Amichevole, utile e intelligente, risponde e impara quando interagisci con lui. Alla scoperta del primo robot “Domestico”.
Se ci chiedessero di descrivere come sarà il mondo del futuro, ci si aprirebbero davanti agli occhi una serie di possibilità pressoché infinite e probabilmente molto differenti fra loro.
Il futuro ha sempre appassionato schiere di registi e scrittori in tutto il mondo e alcune volte ciò che si aveva solo immaginato in un film o in un libro si è poi trasformato in qualcosa di reale. Sul futuro si è scritto davvero di tutto ma c’è uno elemento che lega molte, delle tante storie immaginate: I robot.
Pur essendo ancora lontani dal tipo di Robot che Arnold Schwarzenegger ci mostra in Terminator, l’umanità, grazie alle sue menti più brillanti ha fatto e continua a fare passi da gigante. Una delle ultime novità arriva dall’America, più precisamente da Boston dove si trova la prestigiosa università che abbreviata risponde alla sigla MIT (Massachusetts Institute of Technology). Qui la professoressa e pioniera della robotica sociale Cynthia Breazeal ha sviluppato e coltivato il progetto di un robot “domestico”.
Il suo nome è Jibo il primo Robot sociale e adesso non è più un sogno irrealizzabile, ma una realtà.
https://www.youtube.com/watch?v=3N1Q8oFpX1Y
Non una semplice macchina
Le capacità di Jibo vanno bel oltre le normali capacità di un computer standard. Grazie alle sue due telecamere ad alta risoluzione non è infatti solamente in grado di scattare foto, bensì riesce a riconoscere le facce dei componenti della famiglia e seguirle con “lo sguardo” come se si stesse parlando ad un’altro essere umano; ciò permette un’immersione completa durante le videochiamate.
Ma non si ferma al semplice osservare, può infatti ascoltare l’interlocutore da ogni posizione mediante un microfono ambientale a 360°.
Inoltre sarà capace di parlare, ricordandoti gli impegni che avevi programmato per la giornata per esempio, oppure leggendoti i messaggi che ricevi sul telefono cellulare.
Pur essendo queste caratteristiche straordinarie per una macchina, ciò che rende Jibo davvero unico è l’intelligenza artificiale, dotata di un algoritmo in grado di memorizzare le tue preferenze in modo da adattarsi alla tua vita e rendertela più semplice con il suo aiuto.
Al pari di quest’ultima caratteristica, decisamente una delle più importanti e innovative, bisogna aggiungere la capacità di jibo nel comunicare ed esprimersi attraverso segnali più naturali sia sociali che emotivi.
Jibo è davvero per tutti…
Grazie alla sua versatilità Jibo non si rivolge ad una determinata fascia di età. Si può dire che è davvero rivolto a tutta la famiglia, per aiutare ogni singolo componente e rendergli la vita più semplice.
Aiuterà gli adulti a districarsi tra i vari impegni giornalieri e a gestire gli impegni dell’intera famiglia. Farà rifiatare le mamme grazie alla sua capacità di raccontare storie condite di animazioni sia visive che sonore.
Sarà un utile e simpatico compagno per gli anziani che in questo modo potranno ottenere più indipendenza ed essere collegati con i loro famigliari. Il Campo però è ancora più vasto poiché è rivolto anche e soprattutto, a chi non solo ne sfrutterà le potenzialità ma a chi addirittura le migliorerà. Jibo infatti può essere personalizzato, grazie ad JiboSDK che corrisponde ad una sorta di App Store.
Qui infatti tutti coloro che si vorranno dilettare nel creare nuove funzionalità o personalizzazioni di quelle gia esistenti potranno oltre che crearle, diffonderle, alimentando un network che in breve tempo offrirà una vasta scelta per la personalizzazione di questo piccolo e amichevole, robot intelligente.
…ma ancora non esiste
Gli sviluppatori stanno ancora lavorando per rendere jibo esattamente come viene rappresentato nel video di presentazione ad inizio articolo.
Tuttavia gli aggiornamenti verranno rilasciati nel tempo mentre jibo è gia possibile entrare in una waiting list sul sito ufficiale per essere poi aggiornati quando sarà possibile acquistare un primo modello:
NdItomi
Finita questa presentazione fin troppo lusinghiera di Jibo vorrei dire anche la mia sull’argomento.
Lo sviluppo iniziale è stato finanziato anche grazie al crowdfunding, con una campagna su IndieGoGo che è andata molto bene. Il risultato finale però è ancora molto lontano dall’avverarsi, anche solo lontanamente come ci è stato prospettato nella campagna e nel video promozionale. Non ci sono aggiornamenti su IndieGoGo da oltre sette mesi la campagna è di metà 2014, ormai due anni fa.
L’ultima data comunicata per i primi modelli “da sviluppatore” che in pratica non faranno niente se non diventare la base per poi programmarci sopra qualcosa… è proprio questo aprile, quasi due anni dopo la fine della campagna. In pratica stiamo per cominciare.
Nonostante ci sia dietro il MIT questo a me sembra uno dei tantissimi progetti hardware di kickstarter/Indiegogo molto belli sulla carta, che tirano su un sacco di soldi facendo sognare la gente e poi si concludono nel nulla o al massimo in un prodotto che non rispecchia affatto le grandiose premesse.
È una mia opinione questa ovviamente, ma ritengo che solo certi Over The Top come Apple, Google o Microsoft possano anche solo pensare di realizzare un assistente davvero integrato e funzionale.
Anzi, lo stanno già facendo, si chiamano Siri, Google Now e Cortana… semplicemente li avete già dentro ai vostri smartphone e non hanno il bello aspetto di “robot” (LOL) che ha questo Jibo, bell’aspetto che non poco avrà influito, insieme al fantasioso video di presentazione, nel successo della sua campagna e nella felicità dei suoi creatori.
La felicità di chi invece ci ha messo soldi è tutta da verificare, quando, e se, questo Jibo uscirà sul mercato per davvero. Ho già buttato troppi soldi su Kickstarter per fidarmi ancora di questo genere di progetti, ma forse sono solo io ad essere super pessimista.
Qualcuno di voi ha finanziato questo Jibo? Cosa ne pensate? Eravate convinti di avere già in salotto un nuovo amico a quest’ora?