Per la seconda volta in poche settimane, SpaceX riesce a far atterrare un suo razzo per la seconda volta su una piattaforma galleggiante. Il Falcon 9 era già riuscito nell’impresa storica all’inizio di Aprile 2016 e dopo questa prova ha dimostrato che non si è trattato di una fortunata coincidenza.
La SpaceX, azienda a cui fa capo Elon Musk, è riuscita di nuovo a scrivere la storia. Nel 2015 era riuscita, per la prima volta, a far atterrare un razzo sulla terraferma e solo qualche settimana fa, agli inizi di Aprile 2016 l’impresa era stata ripetuta su una piattaforma galleggiante. Se i pessimisti pensavano si fosse trattata della classica fortuna, oggi possiamo dire che non è così.
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Il Falcon 9 è atterrato nelle scorse ore, per la seconda volta, sulla piattaforma galleggiante dimostrando che l’obiettivo di abbattere i costi dell’invio di materiali in alta atmosfera non è un’utopia. Il razzo trasportava un satellite giapponese per le comunicazioni.
Prima di SpaceX e del loro progetto, i razzi erano monouso e dovevano essere ricostruiti da zero dopo ogni lancio. La possibilità di riutilizzare buona parte delle componenti ricorrendo solo a della manutenzione post-atterraggio permette di abbattere decisamente i costi, inoltre la possibilità di atterrare in mare diminuisce anche il consumo di carburante.
Il CEO di SpaceX, Elon Musk, ha scherzato su Twitter dicendo che è arrivato il momento di ampliare il loro hangar per razzi. Speriamo che non sia solo una battuta e che presto l’utilizzo dei Falcon 9 possa aprire nuovi orizzonti non solo nell’invio di materiale in orbita, ma anche nell’esplorazione del sistema solare. Entro il 2018, SpaceX prevede di mandare una capsula Dragon su Marte utilizzando uno dei loro razzi opportunamente modificato.
Riusciranno a scrivere la storia ancora una volta?
#staytuned
- Via The verge