Kazuhiro Fujita, intervista al papà di Ushio e Tora

kazuhiro fujita lucca-comics

Nel 1996 si concludeva Ushio e Tora, manga scritto e disegnato da Kazuhiro Fujita. A distanza di 20 anni la storia che vede protagonisti il ragazzo e il demone torna disponibile in nuovo formato e proprio per il lancio il mangaka è giunto a Lucca Comics. La nostra intervista.

Nato a Asahikawa il 24 maggio 1964 Kazuhiro Fujita è un disegnatore giapponese noto in particolare per il manga Ushio e Tora, con il quale ha vinto un Shogakukan Manga Award nella categoria shōnen nel 1992 ed un Seiun Award nel 1997, e per Karakuri Circus.

Laureatosi alla Nihon University il mangaka nel 1989 debutta come professionista disegnado per Shōnen Sunday. L’anno successivo su Weekly Shōnen Sunday inizia la pubblicazione del suo manga più famoso ed amato, ovvero Ushio e Tora. Terminata nel 1996 la serie, due anni dopo inizia a pubblicare, sempre su Shōnen Sunday, Karakuri Circus con il quale viene nominato al 38° Seiun Award nel 2007.

A venti anni dalla sua conclusione Ushio e Tora torna in una nuova versione

Ne 2007 Kazuhiko Fujita pubblica la storia breve The Black Museum: Springald, a cui segue Moonlight Act – L’editto della Luna. A seguito del terremoto di Fukushima partecipa al progetto di solidarietà Shogakukan dove realizza alcune illustrazioni e un capitolo autoconclusivo di Ushio e Tora.

Sono ormai passati 20 anni dalla conclusione di Ushio e Tora, ma la fama del manga non è mai venuta meno tanto che è tornato in edicola e fumetteria con un nuovo formato. Proprio per lanciare questa nuova edizione il mangaka è ospite all’edizione gold di Lucca Comics & Games, e noi di Lega Nerd lo abbiamo incontrato e ci siamo fatti raccontare di come è nato Ushio e Tora, di Karakuri Circus e molto altro.

 

Ushio e Tora usciva 20 anni fa, se lo dovesse riscrivere oggi cosa cambierebbe?

È un manga che ho scritto con molto impegno e ci ho messo tutto quello che volevo mettere, quindi non cambierei nulla. Spero solo sia piaciuta la storia a cui ho dato vita.

 

Che tipo di lavoro è stato fatto per la nuova serie anime?

Ero preoccupato del fatto di dover trasporre nell’anime tutto quello che avevo messo nel manga, la mia apprensione maggiore era il dover concentrare in un anime corto tutto il senso di Ushio e Tora.

Sono stato rassicurato dallo sceneggiatore che mi ha detto di essere un grande fan del mio lavoro e in effetti quando l’ho letta ne sono rimasto molto colpito e soddisfatto. Approfitto dell’occasione per chiedergli pubblicamente scusa perché lui è molto timido ed io sono stato molto duro.

 

Può parlarci del processo di creazione di Karakuri Circus.

L’idea principale era quella di scrivere shonen manga dove il protagonista è un ragazzo. Nel caso specifico di Karakuri Circus la protagonista è una ragazza che ha un forte senso di protezione nei confronti di un bambino.

Per quanto riguarda le marionette mi piaceva usarle nella storia e sono spesso usate nel circo. L’idea è che c’è una mano che muove i fili. Ho fatto molte ricerche e da lì l’idea del manga.

 

Nei suoi lavori c’è una forte componente mitologica e storica, fa molte ricerche?

C’è una forte correlazione tra i mostri ed i Giappone quindi le ricerche fatte sono state molte poche. Sono cresciuto ascoltando storie di miti e leggende che mi raccontavano i miei genitori o i miei nonni. Ho sempre apprezzato questo tipo di storie e da qui la creazione di Ushio e Tora.

 

 

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È cosciente del fatto che Ushio e Tora è un manga che ha il merito di aver avvicinato il lettore occidentale al Giappone?

In Giappone quando un mangaka disegna lo fa principalmente per il pubblico di riferimento che ha la rivista per cui lavora, tutto il resto è una conseguenza. Sono molto contento sia piaciuto anche in Italia.

 

Negli ultimi 20 anni come è cambiato il mercato dei manga?

Non è cambiato il sentimento di trepidante attesa e di passione dei lettori. Quello che è cambiato è che ora i lettori vogliono tutto e subito, non c’è più la pazienza di una volta. Oggi si deve colpire il pubblico sin da subito perché altrimenti il manga viene ignorato. Si vuole tutto e subito.

 

Nel 2012 lei ha partecipato ad eventi di beneficenza per aiutare i cittadini di Fukushima, come mai ha deciso di creare una storia one shot di Ushio e Tora?

È stato un momento tragico per il Giappone, il popolo stava cercando di risollevarsi e anche i mangaka si sono attivati per aiutare. Ho pensato quale fosse il mio manga più conosciuto e la risposta non poteva che essere Ushio e Tora.

Ho saputo che anche qui in Italia siete stati recentemente colpiti da un terribile terremoto e in quei momenti le persone che vivono tale tragedia pensano “perché a me” e il senso di quanto fatto era che facendosi forza ci si rialza. Nella storia one shot anche Tora, che è un demone, aiuta l’uomo.

 

È stato ritratto da Shimamoto nel suo manga, le è piaciuto come è stato ritratto?

Shimamato è un una persona divertente ed interessante e anche avessi voluto dire qualcosa di brutto nei suoi confronti non avrei potuto, lui è il mio senpai! Anche uno dei miei personaggi è caratterizzato su di lui, è una sorta di botta e risposta. [ride]

 

Quali manga odierni apprezza? Chi si può considerare il suo erede?

Non sono il top dei mangaka! [ride] Ovviamente mi piacciono quelli che disegno io, in ogni caso ce ne sono molti di manga che mi piacciono, ad esempio i manga di Kaoru Mori la quale da vita a storie emozionanti e grazie a questo apprezzo anche maggiormente il mio lavoro.

 

Come nasce Moonlight Act – L’editto della Luna?

Spesso si ritorna alle storie che sentivi da bambino, quelle storie che ti emozionavano quando ero piccolo. Sono stato ispirato dal sentimento infantile che è in me.

 

 

 

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