Ci ho provato l’anno scorso a recensire la fiera più amata da tutti i nerd nostrani e non solo. Ed oggi dopo 6 lunghi mesi di assenza dalla Lega ci riprovo. Il giorno è il 1 Novembre 2015 e già si ragiona su quali giorni scegliere per andare a Lucca 2016, dove non solo la fiera sarà presente nel periodo Autunnale, ma dove si arricchirà anche di una sua versione primaverile, su cui ancora scarseggiano dettagli specifici, ma che sembra ingloberà la mostra mercato del fumetto di Reggio.
Tante cose che avevano funzionato egregiamente nel 2014, ma tante altre dovevano essere assolutamente aggiustate. Per il 2015 si è continuato ad innovare, a cercare di cambiare tutte quelle cose che si spera ci porteranno verso la versione finale ed ottimizzata della fiera Lucchese.
Perché, ve lo dico subito, ci sono stati dei notevoli passi in avanti, ma ancora il traguardo finale è da raggiungere, nonostante sia almeno visibile.
Ci sono stati dei notevoli passi in avanti, ma ancora il traguardo finale è da raggiungere, nonostante sia già visibile.
Avete letto la conclusione sommaria dell’articolo, benone, ora potete risparmiarvi l’articolo mega pippa, oppure continuate a leggere.
Come già citato nell’articolo precedente, questa Lucca era “fortunata”, perché vedeva cadere il giorno di Tutti-i-santi di Domenica, quindi non c’era un’affluenza eccessiva nelle giornate di Giovedì e Venerdì, ma per motivi organizzativi ho potuto recarmi a Lucca solo nelle giornate di Venerdì e Sabato.
Ma procediamo con ordine.
Le prevendite
Una delle più grosse rivoluzioni di quest’anno è senza dubbio stato il tetto al numero dei biglietti venduti giorno per giorno, con un limite massimo fissato ad 80 000 presenze per giornata.
Se andiamo a vedere i numeri dell’anno scorso gli ingressi effettivi sono stati 240.000, con una media di 60.000 persone al giorno. Quest’anno sono stati invece venduti 220.000 biglietti nei quattro giorni.
Fermi tutti, direte voi, ma allora quest’anno ci saranno state sicuramente mooolte più persone, che senso ha avuto mettere il tetto ai biglietti?
La risposta è semplice: Il tetto ai biglietti ha evitato che ci fossero giornate sovra affollate di persone, nel 2014, per la SOLA giornata di sabato, erano stati staccati infatti 100.000 biglietti, ossia quasi la metà del totale di quelli venduti.
Purtroppo non è tutta carne rossa quel che fa male, ed infatti l’organizzazione è riuscita a gestire le prevendite in un modo del tutto imbarazzante:
- All’apertura delle prevendite i server sono crashati per circa un giorno, con gente che letteralmente stava perdendo il senno, e come l’Orlando Furioso, si cimentava in versi di insulti imbarazzanti sulla pagina ufficiale di facebook della kermesse.
- A molte persone che hanno richiesto l’invio a casa del biglietto + braccialetto, sono stati recapitati bracciali sbagliati, biglietti sbagliati e sbaglietti bracciati. A queste persone è stato risposto di andare in cassa a farselo cambiare direttamente in giornata, come tutti quelli che avevano fatto il print@home, con la differenza che per farti spedire il tutto a casa dovevi pagare 5 euro in sovrapprezzo. Fossi stato uno di queste povere anime avrei richiesto quantomeno un rimborso con furiosissimo sdegno, ma per fortuna mi è andata bene.
- Alcuni espositori/autori hanno avuto problemi nell’ottenere i loro accrediti, e le lamentele fioccavano su faccia libro a poche settimane dalla fiera.
A questo aggiungiamo che siamo degli analfabeti totali in quanto acquisti on-line; conosco persone che gestiscono fumetterie e queste mi hanno detto di persone che sono entrate in negozio implorando di comprargli il biglietto perché non sapevano fare.
Scusate il francesismo, ma ve attaccate ar cazzo se nel 2015 ancora non sapete fare un acquisto su di un sito on-line.
Il risultato finale è stato che nella giornata di mercoledì, il giorno con più biglietti venduti in prevendita era quello di Sabato, con appena 37.000 acquisti.
