Zach Braff, l’amato dottor J.D. di Scrubs, torna nuovamente dietro la macchina da presa con Insospettabili Sospetti (Going In Style), una bellissima commedia dove la terza età non si fa certo mettere in un angolo. Un’adorabile pellicola, paradossale il giusto, con protagonisti Morgan Freeman, Michael Cain e Alan Arkin.

Insospettabili Sospetti segna il terzo ritorno di Zach Braff dietro la macchina da presa per un lungometraggio. Ma a differenza dei precedenti Garden State (2004) e Wish I Was Here (2014), basati su un soggetto e sceneggiatura dello stesso Braff, nonché interpretati dall’attore/regista, Insospettabili Sospetti è un remake del film del 1974 di Martin Brest e ha come protagonisti tre eccezionali Premi Oscar: Morgan Freeman, Michael Cain e Alan Arkin.

Pellicola apparentemente molto particolare per essere un film di Zach Braff, perché l’attore/autore generalmente è propenso verso storie molto più melodrammatiche, agrodolci e quasi poetiche, dove viene messa in evidenza la sua grande sensibilità.

Un po’ come lo svampito J.D., Zach Braff sembra essere assorto in un mondo tutto suo.

Un mondo che ha lo sguardo di un bambino ingenuo, ma che al tempo stesso ha la consapevolezza, più adulta, della superficie ruvida, e spesso dolorosa, della vita.

 

Insospettabili Sospetti

 

Insospettabili Sospetti si presenta, invece, come una commedia guidata da tre arzilli vecchietti.

Insospettabili Sospetti si presenta, invece, come una commedia guidata da tre arzilli vecchietti che, stanchi di essere messi nell’angolo dalla società e, soprattuto, dalle banche che si sono appropriate delle loro sudate pensioni, decidono di rapinare proprio quella banca che li ha resi così disperati.

Ma, a pochi minuti dall’inizio della pellicola, si riconosce immediatamente lo stile di Zach Braff, in quella sua ironia in bilico tra paradosso e malinconia per poter ritrarre la vita, al quale si aggiunge una maturità e consapevolezza maggiore del mestiere del regista.

La pellicola si apre in modo divertente e ironico, all’interno di una banca che sta per essere rapinata dove si trova il povero Joe (Michael Cain), che dopo 30 anni di duro lavoro non solo si vede voltare le spalle dalla sua stessa azienda, ma anche dalla banca intenzionata a pignorargli la casa.

Impossibile non notare una velata strizzata d’occhio, voluta o meno che sia, ma ci sta tutta, all’inizio di The Dark Knight di Nolan dove Cain, in tutta la trilogia, ha il ruolo di Alfred. Pellicola, ricordiamo, nella quale c’è anche Morgan Freeman nel ruolo di Lucius Fox. (Coincidenze!?)

Joe, dopo una breve conversazione solidale con uno dei rapinatori, viene ispirato dal gesto e messo alle strette dalla propria ex-azienda e banca, disposto a tutto pur di non perdere la casa dove vivono la figlia e la nipotina, decide di coinvolgere gli amici di una vita, Willie (Morgan Freeman) e Albert (Alan Arkin), in una potenziale rapina.

 

Insospettabili Sospetti

Io voglio una vita migliore di questa.

Sebbene scettici e consapevoli di non avere il fisico per una rapina, Willie e Al sono nella stessa situazione di Joe. E dopo anni di sacrifici e poco tempo ancora da vivere, vogliono prendersi ciò che gli spetta e dimostrare al mondo che arrivare alla terza età non vuol dire diventare invisibili.

Attraverso ironia e sarcasmo, tracciando le linee di una commedia travolgente e assurda, Zach Braff con Insospettabili Sospetti fa un ritratto veritiero e reale di una generazione spesso dimenticata, maltratta e alla quale non viene riconosciuto il merito dei molti sacrifici compiuti nella vita passata.

Una generazione spesso appesantita dall’indifferenza del prossimo, ma la forza di volontà dei tre protagonisti dimostra quanto vita ci sia ancora dentro un settantenne o ottantenne.

E che se costretti, sono pronti a rimboccarsi le maniche, fino all’ultimo, e combattere quelle assurdità, così come vedersi togliere la casa, la pensione, ancora così attuali nei nostri giorni.

 

Insospettabili Sospetti
Nella sua struttura comica, Insospettabili Sospetti è perfettamente dosato nella sua ironia e malinconia, con quel giusto pizzico di paradosso da rendere ancora più reali e concreti gli avvenimenti che prendono vita nel film.

Braff misura perfettamente tutti gli ingredienti all’interno della pellicola, riuscendo finalmente a trovare quell’equilibrio perfetto che ancora faceva difficoltà ad emergere nelle pellicole precedenti.

La crescita dell’attore come regista si vede in ogni secondo di film, dalla scelta delle musiche a quelle delle inquadrature, cercando di non far mai prevalere o la drammaticità della situazione entro la quale si trovano i tre protagonisti, e nemmeno la paradossale soluzione che i tre adottano per poter “fregare” quello stesso sistema che ha fregato loro.

Peccato non vederlo almeno in un cameo all’interno della pellicola, ma al suo posto c’è uno scatenato Christopher Lloyd in una veste del tutto inaspettato che, nel suo piccolo ruolo, sa essere indimenticabile.

 

 

Insospettabili Sospetti

 

 

Scanzonato, semplice, assurdo.

Scanzonato, semplice, assurdo. Insospettabili Sospetti coinvolge e diverte sia per la storia che narra, ma anche per l’incredibile alchimia che si instaura tra i tre protagonisti.

Tre grandi attori del cinema e del teatro che ci appaiono così estremamente fragili e al tempo stesso ricchi di vita  e di forza. Naturali in ogni battuta più sarcastica, a volte affilata, facendo sempre emergere quel lato più intimo e dolce dell’amicizia che ha da sempre caratterizzato la carriera, sia come attore che come regista, di Zach Braff.

Una storia trascinante che, nella sua semplicità, sa essere perfetta (traduzione del titolo a parte): emozionando e divertendo. Una pellicola che coinvolge e accompagna, andando ben oltre la sola esperienza visiva.

C’è sempre una strana aurea agrodolce che accompagna la fine di ogni film di Zach Braff, capace di restare attacca alla spettatore, regalandogli uno strano senso di leggerezza e un sorrisetto, un po’ beota, difficile da togliere.

 

 

Insospettabili Sospetti sarà nelle nostre sale dal 4 Maggio.