Fine intervallo: torniamo alla vicenda di questa narrazione, o narrazione della vicenda che sia.
La prima parte:
I bonus sono nati spontaneamente. Insieme all’eBook
Un romanzo è spesso il frutto di più menti. E necessità di molte mani.
Da soli, insomma, non ce la si fa.
Finita la prima stesura, iniziai a guardarmi intorno alla ricerca di un editore. Fino a rendermi conto che quello che mi serviva in realtà era un agente letterario. L’agente è colui o colei ti introduce nel misterioso e pericoloso mondo dell’editoria. Che ti mostra i limiti tuoi e della tua opera, spesso in modo brutale, e che per questo ti aiuta – e aiuta la tua opera – a crescere. Oggi esistono dei bravi editori che fanno anche da agenti letterari e da editor. Ne conosco diversi e hanno tutta la mia ammirazione, perché si tratta di tre ruoli già pesanti se svolti singolarmente.
Nel mio caso, la prima agente che trovai fu quella che mi diede una solenne sferzata.
Va riscritto, fu la sentenza. Ora, sinceramente, provate a immaginarvi: avete lavorato quasi tre anni a un romanzo, ci avete messo tutti/e voi stessi/e, lo avete fatto leggere a parenti e amici anche piuttosto esperti ottenendo consigli e giudizi lusinghieri. Poi arriva la prima vera professionista del settore e ti spiega che soffri della sindrome del saggista. Che spieghi troppo. Che non lasci parlare abbastanza i personaggi, che commenti le situazioni invece di lasciarle uscire dalla penna. Insomma hai sbagliato – quasi – tutto. Che fareste voi?
Io mi sono arrabbiato, mi sono scoraggiato, e poi ho ripreso a scrivere. E già la seconda stesura (anche grazie all’aiuto di qualcuno a me molto vicino) era più decente. Questo mi ha portato a conoscere la seconda agente letteraria. Che mi ha fatto i complimenti per il libro, un contratto di agenzia, poi mi ha messo alle costole una editor esperta e mi ha detto: riscrivilo.
A quel punto mi sentivo ben frollato, come un buon filetto, ma allo stesso tempo capii che ero entrato, finalmente, nel meccanismo giusto. E mi sono rimesso al lavoro. Terminata l’ultima battaglia con le d eufoniche, il libro ha iniziato a prendere davvero corpo.
A quel punto si è iniziato a parlare di eBook e sono nati i glifi, e Wikinet.
I Glifi
Magia dei segni: ecco come li descriverei.
Grazie anche stavolta a una piccola – ma indispensabile per sopravvivere – applicazione per Mac, PopChar della Ergonis Software, ho accesso continuo e immediato ai caratteri più strani ed esotici dell’Universo Unicode e questo mi ha, come dire, ispirato: per gioco ho iniziato ad anteporre uno carattere strano a ogni scena, per valutarne l’effetto.
Gradualmente, ho iniziato a intravedervi dei possibili significati, delle evocazioni, delle chiavi di lettura. Non tutti i glifi sono caratteri unicode: alcuni sono parti di equazioni fondamentali della matematica e della fisica.
Altri sono… no, lascio ai lettori il piacere di scoprirlo. Tutti quanti sono link e portano al titolo della relativa scena.
Dulcis in fundo, Wikinet
Come avrete immaginato, la Net è la Rete futura. Non più basata sul normale Hardware che conosciamo, è una sorta di meta-organismo in grado di crescere e radicarsi dovunque, contiene zone chiare e oscure, innumerevoli reti specializzate, un archivio della Vecchia Internet… e molto altro.
Quando ho iniziato a creare la prima versione ePub – per chi fosse curioso ho utilizzato BBEdit della Barebones, un editor HTML professionale – mi è venuto spontaneo pensare a un sistema di link interni, una vera e propria Wiki dell’epoca (parliamo degli anni fra il 2075 e il 2077) che cresce insieme alla storia. Le pagine Wikinet riportano la data della scena alla quale sono collegate e, man mano che la storia avanza, vengono corrette e/o aggiornate.
Solo un mezzo tecnologico…
o qualcosa di più?
È stato divertente, anche se a tratti spossante, arricchire di particolari storici, tecnico scientifici, sociologici e politici l’Europa del 2077. Tolkien parlerebbe di sub-creazione. Io mi accontento di averci provato, al meglio delle mie capacità.
Ho altresì verificato che un mezzo come il libro digitale può diventare un potente stimolo. Certamente l’ipertesto non è un’idea nuova.
A livello narrativo, però, non conosco altri casi in cui sia stato utilizzato in questo modo. So che ci sono esperimenti ben più avanzati: storie a bivio, multimedialità spinta, libri digitali il cui confine con vere e proprie applicazioni è sempre più labile.
Ritengo di avere trovato un buon equilibrio, per questo primo romanzo, fra fruizione lineare e navigazione ipertestuale. Il link non è come la nota, che un po’ si impone, ti fa sentire costretto ad andare a leggerla. Il link puoi tranquillamente ignorarlo, è solo una parola di colore diverso, puoi sempre tornarci dopo. Oppure puoi scegliere di seguirlo, di calarti più a fondo nel piccolo-grande universo immaginario, tanto basterà un altro semplice clic per tornare indietro.
The Montecristo Project
Ecco come si è sviluppata la storia della nascita della prima Coscienza Artificiale.
In parte basata sulle speculazioni teoriche di Sir Roger Penrose, con un occhio di riguardo all’eterna ghirlanda brillante di Douglas Hofstadter. Una storia che da quel primo seme di 23 anni fa ha messo radici, è cresciuta, è esplosa, mi ha avvinghiato e invaso.
Non è colpa mia.
- È un romanzo-mondo.
- È un progetto cinematografico.
- È una collaborazione di più menti.
- È un insieme di storie d’amore. Vero.
- È un bel librone, ma di quelli che ti diverti.
- È una riflessione su vita, scienza e coscienza.
- È l’inizio di una guerra.
- È zen
- È un balzo in avanti.
- È una partitura orchestrale.
- È qualcosa che non ti aspetti.
- È il primo di tre romanzi.
- È affamato e folle.
- È facile ma non semplice.
- È l’arcipelago toscano.
- È scienza di confine.
- È adrenalina pura
- È molte altre cose.
Ed ecco Infinito, il primo brano musicale ispirato a The Montecristo Project.
E, finalmente, concludo
Spero sinceramente di avere stimolato il vostro interesse.
Adesso il mio desiderio più grande è il confronto: perché quando una storia o un argomento mi appassionano, adoro discuterne con tutti.
Per chi fosse interessato ad approfondire, o ancora meglio a leggere il libro, il sito “virale” (in costruzione) dell’European Center for Advanced Researches è eucear.eu.
Bonus beat: il Book Trailer
P.S. Sono 42 capitoli
Edoardo Volpi Kellermann