Volete sapere la mia? Evidentemente si visto che state leggendo.
Diminuite il numero dei biglietti a 50.000 al giorno, e vedrete che la gente imparerà a comprare i biglietti per tempo, oppure se ne starà a casina a girarsi i pollici.
Le nuove mappe
Per chi mi segue su FB (ah, è vero, io non ho amici e non mi segue nessuno), avevo già detto la mia non appena erano uscite le nuove mappe di Lucca, e ve la ripropongo qui sotto:
- È stato spostato il palco eventi tipo Cosplay e via dicendo. Ed e’ una cosa bellissima. Adesso chi si deve iscrivere alle gare o partecipare alle medesime starà finalmente in una zona decentrata e non spaccherà il cazzo a chi vuole girare liberamente sulle mura vicino alla cittadella, ed inoltre si spera che venga tolta gente dal centro città
- È stato fatto un padiglione a parte per LOL. Dio solo sa quanto questa piaga che la gente continua a sostenere essere un “gioco” sta ammorbando ogni fiera del fumetto con cosplay ingombranti ed in particolare a Lucca; dove gli anni passati gli veniva dedicate una parte nello stand games.
- Spostato lo stand Bonelli, a me l’anno scorso nella sua posizione mi sembrava un pelo sacrificato, quest’anno aveva più “disimpegno” attorno e risultava meglio gestito.
- Japan Town sempre nella stessa zona.
- Cosmic Group, aveva 3 aree tematiche ben precise, una per i Gunpla, una per le action Figure e una per Bandai, con conseguente snellimento della sua area in zona piazza Napoleone
In soldoni già dalle mappe si evinceva che forse (ma era un forse molto grande) ci sarebbe stata la possibilità di avere meno congestione nei punti che gli anni passati risultavano più critici e meno vivibili.
Rimaneva soltanto testare la veridicità delle mie supposizioni con una bella prova sul campo.
Giovedì
Pur non essendoci fisicamente stato, avevo amici che mandavano report sulla situazione in città. Al di là del brutto tempo che ha funestato la giornata in questione durante la mattinata, sembrava che già ci fosse un numero di presenze importanti, addirittura da essere pari alle giornate di Venerdì degli anni passati.
Già c’erano code per entrare allo stand Games alle 10 di mattina, il PalaPanini dalle 15 era stracolmo e serpeggiava la disperazione pensando a come sarebbero stati i giorni a seguire. Ci sarebbe stata speranza, dati i numerosi biglietti venduti, di riuscire a girare i padiglioni e la fiera?
Non mi restava che scoprirlo all’indomani.
Venerdì
Partenza da Forlì alle 4:45, time-table serratissima per incontrare autori e via dicendo, gruppo ben nutrito di idioti, e via verso la Tos-Hana. Arrivo forse un po’ troppo prematuro, ossia alle 7:30, ma almeno non abbiamo incontrato traffico.
Memore di quanto avevo sentito dire il giorno prima, mi reco immantinente al Palapanini dove per le 09:00 (orario di apertura degli stand) si era già creata una notevole fila di persone, che sinceramente mi preoccupava alquanto. Sul padiglione panini non mi voglio dilungare troppo, ma ogni anno è sempre la fiera del ridicolo.
Dicono che verranno dati ai primi arrivati i numeri per i disegni di Ortolani, ed invece li distribuiscono già alle 6:30. Parlano di estrazioni a seguito dei soli primi 100 acquisti, ma i numeri in realtà risultano essere molti di più. Un singolo corridoio in cui passano a malapena due persone che divide Disney da Marvel, con il risultato che chi vuole acquistare deve bestemmiare per farsi strada fra la gente.
In ogni caso spesi i dovuti euri, me ne sono uscito e mi sono spostato in zona Teatro Giglio, con le strade che già brulicavano di gente, ma non in numero eccessivo, e gli stand che risultavano tranquillamente visitabili. Fortunamente per gli autori più grossi avevano allestito degli stand in prossimità delle uscite, come un anno fa, in modo da strutturare le file al di fuori dei padiglioni, anche se come al solito basterebbe lasciare un numerino agli astanti, che poi possono tornare quando l’autore è fisicamente allo stand, per farsi fare il disegno.
