Jason Blum torna nuovamente sul grande schermo con una nuova produzione low budget vincente: Auguri per la tua morte! In un misto tra Groundhog day e Scream, la pellicola diretta da Christopher Landon è un mash-up tra suspense ed ironia.
Dopo Scappa – Get Out, la Blumhouse porta al cinema con Universal Pictures una nuova pellicola dall’assetto semplice ma che sa conquistare con poco. Auguri per la tua morte, fin dall’inizio, vuole essere una pellicola ricca di contaminazioni e citazioni cinematografiche, non solo riproponendo il filone di pellicole con loop temporali ma anche i cult della cinematografia slasher anni ’80.
Diretto da Christopher Landon, Auguri per la tua morte è la storia della ventenne Tree, condannata a rivivere ogni giorno il suo tanto odiato giorno del proprio compleanno, però con una piccola variante… L’omicidio. Tree, infatti, ogni giorno si risveglia lo stesso giorno dopo essere stata uccisa da un misterioso serial killer.
Ma perché proprio lei? Perché il giorno del suo compleanno? E chi è questo misterioso killer?
Tree è la classica bionda e bella, perennemente a dieta, con un amore smodato per l’alcool e la bella vita e con una relazione clandestina con il proprio insegnante. Non propriamente una ragazza acqua e sapone e neanche quella che potrebbe definirsi “l’amica perfetta”. Non poche sarebbero le persone che, per un motivo o per l’altro, vorrebbero Tree morta. Ma anche se fosse: perché non riesce a morire e basta?
Tutto ha inizio la mattina del suo compleanno, quando si sveglia dai postumi di una sbornia nel letto di un ragazzo che non conosce. Frastornata attraversa il campus per tornare nel suo appartamento, per cominciare l’ennesima giornata e prepararsi per una festa. Durante il tragitto serale, Tree viene distratta da un misterioso carillon, per poi essere ferocemente assassinata da un misterioso killer con la maschera della mascotte della scuola.
Inizia così un percorso, una sottospecie di viaggio dell’eroe, in cui Tree, tra un’esplosione, un colpo di pistola e una coltellata, comincia la sua caccia verso il misterioso killer dalla maschera. Le vite di Tree, però, non sono infinite. Ogni giorno, al risveglio, è sempre più debole e deve trovare una soluzione prima che sia troppo tardi. Tutto questo, inoltre, le permette di conoscere meglio se stessa e ripensare a tutti gli sbagli commessi fino a quel momento.
Christopher Landon confeziona una pellicola semplice che più che spaventare sa divertire. Nella parte iniziale si strizza molto di più l’occhio verso il classico thriller, il film di suspense che verte moltissimo sui lunghi silenzi dilatati e i jump scares.
Quando Tree inizia a entrare nel meccanismo del loop, allora il risvolto è molto più indirizzato verso il classico Ricomincio da Capo. Un vero e proprio popcorn movie che, senza troppe pretese, sa estendersi per la lunghezza giusta, riuscendo a creare subito un rapporto di empatia con la protagonista.
C’è la giusta dose di suspense, le scene più trash e splatter che tanto ricordano lo slasher anni ’80, c’è anche quel paradosso fondamentale alla base di questo genere di film dove si instaura un vero e proprio gioco tra killer e vittima.
In più di un’occasione sembra di ritrovarsi di fronte a uno Scream di nuova generazione, ma al tempo stesso la regia di Landon non vuole unicamente essere un ammasso di citazioni senza senso. Lo sceneggiatore di Paranormal Activity sa come accattivare lo spettare e rendere originale anche una storia dalla struttura semplice e già vista.
Un film di puro gusto visivo. Il vero intrattenimento che permette allo spettatore di prendersi quelle due ore di libertà, staccare la spina e farsi coinvolgere in un mondo estraneo, in cui però la sospensione dell’incredulità è sempre valida.
Vera rivelazione della pellicola la protagonista Jessica Rothe in una perfetta, e graduale, trasformazione da “bitch” a brava ragazza. Un’interpretazione brillante, che sa dare ancora più dinamismo alla pellicola.
Auguri per la tua morte è una risposta intelligente al cinema horror d’oggi. Senza alcune pretese, è una pellicola che sa colpire perfettamente. A differenza di Scappa – Get Out, questa volta Blum abbandona il cinema di metafora e critica nei confronti della società, abbracciando uno stile molto più scanzonato e che quasi prende in giro lo spettatore.
Non fa troppo impazzire il finale, a tratti scontato o fin troppo positivo, ma probabilmente per una pellicola del genere qualsiasi finale non sarebbe stato totalmente all’altezza. Probabilmente un accorgimento in più non avrebbe fatto male, nonostante questo Jason Blum e la sua Blumhouse si confermano ancora una volta scopritori di piccoli tesori immersi nel nulla.
Auguri per la tua morte sarà al cinema da 9 Novembre