Il nostro Neil è stato molto attivo con la sua rubrica La qualità della controinformazione, nella quale si dedica a sbufalare i post che girano su Facebook e diventano virali in pochi giorni, puntando sullo shock che dovrebbero provocare le immagini forti che accompagnano le notizie, e le notizie stesse, che però nella maggior parte dei casi sono incomplete, inesatte o manipolate.

10553528_938384072904916_2274423682455930956_nLa chiamano “controinformazione” e dovrebbe distaccarsi dall’informazione mainstream, il pensiero unico, quello che non vogliono dirci presto condividi prima che questo video scompaia! Invece in tanti, troppi casi, si tratta semplicemente di fuffa messa in giro da gente con “il quoziente intellettivo di un sasso” oppure da troll che puntano sul quoziente intellettivo di un sasso di quelli che andranno a condividere senza degnarsi di fare un controllo delle fonti, fosse anche velocissimo.

 

Ad esempio: chi non ha visto la magnifica immagine che compara Ubuntu e Carlo, e condanna la “VERGOGNIA” di vedere un immigrato congolese in un bilocale messo a disposizione dal Comune, mentre il povero Carlo, italianissimo, è costretto a vivere su una panchina nel parco…

Per i meno svegli, che ancora non si staranno rotolando a terra dalle risate, spiego: quello a sinistra è Chris Tucker, attore americano, e quello a destra è Charles Manson, notissimo killer fondatore della Famiglia Manson, e anche non conoscendoli non ci vuole moltissimo a fare una ricerca con Google Immagini e rendersi conto della veridicità delle “informazioni” contenute nell’immagine. Se ciò non bastasse, il watermark della pagina Facebook “Siamo la gente il potere ci temono” dovrebbe togliere ogni dubbio al riguardo.

Invece no: con enorme sconforto di tutti noi di Butac, di buona parte della comunità scientifica internazionale e di Papa Francesco (mi ha telefonato appositamente) in tantissimi hanno condiviso l’immagine, raccogliendo una quantità spropositata (e preoccupante) di commenti realmente indignati.

tricolore1-341x512Sullo stesso filone troviamo un’immagine piuttosto forte, un ragazzo italiano massacrato di botte da un gruppo di stranieri per aver cercato di difendere la propria ragazza. Peccato che basti la solita rapida ricerca per rendersi conto che la notizia è di mesi fa e che praticamente ogni informazione contenuta nell’immagine è falsa: il ragazzo non è italiano ma tedesco, non è stato massacrato ma colpito una sola volta, non era un gruppo di persone ma un singolo, insomma, una foto impressionante e una storia fantasiosa utilizzate per indignare chi ha voglia di indignarsi e magari portare voti a determinati partiti politici che basano su questa indignazione la propria propaganda.

Allo stesso modo, ad esempio, la stessa pagina condivide l’immagine di un uomo di colore che sta defecando nel cestino di un Pronto Soccorso: solite frasi di sdegno provenienti da una civiltà indubbiamente superiore che mai si sognerebbe di fare la cacca in un cestino, solito razzismo latente che esplode come un fuoco d’artificio non appena qualcuno fa soltanto il gesto di stimolarlo, ma ovviamente si tratta di una foto scattata dall’altra parte del mondo, precisamente a Bahia, e che vuole denunciare lo stato pietoso della sanità brasiliana che non riesce a garantire il funzionamento dei bagni nemmeno negli ospedali, e costringe i pazienti a queste umilianti soluzioni.

Ma no, noi che siamo una civiltà superiore non ci abbasseremmo mai a fare la cacca in un cestino… però raggiungiamo abissi di bassezza intellettuale che sicuramente tutto il mondo ci invidia (vedere i Distillati dei grandi classici della letteratura usciti in questi giorni). Bravi!

