Il 9 Novembre è arrivato al cinema Addio Fottuti Musi Verdi, primo film scritto, diretto e interpretato da The Jackal, uno dei più grandi fenomeni del web. Ma gli sciacalli, saranno riusciti a superare la prova in sala?
Diciamolo pure l’arrivo di Addio Fottuti Musi Verdi era solo questione di tempo. Dopo i molti prodotti sfornati dai vari youtubers, di certo non potevano non fare altrettanto anche i The Jackal, fenomeno web che negli ultimi anni è arrivato a vette incredibili.
Il gruppo napoletano nato con la web series Lost In Google, è diventato un vero e proprio punto di riferimento per l’entertainment dell’Internet, passando da pillole come Gay Ingenui e Vrenzole, ai veri e propri tormentoni nati con Gli Effetti di Gomorra sulla Gente alla più recente parodia di Despacito.
La qualità dei video dei The Jackal è sempre altissima, dai contenuti all’immagine. Difficile non ritrovarsi all’interno dei loro racconti.
Gli unici ancora in tutto il web a sapersi re-inventare volta per volta. Ed inutile girarci troppo intorno: su Addio Fottuti Musi Verdi le aspettative erano davvero alte.
Indubbiamente per ogni youtubers approcciarsi allo schermo cinematografico non è mai facile, non solo per la differente percezione dello schermo, ma soprattutto per il tipo di linguaggio che dal computer alla sala cinematografica cambia moltissimo.
Certo, alla maggior parte di questi prodi avventurieri che funzionano tanto bene in quella manciata di minuti su YouTube e poi si ritrovano a sguazzare in 120 minuti di gag attaccate tra di loro senza un vero senso, sarebbe il caso di consigliargli di lasciar perdere la strada per il cinema e continuare quella dell’internet.
Ma sui The Jackal ci abbiamo sperato tutti, in fondo. E anche quando il primo trailer di Addio Fottuti Musi Verdi è arrivato, per un attimo facendoci pensare che fosse solo una delle loro tante riuscite gag, la speranza è diventata ancora più forte.
Partendo dalle buone notizie: Addio Fottuti Musi Verdi è, senza ombra di dubbio, il film dalla qualità più alta mai uscita da un gruppo nato su Youtube. Non è solo da apprezzare il coraggio per il tipo di sfida, ma anche per il genere e l’impostazione dell’intero racconto.
La trama, alla fine dei conti, è molto semplice e si sposa perfettamente con lo stile dei The Jackal: raccontare il quotidiano, la precarietà. Ed è proprio di precarietà che si parla, argomento già affrontato in alcune clip che i The Jackal avevano confezionato – con il loro solito spirito ironico e tagliente – per la trasmissione Rai di servizio pubblico Anno Uno.
In questo caso parliamo di un giovanissimo grafico, Ciro (Ciro Priello), con molte riconoscenze alle spalle, che non riesce a trovare un lavoro; o meglio, non riesce a trovare la strada giusta per soddisfare un cliente veramente molto molto difficile.
Ciro, il nostro eroe, è circondato da amici che nella vita si sono sempre accontentati, come Fabio (Fabio Balsamo), nerd appassionato di fantascienza, che ha deciso di continuare a lavorare, come videomaker, nello studio fotografico del padre… ovviamente parliamo di matrimoni napoletani; o Alfredo (Alfredo Felaco), pessimista fino al midollo osseo che passa da un pub a un ristorante come cameriere; e, infine, c’è Matilda (Beatrice Arnera), amore nascosto della vita di Ciro che ha deciso di andarsene via e cercare fortunata nella lontana… Londra.
Ovviamente la pellicola calca la mano su cliché già visti e affrontati, ma che, purtroppo, continuano a restare una costante dei nostri anni, di giovani sempre più corazzati dalla formazione ma impossibilitati dalla stessa società nel mettere in pratica il proprio talento.