Verso le 12 mi reco in zona Japan Town, passando per lo Star Wars Hub, dove non sono potuto entrare a causa della troppa ed enorme fila. A metà percorso incontro amici che mi sconsigliano di andare al Japan:
Non si entra, c’è troppa fila, noi abbiamo lasciato perdere. Ti conviene andarci verso sera.
Accolgo la notizia con tristezza e decido di girare i tacchi.
Finalmente si fa il momento di andare a games. Vado nel sottopasso (e chi è stato a Lucca almeno una volta sa a cosa mi sto riferendo), e noto già una piccola coda, che però risulta molto più organizzata del dovuto. Osservo e capisco:
Si sono decisi a creare due flussi distinti per entrare ed uscire dal games.
Praticamente, a parte l’entrata lato “strada”, se si veniva dal centro città si poteva solo mettersi in fila sulla destra, e seguire un percorso obbligato che sbucava dentro all’area Games. E la fila era super scorrevole. All’interno del padiglione si girava tranquillamente, forse c’era un po’ di calca nelle zone con i percorsi più angusti, ma è stato bello rivedere il games tornare alla sua funzione originale, ossia giochi da tavolo in ogni dove, giochi di carte, giochi di ruolo e chi più ne ha più ne metta. Nella parte finale c’erano anche le classiche “arene” dedicate ai videogiochi, con una bella area dedicata ad Eppela, dove si potevano toccare con mano i vari progetti in avanzato stato di sviluppo (Super Cane Magic Zero su tutti).
Mi riservavo di dare il mio giudizio finale dopo avere valutato attentamente la giornata di Sabato, ma comunque ero già piacevolmente soddisfatto.
Un giro rapido al Net Addiction Dome, dove ho potuto passare del buon tempo di qualità con Itomi, Jacklupino (Final Fight 2 #slappeandpacconi) e Roby, e poi via verso il Japan palace, dove non sono nemmeno approdato, poiché mi sono fermato al padiglione prima dove venivano venduti i Gunpla, l’unico reale motivo per cui volevo recarmi alla Town.
Sabato
Il vero maestro è colui che elargisce consigli, e poi non ne rispetta nemmeno uno.
Dopo questa citazione appena inventata, appositamente messa per indicare quanto sia un minchione, Sabato mattina nonostante volessi subito scagliarmi alle 09:00 spaccate nello stand games, che per ben due anni non sono riuscito a visitare nella giornata in questione, sono arrivato a Lucca alle 9:30.
Ed ero al sottopasso per lo stand games alle 10:00. Con millemila persone in fila. E le bestemmie stavano per partire copiose. Poi, siccome la compagnia era buona, mi sono calmato e messo in fila, quasi circa serenamente. Con mio sommo stupore in 10 minuti ero entrato nel padiglione. Non so se abbiamo attraversato lo spazio tempo, o semplicemente le cose erano studiate veramente bene, ma ce l’avevamo fatta. E dentro si girava! Si, ok, c’era molta gente, ma comunque nessuna congestione particolare, si poteva fare acquisti e passeggiare nei vari corridoi.
Ma la vera sorpresa mi aspettava all’uscita, quando volevo recarmi di nuovo in zona Giglio, ed erano circa le 11:30.
“Oramai la città sarà stracolma di gente, e sarà impossibile girare”
Ed invece no. La città era tranquillamente navigabile, almeno per le zone centrali, dove normalmente c’è il delirio assoluto.
Bisogna precisare che la normalità significa comunque che c’erano migliaia di persone riversate in strada, ma rispetto al 2014 si camminava che era una meraviglia, senza doversi spintonare o facendosi trasportare direttamente dalla massa. I cosplay c’erano, ma non erano tantissimi, la qual cosa mi ha stupito parecchio, ma di li a 2/3 ore ne avrei capito il motivo.
Altro giro veloce e poi di nuovo di ritorno al Net Addiction Dome, a fare un saluto alla Lega.
Ed è stato allora che ho finalmente capito perché il centro mi sembrasse così navigabile. Esattamente attaccato a dove c’era il Dome si trovavano sia il palco eventi, sia lo stand dedicato a LOL. E ho visto la moltitudine. La massa informe di persone che stava fuori dal padiglione a vedere su di un maxischermo non so quale evento dedicato al gioco. Per me è stato come avere potuto dare uno sguardo alle porte dell’inferno, pieno di fallomarmocchi che osservavano lo svolgersi delle partite come i musicisti che guardano un concerto Jazz.
