Westworld è una di quelle “serie tv evento” che vengono celebrate un po’ in tutto il mondo, da appassionati e non. Di fatto, negli ultimi tempi ho visto più articoli sulla stampa generalista a riguardo che pezzi sui pericoli dei giochi di ruolo che potevano evocare satana negli anni novanta.
Sarà per il cast stellare.
Sarà per il budget elevato.
Sarà perché le produzioni HBO di solito calamitano più facilmente l’attenzione rispetto ad altre.
Sarà perché il trittico Nolan (il fratello quello che scrive bene e che adesso fa pure il regista, alla faccia del Nolan batmaniano), J.J. Abrams, Crichton è in grado di far drizzare le antenne anche ai più scettici.
Sarà quel che sarà, ma di Westworld tutti ne parlano, tutti ne dicono ed era dai tempi di Lost che non vedevo mia madre cercare di capire una trama piena di misteri.*
E così mi sono messo di buona lena e me lo sono guardato tutto anche io e adesso non sto più nella pelle : devo dire cosa ne penso.
Piccola premessa: come dicevo in uno dei tanti commenti all’articolo su Kickstarter (o su quello di Dylan Dog prima che fosse tagliato con le cesoie della censura), io tendo a parlare solo di cose di cui sono certo di capire. Di solito preferisco i videogiochi, essendo il mio mestiere; ma le serie tv sono qualcosa che mi accompagna da una vita e, alla luce dei più di 9000 episodi visti nella mia vita, mi sento abbastanza sicuro di ciò che dico. Nel caso, anche questa volta, aspetto commenti e insulti sotto l’articolo.
Detto questo, che cos’è Westworld? In poche parole è il remake il reboot la reimagining di una miniserie tv da 5 episodi, tratta da un film, tratto a sua volta da un libro di Michael Crichton, dove c’è un parco con dei dinosauri degli androidi nel quale i visitatori entrano pagando delle cifre assurde e possono interagire come vogliono con essi (nel 90% dei casi significa che li uccidono e li stuprano). Immaginatevelo come un enorme parco per un LARP, dove ci sono quest, reward, trame segrete e zone nuove da scoprire.
Ecco.
Ma apriamo subito le danze e rompiamo gli indugi: a me Westworld non è piaciuto. Anzi, in certi momenti mi ha fatto venire proprio l’orticaria.
Provo ad analizzare la serie tv per argomentare questa presa di posizione.
La regia è buona. Non fa gridare al miracolo ma il suo sporco lavoro lo fa. Anche se devo dire che alcune scelte (come i movimenti di camera durante il confronto Dolores vs Man-In-Black nell’episodio 10) mi sono sembrate fin troppo esplicite, da sembrare quasi amatoriali negli intenti. Va bene: mostrare un personaggio dal basso verso l’alto significa dargli “potere” a livello visivo. Ma certe inquadrature neppure nel film degli Avengers, eh.
La recitazione tocca picchi altissimi. Soprattutto certi attori che interpretano i cylon gli host sono bravissimi a rendere la loro sinteticità, la loro mancanza di emozioni, o la loro incongruenza di reazioni rispetto a ciò che avviene. E se la cavano davvero bene anche quando dovranno fare emergere la loro vera natura, rivelando ciò che Arnold e Ford avevano nascosto in profondità, nel loro “io” reale.
Alcuni dialoghi sono profondi, ricchi di sottotesti e citazioni su arte e cultura classica (viene citato anche un segreto massonico delle opere di Leonardo di Michelangelo).
La fotografia, la sigla, la colonna sonora… sono tutte azzeccate.
E quindi?
E quindi niente, Westworld pecca in due degli elementi chiave per una serie tv: la trama e la connessione empatica.
La trama è, in realtà, banale (un misto di mille altre cose che, in stile Westworld, ho provato a indicarvi sparpagliati come indizi nell’articolo). E allora, per renderla interessante, hanno deciso di raccontarla in maniera non lineare. E’ un po’ il vizietto di Nolan fratello, basti pensare a Memento. Solo che in Memento è stato onesto: le regole della narrazione te le spiega sin da subito ed è sempre chiaro quando la storia sta andando a ritroso (scene a colori) e quando invece è raccontata nel “senso” giusto (scene in bianco e nero).
Qui no. Qui Nolan bara. Bara per incasinarti. Bara perché sa che se dichiarasse che ci sono 3 timeline mostrate durante gli episodi, tutto il castello di WTF misteri cadrebbe. Bara perché l’unico modo che aveva per rendere la trama interessante era proprio quello di depistarti, confonderti e portarti sostanzialmente a NON capire ciò che avviene sullo schermo.
