La percezione percezione extrasensoriale o ESP è ogni ipotetica percezione che non può essere attribuita ai cinque sensi, ovvero quello che viene comunemente chiamato settimo senso.

La percezione percezione extrasensoriale o ESP è ogni ipotetica percezione che non può essere attribuita ai cinque sensi, ovvero quello che viene comunemente chiamato settimo senso.

Le facoltà ESP sottintendono quindi canali di informazione estranei e sconosciuti alla scienza, infatti non è un caso che la maggior parte degli studi su queste percezioni non seguono le regole del metodo scientifico ma si muovo al di fuori di esso e si rifanno alla parapsicologia, ossia lo studio dei poteri psichici, l’interazione tra mente e materia e la sopravvivenza alla morte.

Vi sono tre principali tipi di percezioni extrasensoriali: la precognizione (capacità di vedere il futuro), la chiaroveggenza (capacità di percepire visivamente ciò che non lo è naturalmente) e la telepatia (capacità di comunicare con il pensiero). Colui che possiede una di queste facoltà viene definito esper o sensitivo.

Come è facilmente intuibile, il dibattito sull’esistenza di queste facoltà è molto accesa e vede contrapposti da un lato i sostenitori che portano anche prove a sostegno di quanto affermano e dall’altro la comunità scientifica, che contesta tali studi poiché privi o carenti di un rigoroso metodo scientifico e di una solida base teorica.

Molti sono i personaggi della letteratura, di film o fumetti dotati di poteri ESP. Nei manga il più famoso è Kyōsuke Kasuga, protagonista di Orange Road

 Orange Road manga itaA prescindere dall’esistenza reale o meno di queste capacità, da sempre i poteri ESP hanno affascinato le arti creative, a partire dalla letteratura passando per il cinema e la televisione fino ad arrivare ai fumetti, che spesso hanno visto protagonisti personaggi con poteri paranormali.

Nel corso degli anni abbiamo così assistito alle gesta di personaggi dotati di telecinesi (Lo sguardo di satana – Carrie o Push), chiaroveggenza (la serie tv Medium con Patricia Arquette) o telepatia (alcuni mutanti Marvel, su tutti Jean Grey e il Professor X).

Non sono da meno i manga, in cui il personaggio più famoso dotato di poteri ESP è senza dubbio Kyōsuke Kasuga (Johnny per gli italiani) protagonista del manga Orange Road (in originale Kimagure Orange Road) ideato da Izumi Matsumoto.

La trama di Orange Road vede protagonista il quindicenne Kyōsuke Kasuga, costretto a cambiare città per l’ennesima volta per colpa delle sue sorelle le quali usano a sproposito i poteri. Nella nuova città Kyōsuke conosce la bella e affascinante Madoka (Sabrina) della quale rimane subito colpito e che gli regala il suo cappello rosso di paglia. Nella scuola che frequenta, oltre a stringere amicizia con Seiji Komatsu (Michael) e Kazuya Hatta (Carlo) conosce Hikaru (Tinetta), migliore amica di Madoka, che si innamora di lui.

La trama vede protagonista l’adolescente Kyōsuke Kasuga che si ritrova al centro di un triangolo amoroso con la bella Madoka e l’esuberante Hikaru. Travolto dall’esuberanza di Hikaru e incapace di contrastarla, Kyōsuke inizierà a frequentarla nonostante sia innamorato di Madoka, alla quale però non riesce a rivelare i propri sentimenti.

A causa di ciò, tra i tre vi saranno molte incomprensioni anche per colpa di Kyōsuke che, essendo fin troppo gentile, non vuole ferire Hikaru e che a causa della sua timidezza non riesce a dichiararsi a Madoka.

Il ragazzo riuscirà a districarsi dalle situazioni più complicate grazie ai suoi poteri ESP, ma alla fine dovrà fare una scelta. Chi sceglierà Kyōsuke? La travolgente Hikaru o la bella Madoka?

Scritto e illustrato da Izumi Matsumoto, pseudonino di Kazuya Terashima, Orange Road è uno shōnen manga – manga e anime indirizzati a un pubblico maschile in un’età compresa tra gli 8 e i diciotto anni – che è stato serializzato sulle pagine della rivista Shonen Jump della Shueisha tra il 1984 ed il 1987. Raccolta in 18 tankobon (25 nell’edizione italiana, pubblicati tra il 1992 e il 1994) la serie in Giappone ha venduto 18 milioni di copie.

Visto il successo del manga, come già successo per Slam Dunk, Video Girl Ai e Berserk di cui vi abbiamo parlato le scorse settimane, anche Orange Road è stato trasportato sul piccolo schermo prima e al cinema poi.

Visto il buon successo dal manga sono stati tratti una serie tv, 8 OAV, due film e quattro episodi speciali.

La serie animata, nota in Italia con il titolo di È quasi magia Johnny la cui sigla è cantata da Cristina D’Avena, si compone di 48 episodi ed è andata in onda in Giappone su Nippon Television, mentre in Italia è stata tramessa su Italia 1 e vede la regia di Osamu Kobayashi e il character design di Akemi Takada.

 

 

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L’episodio pilota, e quindi il primo effettivo episodio tratto dal manga, è un film cinematografico e si intitola Panico ad Okinawa. 

