Nel quinto giorno del Lucca Comics & Games Heroes la regina del fantasy italiano Licia Troisi, assieme al grande autore Timothy Zahn, se ne va a spasso tra le stelle sullo sfondo del Teatro del Giglio di Lucca. A differenza di quanto si possa aspettare, protagonista non solo Star Wars o Le Cronache del Mondo Emerso, ma la profonda relazione che intercorre tra fantasy e scienza.
Nell’ultima giornata del Lucca Comics & Games, il Teatro del Giglio ospita un evento molto particolare che vede protagonista una singolare intervista tra Licia Troisi, penna conosciutissima nella scena del fantasy italiano e Timothy Zahn, autore dei libri dedicati all’universo Star Wars, ospite al Lucca Comics & Games grazie a Multiplayer Edizioni.
Sia la Troisi che Timothy Zahn non sono “semplicemente” degli scrittori, ma sono anche degli scienziati. La prima, infatti, è un’astrofisica che ha cominciato prestissimo la sua carriera da scrittrice, senza mai abbandonare gli studi. Zahn ha una carriera per lo più come scrittore, ma prima di cominciare a scrivere di fantasy aveva iniziato un dottorato in fisica.
Lo studio non è stato poi terminato a causa dell’improvvisa scomparsa del professore dello stesso Zahn. Ma per l’autore della Thraw Trilogy, fantasy e scienza sono due mondi che si uniscono; infatti, nel corso dell’intervista afferma:
Il mondo del fantasy non è completamente alieno alla scienza, perché questa ti spiega come tutte le cose sono collegate, come le cose sono in relazione tra di loro e questo succede anche nel fantasy.
Perfino nel mondo immaginario che scrivi, alla sua base c’è una regola ben precisa da rispettare. Ovviamente, anche per questo motivo, gli scrittori migliori sono i fisici e gli astrofisici.
L’incontro tra Licia Troisi e Timothy Zahn sulla tematica fantasy e scienza è stato organizzato grazie anche all’ASIC, Agenzia Spaziale Italiane, che porta avanti un lavoro in progress verso le stelle e la scoperta scientifica. Il NetAddiction Dome, dove nei giorni del Festival è stato presente Zahn per il firma copie, ha stretto una profonda collaborazione con l’ASIC, ospitando dentro di sé una particolare mostra .
Eppure per la scienza è ancora molto difficile emergere o, molto più semplicemente, interessare le giovani menti, spesso portando gli stessi astronauti ad una vera interazione con il giovane pubblico, cercando di sorprenderli con piccoli escamotage.
A questo proposito è Licia Troisi a rispondere:
Da qualche anno il campo scientifico ha capito che siamo destinati all’estinzione se non troviamo nuove persone disposte a intraprendere carriere scientifiche. Per farlo bisogna riuscire a lavorare con i ragazzi, con i giovani, con le scuole.
Personalmente da chi ho visto un vero cambiamento sono gli astronauti, comunicatori molto più abili di quanto si possa immaginare, come per esempio Samantha Cristoforetti e Paolo Nespoli.
Ed è questo a essere molto importante! L’aspetto creativo è fondamentale anche all’interno della scienza. Si inizia immaginando delle cose, ipotizzando delle cose, ed attraverso questo che la scienza è riuscita a vedere qualcosa prima di vederla davvero. La fantasia è la molla della scienza!
Punto molto interessante all’interno della conversazione, nonché tematica da cui prende spunto l’intero incontro, è proprio la potenzialità della produzione fantascientifica come mezzo per poter seminare, instaurare della curiosità, in chi sta guardando, sugli aspetti reali.
A questo risponde Timothy Zahn, affermando:
Spesso e volentieri la fantascienza si è ispirata alla scienza ufficiale, così come la scienza si è ispirata alla fantascienza. Ad esempio?
Ci sono tantissime invenzione ispirate all’universo di Star Trek, pensiamo ai cellulari, scanner medici e computer palmari. La speranza è quella che tutt’ora la fantascienza possa ispirare gli scienziati del futuro.
Per Licia Troisi, invece, tutto dipende moltissimo dalla percezione che si ha di un prodotto.
Negli anni ’60, contesto in cui Star Trek è nato, si viveva in modo assai differente e peggiore, e non è qualcosa che dico io, ma un dato oggettivo… Voglio dire, eravamo nel pieno della guerra fredda e un universo con delle dinamiche come Star Trek dava speranza.