Fate un esercizio: provate a prendere la trama, adesso che è chiara, e mettetela in ordine.
- Arnold inventa una AI talmente avanzata da sembrare umana
- Vorrebbe quindi darle indipendenza e non relegarla ad attrazione del parco
- Secondo Ford il mondo non è pronto, né lo sono le AI, ancora giovani e inesperte
- Arnold si fa uccidere per rimandare l’apertura del parco
- Il parco viene aperto comunque
- Ford decide di nascondere la personalità degli host, rendendole “dormienti”
- Ciclicamente
un’anomaliaun host arriva alla consapevolezza del suo io, risvegliando la personalità nascosta e impazzisce e viene dismesso - William arriva al parco che è sfigato
- Incontra Dolores e se ne innamora
- Poi impazzisce
- Si compra il parco
- Poi torna al parco e uccide la figlia di Maeve e dalla sua reazione scopre che esistono le personalità dormienti
- Poi impazzisce e inizia a tornare al parco tutti i giorni, che tanto non c’ha niente di meglio da fare, per cercare il “maze”
- Arriva un giorno in cui gli host secondo Ford sono pronti e quindi prepara la loro ribellione
- William trova il maze, Dolores trova il maze, William trova Dolores, Dolores trova William, si menano, poi arriva
il personaggio più inutile della storiaTeddy e la salva - Ford sfrutta un momento in cui
tutti i nobili sono nel tempio di King’s Landingtutto il CDA del parco è a una festa e lì fa iniziare la strage
Questa sostanzialmente la trama messa giù in maniera lineare. Ed è la cosa più banale che uno potrebbe scrivere. Una coscienza nei doll negli host che si risveglia, la rivolta delle macchine degli androidi, le dispute politiche tra il presidente e il senato tra il direttore creativo e il CDA, il personaggio buono e impacciato che diventa un grande produttore di meth un personaggio cattivo superando i propri limiti morali.
Tutte cose già viste.
Certo, ci sono alcune parti della storia che ho saltato (Arnold -> Bernard, la morte della tizia che Bernard si portava a letto, il QA che è peggio della polizia di Miami in Dexter, ecc). Ma sono aggiunte al canovaccio che è quello riportato sopra.
Banale. Noioso.
Come i personaggi. Cioè, recitati bene eh. Dialoghi pure scritti bene. Ma… niente, di questi personaggi non te ne frega nulla.
Ne muore uno e non fai una piega.
Scopri il segreto di un altro e nulla.
Quell’altro soffre, piange, vuole morire e tu mangi patatine o giochi sullo smartphone.
Ci sono serie tv che sotto molti punti di vista sono molto inferiori a Westworld ma che sanno creare quel feeling con i personaggi grazie al quale quando loro soffrono… tu soffri. Quando ridono, ridi. Quando vincono, sei esaltato.
Ne cito due, come esempio generale.
- Sons of Anarchy. Regia, recitazione, budget… tutto più limitato rispetto a Westworld. Eppure… come leghi con quei personaggi… con le loro vicende, con i loro drammi…
- Fringe. Che assomiglia un po’ a Westworld (soprattutto per quanto riguarda i plothole che spuntano come funghi). Eppure quando Walter Bishop soffre a te arriva un pugno nello stomaco. Quando Olivia si incazza, tu sei sul divano a dire “ohhh menaloooo!!”
In Westworld tutto questo non esiste.
Ora, io voglio essere buono e pensare che sia voluto. Che sia una narrazione volutamente asettica, distante, perché vuole farti sentire come un host: privo di sentimenti reali, di empatia. Vuole farti sentire “sbagliato” di fronte a un evento. O, ancora, vuole farti sentire come un visitatore del parco nei confronti di un host, che lo guarda soffrire e intanto sbadiglia e pensa alla birra che si berrà cinque minuti dopo.
Già la sigla è un indizio di questa scelta: pulita, asettica, perfetta.
Vorrei credere che Nolan, Abrams e chi con loro ha lavorato al progetto abbia raggiunto il suo scopo.
Che quindi sono stati bravissimi e dunque Westworld è davvero una serie tv da strapparsi i capelli, un capolavoro.
Però poi ripenso agli sforzi in certi dialoghi per farti riflettere, agli sguardi lucidi di Dolores, alle grida di Maeve, alle lacrime di Bernard… e realizzo che, in realtà, loro c’hanno provato. Più volte. In tutti i modi conosciuti (da loro).
Solo che non ce l’hanno fatta. E, con loro, l’intera serie tv.
Perché alla fine Westworld è questo: una serie tv che poteva farcela ma che, in realtà, ha fallito nelle cose più importanti restando in qualche modo incompiuta.
A lei, chiaramente Westworld è piaciuto.
Voi che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.