Ma nell’universo non siamo soli e, guarda caso, sono proprio degli strambi alieni a rispondere alla chiamata d’aiuto del povero Ciro. Ma come saranno questi alieni? Cosa vogliono da noi? Ma, soprattutto, c’è davvero lavoro sulla luna?
Addio Fottuti Musi Verdi nella sua struttura semplice sa essere comunque un film estremamente coraggioso, che affonda le mani nella cinematografia fantascientifica, ricreando scenari suggestivi. Ovviamente il tutto non vuole essere estremamente realistico, ma sempre scanzonato, falsamente amatoriale, sebbene curato negli effetti e nelle scenografie.
Gli attori funzionano bene e si è voluto, giustamente, calcare molto più la mano sul duo Ciro – Fabio, lasciano un po’ Simone Ruzzo in seconda fila. Del resto, dopo Gli Effetti di Gomorra, la coppia riesce perfettamente ad avere un dinamismo spontaneo e convincente.
Ma cosa non ci rende soddisfatti al 100% di questa pellicola? Tornando al discorso legato agli youtubers che fanno cinema finendo col creare un mappazone di sole gag, i The Jackal – per paura o per direttive della produzione – tirano il freno a mano sulla risata.
Ad eccezione fatta per la prima parte, Addio Fottuti Musi Verdi è scarno di risate. La pellicola si lascia assolutamente vedere, ma senza dare quella carica emotiva, passionale, senza lasciare sulla pelle e nella mente quell’effetto tipico dei The Jackal che convincono dall’inizio alla fine di un loro pezzo.
Gli attori sembrano essere sempre sul punto di fare una battuta, ma poi finiscono imbrigliati in una struttura estremamente rigida per un estro creativo come il loro. La pellicola finisce col restare un compitino ben fatto, senza infamia e senza lode, ma che non riesce a restare indimenticabile, un tormentone, qualcosa da vedere e rivedere al cinema.
Indubbiamente ci sono delle chicche molto gustose e alcune Guest stars, come la coppia Fortunato Cerlino e Salvatore Esposito, il bravissimo Roberto Zibetti nella parte dell’alieno Brandon, ma parliamo di piccoli elementi sparsi per la narrazione.
Il carico di divertimento sembra esaurirsi unicamente nel trailer, non apportando nulla di più all’interno della narrazione.
Altro elemento veramente molto fastidioso all’interno della pellicola, che per nulla va incontro allo stile dei The Jackal e soprattutto a uno dei membri più importanti, ovvero Proxy, è la gestione del personaggio di Beatrice Arnera, Matilde.
Voluto o non voluto – mi auguro la seconda- il personaggio di Matilde, oltre a non essere classificabile neanche come personaggio di funzione – trasuda un maschilismo stantio e disturbante. Sembra essere un oggetto da spostare e ri-spostare a piacimento, volto leggermente a far emergere le doti dei protagonisti, ma che alla fine della giostra opta per la strada più semplice, per quella più conveniente ed appagante.
Un personaggio che prima va via con egoismo, poi torna sfruttando i sentimenti del protagonista per ottenere qualcosa, poi va via ancora, per poi ritornare e dopo sceglie nuovamente la strada più comoda. Discutibile la performance dell’Arnera stessa, ma a essere insopportabile resta proprio la caratterizzazione del personaggio, superficiale e stereotipata.
Sul resto dei personaggi c’è poco da dire. Alla fine dei conti Ciro recita la sua “solita” parte, Fabio esce un pochino più dagli schemi, ma senza troppo allontanarsi dal personaggio che fa difficoltà ad emergere per poi avere una “rivoluzione” sul finale.
Addio Fottuti Musi Verdi resta il miglior prodotto cinematografico nato da YouTube, ma non riesce a sbalordire e a sorprendere.
Intrattiene ma senza fuochi d’artificio, restando in sordina per gran parte della narrazione. Non parliamo di un’occasione sprecata, ma sicuramente di un’occasione che poteva essere gestita molto meglio.
Confidiamo in una seconda volta!
Addio Fottuti Musi Verdi vi aspetta al cinema!