Vi sono due curiosità che riguardano la serie tv. L’episodio pilota, e quindi il primo effettivo episodio tratto dal manga, è un film cinematografico e si intitola Panico ad Okinawa. La pellicola racconta di una vacanza nella città giapponese vissuta dai protagonisti della serie, nella quale Kyōsuke e Madoka rischiano la vita durante un’immersione e riescono a salvarsi grazie ai poteri di Kazuya, cugino del protagonista. Il film non ha un’edizione italiana.

La serie di Orange Road è arrivata in Italia nel 1989 e come consuetudine di quegli anni ha subito notevoli censure e adattamenti, in modo che potesse essere destinata a un pubblico di giovanissimi (odiosa pratica che resterà in voga per tutti gli anni ’90). Come se non bastasse gli episodi 35 e 37 non sono mai stati trasmessi su Italia 1.
Fortunatamente nel 1996 la Dynamic Italia ha poi pubblicato 16 VHS della serie con un doppiaggio più fedele e senza censure, edizione poi riproposta in 10 DVD da Yamato Video. E questo formato è stato trasmesso dal canale Man-Ga di Sky nel 2011, compresi gli episodi 35 e 37.

Oltre alla serie tv, Orange Road conta anche ben 8 OAV mandati in onda su Mediaset immediatamente dopo la conclusione della serie, creando così grande confusione tra i telespettatori poiché le storie non sono legate alla vicenda narrata nel manga. Degli 8 OAV, solo 6 sono stati proposti in DVD dalla Yamato,

Non potevano mancare i film del prodotto, che si compone di ben due capitoli. Il primo intitolato Kimagure Orenji Rōdo: Ano Hi Ni Kaeritai è il proseguimento della serie tv. Questo film rappresenta in qualche modo il finale della serie poiché Kyōsuke fa finalmente la sua scelta. Il secondo film dal titoloOrange Road The Movie: … e poi, l’inizio di quella estate… si basa sul primo dei tre romanzi ispirati dal fumetto.

 

 

 Orange Road anime

 

 

Esistono anche quattro episodi speciali:

Tanabata Special: è la fusione degli episodi 13 e 14, entrambi dedicati alla festa di Tanabata, festività giapponese la cui usanza consiste nello scrivere un desiderio su un foglietto e appenderlo su un albero in modo che si esaudisca. KOR VHS Best Selection contiene invece gli episodi 1, 12 e 19. Entrambi sono un’edizione molto rara uscita in Giappone.

KOR Music Version: episodio costituito dalle migliori sigle dell’anime – 12 per la precisione – e montate in maniera del tutto nuova rispetto a quello originale, che presenta i commenti dei protagonisti. È stato pubblicato su VHS e laser disc nel 1988 e su DVD nel 2007.

Summarized Edition: episodio di 60 minuti che raccoglie le più belle scene dell’anime, noto anche come episodio 49.

4 MusicStory: raccolta dei 4 episodi pubblicati sul secondo CD-ROM Comic-On e poi sull’art book Graphic Anthology. April: Harukaze no kimi (Aprile: tu come il vento di primavera) è il remake del primo episodio, May: Hajimete no deito (Maggio: il primo appuntamento) racconta del primo appuntamento di Kyōsuke e Hikaru e dell’incontro con Madoka, June: RainDay (Giugno: giorno di pioggia) in cui Madoka e Kyōsuke sono in un bar a bere caffè mentre piove a dirotto e July: Binetsu no Shima (Luglio: l’isola della febbre leggera) mostra Madoka che si gode il mare e il sole.
 Orange Road madoka
Anche se non ha raggiunto la grande fama ottenuta da altri manga, Orange Road ha avuto un discreto successo conquistando una buona fetta di pubblico sia in Giappone che in Italia. Tale esito positivo va ricercato prima di tutto nei tre protagonisti della vicenda, ovvero Kyōsuke, Madoka e Hikaru.

Madoka è il personaggio meglio caratterizzato, tipico esempio di tsundere, persona inizialmente fredda ma che mutano atteggiamento con il tempo.

Madoka, per gli amici Sabrina, è la tipica tsundere (unione dei termini tsuntsun, allontanarsi con disgusto, e deredere, affettuoso) ovvero quei personaggi che inizialmente sono freddi e ostili nei confronti di un’altra persona, per poi mostrare con il passare del tempo un crescente interesse nei suoi confronti.

Un personaggio a tutto tondo con non poche sfumature, che la rendono una persona vera e propria. Non a caso nel 1988 è risultata il personaggio femminile più amato nonché la cotta per antonomasia per chiunque sia cresciuto con il manga o l’anime di Orange Road, incluso chi scrive.

Terzo vertice del triangolo amoroso è Hikaru – divenuta Tinetta nel Bel Paese – viene presentata come una teppista ma in realtà è una ragazza dolce ed entusiasta. Il suo pessimo atteggiamento a scuola e fuori lo si deve alla sua voglia di emulare Madoka, atteggiamento tipico che hanno i fratelli e le sorelle minori nei confronti dei più grandi. Hikaru è la classica ragazza così entusiasta da travolgere il prossimo e incapace di vedere la realtà che la circonda, un meccanismo di autodifesa per non affrontare la verità e soffrire.

Tre protagonisti ben caratterizzati, un triangolo amoroso pieno di equivoci e situazioni imbarazzanti, una storia romantica, divertente e avvincente e un tratto leggero ma deciso, hanno fatto di Orange Road uno di quei manga che hanno segnato gli anni ’80 e ’90 e quindi l’infanzia di molti di noi, che va sicuramente recuperato.

 

Riscopri i manga che hanno fatto la storia nella nostra rubrica MangaCult.