 

 

Il Prunus antitumorale

In seguito alla presentazione di risultati incoraggianti sul Prunus nella cura di alcuni tipi di tumore, vi è stato un proliferare di notizie riguardo a questa comunissima pianta che sembrerebbe destinata a diventare la nuova Artemisia annua. Il nostro Dr. PA scrive:

La presentazione di questi risultati è avvenuta durante il IV Congresso internazionale di Medicina biointegrata. Il passo successivo, come si può leggere negli articoli che riportano la vicenda, risulta quella di mettere in commercio un integratore da utilizzare in supporto alla chemioterapia e soprattutto continuare le ricerche per passare a un modello in vivo, prima animale e poi infine umano. Nel frattempo l’integratore sarà messo in vendita a partire da giugno a un prezzo etico che si aggirerà sui 20 euro e i risultati dello studio in vitro saranno pubblicati a breve.

Purtroppo spesso le persone non riescono a capire con esattezza come funziona l’iter medico di creazione di un medicinale. Se anche davvero (e noi tutti lo speriamo) il Prunus dovesse risultare efficace nella cura dei tumori, bisogna ancora effettuare una nutrita serie di sperimentazioni tra cui quella in vivo, prima su animali e poi su umani, per verificare che l’effetto dei principi attivi contenuti nella pianta sia lo stesso anche su organismi vivi e non solo in vitro.

La copertura mediatica data alla notizia punta probabilmente a raccogliere fondi per proseguire la ricerca vendendo il Prunus come integratore da affiancare alle tradizionali terapie, ma il rischio è che, come successo con altri prodotti naturali, si diano false speranze ai malati e alle loro famiglie o si possano alimentare le teorie sul complotto della malvagia Big Pharma che non vuole farci sapere che si possono curare i tumori, quando invece si sta semplicemente seguendo la normale prassi scientifica per verificare l’effettiva efficacia delle scoperte fatte finora.

Nel breve termine si possono osservare miriadi di articoli in cui la notizia viene modificata e strumentalizzata, facendola passare per la scoperta di una nuova cura contro il cancro. Ribadisco che non si tratta ancora di un farmaco, non esistono (o non sono ancora state pubblicate, in tal caso al momento della loro pubblicazione cambierà il discorso) prove di efficacia in vivo e men che mai nel modello umano. Nel lungo termine, se non si arrivasse ai risultati sperati e si abbandonasse questo ambito di ricerca, nascono i classici articoli in cui si denuncia come una potenziale cura contro i tumori sia stata boicottata da BigPharma perchè poco remunerativa.

Speriamo che i dati vengano pubblicati e che gli studi continuino a dare risultati soddisfacenti, così da poter arrivare ad avere un nuovo strumento nella lotta ai tumori, ma nel frattempo non cediamo alla facile pubblicità.

 

 

Lupi, lupi everywhere

È di pochissime settimane fa la bufala del branco di lupi che cammina nella neve al ritmo dei lupi più vecchi e malati, e si è ben presto scoperto essere la trovata di un pubblicitario russo che è stata ripresa da gran parte della stampa nostrana per dimostrare quanto gli animali siano più “umani” di noi e si occupino prima della parte debole del branco. La storia ovviamente è del tutto inventata ma questo non è bastato a scoraggiare una parte del mondo animalista, quello che vorrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica ad ogni costo, non importa se come argomentazione porta la fuffa.

 

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Non ci eravamo ancora dimenticati di questa stupidaggine che ne è venuta fuori un’altra con un lupo come protagonista: la fotografia di un cacciatore che esibisce la propria preda con aria soddisfatta.

La preda è un enorme lupo e la foto è accompagnata da insulti al cacciatori e da riferimenti a “l’ultimo bastardo dell’anno”. Ma in realtà la foto non è di quest’anno, né di quello prima; questa foto come numerose altre gira online da diverso tempo, più precisamente

dal 2011 quando in Idaho il lupo è stato eliminato dalla lista delle specie a rischio ed è quindi stato possibile cacciarlo di nuovo.

Nei primi due anni la situazione si è un attimo spinta troppo in là, e hanno cominciato a girare questi tentativi di sensibilizzazione al problema.

Negli ultimi due anni invece pare che il numero dei lupi sia tornato a crescere e la situazione a normalizzarsi, ma le immagini e i post degli animalisti continuano a girare, anche grazie alla capacità della rete di nascondere e far riapparire immagini, notizie e altre informazioni dando a chiunque la possibilità di portare avanti le proprie battaglie con i mezzi che preferisce, anche quelli la cui correttezza è opinabile.