Sono ormai quasi due mesi che utilizzo questa applicazione e volevo condividere con voi le mie impressioni. E farla conoscere a chi ancora non ne ha mai sentito parlare.

 

Allora, in breve come funziona?

È davvero semplice, l’unica cosa che questa applicazione fa è sottoporre agli utenti Android che la installano dei sondaggi. Niente più e niente meno. E pagarti per rispondere. Sì avete capito bene, pagarti.

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Alcuni magari sono già corsi a installarla, altri invece stanno arricciando il naso pensando ai propri dati in mano a chissà chi. Vediamo allora di spiegare brevemente come funziona, qual’è la politica sulla privacy e il reale tornaconto economico.

 

 

Dove vanno a finire i miei dati?

I questionari vengono ideati da aziende (non chiedetemi quali, non è specificato) per svolgere ricerca di mercato, utilizzando Google e i suoi server come tramite. Google infatti si occupa di raccogliere tutte le risposte ai vari questionari e fornirle in forma anonima e aggregata, con la possibilità di suddividere i risultati per categoria demografica. A questo proposito, il primo questionario dopo l’installazione e altri a seguire servono per profilare l’utente.

Quindi (in teoria) nessun dato privato finisce nelle mani di terze parti; a ulteriore garanzia è specificato che i dati raccolti non verranno utilizzati ai fini di una pubblicità mirata sul singolo individuo.

 

 

Okay, detto questo, passiamo a parlare del funzionamento dei questionari.

I sondaggi sono di due tipi: a pagamento e in forma gratuita. Del secondo tipo è ad esempio quello al primo avvio, e altri a seguire, che possono raccogliere dati demografici oppure feedback sull’interfaccia e le modalità di risposta. A me personalmente ne sono già capitati alcuni (vedi screenshot).

Chi risponde a caso per ottenere il credito e basta smetterà di ricevere sondaggi

Attenti però, sono pensati anche per verificare la buona fede di chi usa l’app, a volte ci sono domande a trabocchetto come ‘Rispondi con cinque stelle’, per vedere se si è attenti. Chi risponde a caso per ottenere il credito e basta smetterà di ricevere sondaggi!

Screenshot google opinion rewards 2Sicuramente più interessanti sono quelli a pagamento.

Allora: il guadagno dato dalle proprie risposte viene accreditato sul Google Wallet dell’account con cui si fa login. Mi dispiace deludervi, ma le ricompense non sono così grosse come forse speravate, potete vedere dallo screenshot che ho guadagnato finora la bellezza di… solo 62 centesimi. La quantità di credito viene calcolata in base al numero di domande e al tempo stimato necessario per rispondere.

Si può utilizzare sul Play Store quanto guadagnato per comprare app, giochi, film, serie tv, libri, musica e anche per pagamenti in-app. Non si può usarli per sottoscrivere abbonamenti a riviste o app, per hardware e accessori. Inoltre non è possibile fare un pagamento ibrido col ricavato e addebito sulla carta di credito. Diciamo che potreste togliervi lo sfizio di comprare un’applicazione per cui magari non avreste speso un cent, fra qualche mese. Oppure passare quel livello di un gioco particolarmente ostico su cui vi siete bloccati.

Bene, se anche il singolo sondaggio mi da pochi centesimi, io ho un sacco di tempo da buttare libero e voglio farne cento al giorno. No mi dispiace, non è possibile, la frequenza con cui arrivano è decisa da Google e non c’è (ancora) modo di decidere la quantità di questionari cui sottoporsi. Quindi scongiurato per ora il fiume di domande in stile The Circle!

Una volta ricevuta la notifica push che allerta della disponibilità di un nuovo sondaggio si ha tempo 24 ore per rispondere, altrimenti scade e si perde l’opportunità.

Bene, mi sembra di aver detto tutto. Voi cosa ne pensate? Siete favorevoli a partecipare? O vi sembra di vendere una parte della propria anima all’onniscente Google?