamo

 

GDPR

Per quanto riguarda il GDPR, Zuckerberg ha detto che intenderanno usare le stesse linee guida anche fuori dall’Unione Europea, anche se non identico

perché negli Stati Uniti abbiamo una sensibilità diversa

Sembra comunque che le risposte abbiano convinto la borsa, che già durante le prime ore della seduta ha visto una salita del prezzo delle azioni di Facebook.

 

 

Chiudiamo con un meme che non fa mai male…