Annuendo silenziosamente e apprezzando le varie combinazioni di “mosse/giocate/combinazioni” (come si chiamano?). Magari è solo la mia vecchiaia che mi fa parlare così, perché non capisco le mode dei ggiovani, ma giuro che ero completamente incredulo. Al loro fianco la miriade di cosplay che affollavano le mura, con annessi fotografi e curiosi che li potevano ammirare.
In definitiva la mia supposizione iniziale sulla disposizione della mappa era stata assolutamente veritiera: Con la dislocazione del palco e di LOL l’organizzazione è riuscita nel miracolo di rendere il centro città praticabile nella giornata più drammatica di tutte.
Il tutto si è concluso con la rimandata visita alla Japan Town, che vedeva una fila interminabile per l’entrata, se si era pecoroni e non si notava che c’era un’entrata anche nella parte posteriore, completamente vuota.
Purtroppo però le cose dette l’anno scorso sono rimaste valide:
La maggior parte degli stand erano nella zona del camminamento interno del giardino degli Osservanti, con uno spazio calpestabile di circa 1.5 metri di larghezza. Capirete che con molte persone la cosa è destinata a creare solo disagi.
A questo si aggiunge che purtroppo gli stand al suo interno non erano minimamente interessanti, avevano poca roba e non si riusciva a vedere niente, persino lo stand Bandai è stata una completa delusione.
Poco altro da aggiungere, la Domenica ero tornato a casa.
Conclusioni
Sono arrivati ad un buon compromesso, basta fare qualche passo in più e la fiera diventerà veramente a misura d’uomo e di appassionato, diventando un punto di riferimento per tutte quelle Europee e non solo.
Qualche umile consiglio:
- Diminuite i biglietti venduti al giorno, 50.000 è una cifra più che sufficiente.
- Rifinite la Japan Town. Avete preso una buona strada, dovete solo aggiustare il tiro.
- Ai vari editori, smettetela di trovare metodi fantasiosi e più o meno casuali per concedere dediche o disegni sugli albi. Cercate di fornire strumenti per fare si che chi paga possa comunque godersi la fiera senza perdere intere giornate in coda.
- Secondo me chiudere la città, o per lo meno la zona centrale, a chi non paga il biglietto risulta ancora una scelta ottimale, non sapete quante persone hanno scritto sui vari gruppi di cui faccio parte su FB chiedendo se si poteva andare alla fiera anche senza pagare il biglietto: “Perché alla fine faccio solo cosplay, e non entro negli stand”. Bhe, se non ci fosse chi paga il biglietto, non ci sarebbe nemmeno una fiera a cui potreste andare, quindi pagate e state zitti.
In ogni caso, speriamo si continui su questa direzione, che la strada promette bene.
Lo stand migliore
Chiudo con una piccola digressione, che ci tengo a fare. Per me, come molti, andare a queste fiere significa essere con persone che condividono le stesse passioni, le stesse manie e le stesse “pazzie”. Diventa sempre più raro potere scambiare 4 chiacchiere con chi è del settore, con chi è dell’industria, visto i numerosi impegni di cui tutti sono pieni durante le giornate Lucchesi.
È per quello che apprezzo gli incontri casuali per le strade, quelli in cui fai due passi con un autore, e ci puoi parlare, senza l’ansia di una fila che ti pressa alle tue spalle. Per lo stesso motivo amo andare nei negozi piccoli di fumetti o videogiochi, per perdermi anche delle ore in chiacchiere, discutendo di tutto e di più. Per questi motivi il mio stand preferito è stato quello di Lega Nerd.
E non lo dico per fare la marchetta facile, lo dico perché sono stato ore a chiacchierare, e non sarei mai andato via. Ed è questa la vera essenza delle cose che ci uniscono, quindi ringrazio direttamente Itomi, Jacklupino, Roby e Code2 (anche se l’ho visto solo brevemente), perché la Lucca 2015, se la ricorderò con gioia, sarà anche per merito vostro.
E ricordatevi:
Lucca è quel luogo dove il vostro portafoglio diventa un buco nero.