Sebbene oggi stiamo molto meglio, abbiamo ancora questa catastrofica percezione di essere sull’orlo della distruzione.
Questo deriva moltissimo, a mio parare, dalla seconda guerra mondiale e, forse, è per questo che gran parte dei racconti o film fantasy sono ambientati in scenari distopici o post-apocalittici.
Prima dell’incontro con Timothy Zahn, ho incontrato velocemente Licia dietro le quinte. Tutte e due un po’ umide dalla pioggia e dal freddo dell’ultima giornata di Lucca, ci siamo ritagliate un piccolo angolino per poter parlare non solo delle previsioni sull’incontro con Zahn ma anche della funzione del fantasy, importante come non mai in questo momento.
Oddio, la prima edizione che ho fatto era nel 2004 e ho saltato solo quella del 2009, quindi credo sia la dodicesima. Sono molto contenta, è molto bello, sono confidente che sarà una cosa interessante in cui ci si possa anche divertire.
Questa è una cosa molto bella che è capitata, per esempio, con Harry Potter. Ti aiuta a dare quella percezione di mondo che cresce con te. Io vedo tutte le nuove generazioni appassionarsi – anche se lo capisco poco – a Episodio I, II e III.
Li considero film molto meno appassionati rispetto alla trilogia classica, ma mi rendo conto che è stato un universo capace di rinnovarsi, e di continuare a dire cose anche dopo tanti anni.
Nella mia esperienza di scrittori anglofoni: loro sono molto gentili e disponibili, e so già che con Timothy sarà la stessa cosa. Mi aspetto un incontro interessante e che spero possa andare a versare un po’ sul lato scientifico. Vero che Star Wars è una saga con una componente fantasy fortissima.
Cambia l’ambientazione, ma dal punto di vista della struttura e del racconto è prettamente fantasy. Mi piacerebbe moltissimo che la nostra conversazione andasse più verso il lato scientifico, perché può essere un bel punto di confronto tra me e lui.
Mh, c’è un po’ di ballottaggio tra L’impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi, perché li trovo quelli più potenti. Nell’Impero Colpisce Ancora c’è il momento in cui Luke si sta addestrando con Yoda ed entra nella caverna e si scontra con Darth Vader e lo decapita, trovandoci il suo volto, da lì c’è un substrato di roba archetipica a dei livelli stratosferici.
Mi risulta difficile però scegliere, magari proprio L’impero Colpisce Ancora ma solo perché ha un ritmo più deciso rispetto a Il Ritorno dello Jedi.
Dipende dalla sensibilità del singolo autore. Io personalmente mi trovo meglio di parlare di me stessa e del mondo all’interno di un’ambientazione fantastica; però, ci sono altri autori che si ritrovano meglio in un’ambientazione realistica. Dipende da quanto l’autore si trova a suo agio con quel tipo di contenuto.
Per un pubblico giovane è il fantasy può essere indubbiamente efficace per poter veicolare dei contenuti complessi. Un ragazzo si trova in quel periodo della vita in sospensione tra l’infanzia e il mondo degli adulti, e quindi ha ancora un abbandono maggiore verso un certo tipo di storie fantastiche; quindi, attraverso il divertimento della trama, delle ambientazione, del senso wonder, più facilmente può riuscire a percepire i significati che ci sono sotto.
La costruzione del mondo. Io quando ho cominciato a scrivere fantasy avevo questa falsa idea di essere all’interno di un territorio in cui ero totalmente sicura. Non avevo solo il controllo dei personaggi, ma anche del mondo. In realtà questo ti crea tutto una serie di problemi perché, visto che nessuno di noi è dio, è praticamente impossibile riuscire a ottenere una perfetta coerenza interna.
Ci si prova sempre, questo è certo; in assoluto resta, per me, la cosa più difficile. Riuscire a essere sempre coerenti con le proprie premesse, o almeno arrivare a un grado tale che permette di mantenere la sospensione dell’incredulità da parte del lettore.
L’eroe è la persona che arriva fino in fondo alle proprie convinzioni, pagandone anche il prezzo. Potrebbero anche essere delle cose piccole – ovvero cose che saremmo in grado di fare ognuno di noi nella nostra vita – come di cose straordinarie – come salvare una vita.
Ecco, secondo me è proprio questa capacità di andare fino in fondo a quelle premesse iniziali che una persona si è imposta.
- La Trilogia di Thrawn di Timothy Zahn (amazon.it)