Anteprima speciale per Gabriele Mainetti alla Mostra del Cinema di Venezia con Ningyo, corto modulare, scritto da Nicola Guaglianone e interpretato da Alessandro Borghi e Aurora Ruffino per Renault.

In occasione del lancio della nuova Renault Scenic, il regista romano Gabriele Mainetti, autore dell’amato Lo Chiamavano Jeeg Robot, vincitore di otto David di Donatello, assieme al fidato sceneggiatore Nicola Guaglianone, realizza un cortometraggio in cui la trama è declinabile in ben sei storie differenti.

 

Ningyo è il risultato di una grande sfida in cui Gabriele Mainetti si è buttato senza pensarci due volte.

Un esperimento molto interessante che vede alla prova non solo la bravura di questo giovane regista romano, già alle prese con il nuovo lungometraggio, ma anche la fantasia e la creatività di un autore come Nicola Guaglianone.

Ningyo si divide in tre blocchi di una stessa storia. A seconda di come si muovono i blocchi, e sarà lo stesso spettatore a farlo, si possono creare fino a sei storie diverse.

 

ningyo

Tutte le storie hanno un solo inizio, una sola fine e una sola trama. Tranne questa.

In anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia sono state mostrate le prime due storie: Addio e Distacco. A completare l’opera ce ne sono altre quattro: Ripensamento, Ritorno, Dubbio e Reminiscenza.

La trama base è concentrata su due personaggi. Un uomo (Alessandro Borghi) e una donna (Aurora Ruffino). Entrambi appartengono a mondi diverse. Lui è un uomo ben vestito, dallo sguardo malinconico e lucido. Lei… lei è una donna diversa da tutte le altre, ma che ha un gran bisogno di aiuto.

Potranno questi due mondi incontrarsi per davvero? O, ancora una volta, il pensiero prepotente di Gabriele Mainetti pone l’uomo e la donna su due piani di incomunicabilità assoluta?

Ancora una volta torna il grande amore per il Giappone di Mainetti e non a caso sceglie proprio il titolo Ningyo, che letteralmente in giapponese vuol dire pesce-umano, sirena.

Nonostante il lavoro sia stato commissionato da una casa automobilistica, Mainetti e Guaglianone non sono stati vincolati in alcun modo.

 

ningyo

Ci hanno detto di voler creare una storia da dividere in più blocchi per poter creare più trame. Avevamo carta bianca per tutto il resto. Potevamo fare quello che ci pareva a noi. E così abbiamo fatto.

Giudicando dai primi due episodi, il risultato si vede. Sebbene questa volta non ci siano eroi della periferia e villain con la passione per Anna Oxa, difficilmente non si rimarrà sorpresi dal risultato di questo piccolo grande lavoro.

Le interpretazioni dei due attori, sia di Borghi che della Ruffino, per quanto brevi possano essere, sono molto coinvolgenti. Bastano pochi sguardi per poter comunicare tutto quello che c’è da comunicare. Un cortometraggio di pochissime parole, ma che ha bisogno di sole immagini per trasmettere la sua grande forza.

 

https://www.youtube.com/watch?v=CcBs1MBlk0s

Abbiamo girato tutto in due giorni. Ma abbiamo affrontato una preparazione precedente molto intensiva.

Ningyo spicca di una grande originalità e fa riflettere sulle molteplici possibilità che nella vita si hanno. Basta una scelta diversa, uscire dieci minuti prima o dopo, per rendere tutto nettamente diverso.

E se non ci credete, andate a dare un’occhiata voi stessi! Gli artefici di questa storia siete proprio voi: nuovascenic.renault.it/ningyo

 

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