La kermesse nerd per eccellenza si è finalmente conclusa, lasciando alle sue spalle quel tipico senso di maliconia che ti prendeva da piccolo quando finivi le vacanze estive.

Dopo quattro giorni di bolgia, in cui chiacchieri con persone sconosciute, incontri i tuoi autori preferiti, vedi mostre e partecipi a svariate conferenze si torna alla pigra vita quotidiana, già pensando a come organizzarsi per il prossimo anno.

Da sempre nel tirare le somme ci si sofferma sui propri errori organizzativi del tipo: “Quest’anno abbiamo aspettato troppo per andare al padiglione games, dovevamo andarci subito”, oppure “Perché non ho preso i biglietti in prevendita”? Fortunatamente l’esperienza dei veterani della fiera può giungere in soccorso in questi casi, anche in virtù del fatto che la fiera sembra tendere verso un mutamento costante, mai così radicale come quello del 2014.

Quello che cercherò di fare, basandomi sulle mie personalissime esperienze, è cercare di dare una recensione della fiera stessa, cercando di delineare cosa secondo me, da fruitore “normale”, funziona e cosa no della fiera, il tutto condito dalla narrazione di cosa ho potuto osservare in questi giorni di fiera.

Premetto da subito che questo non vuole essere il classico rant sul fatto che “era-meglio-quando-era-solo-al-palazzetto-mannaggia-ai-cosplayer-che-invadono-la-città”, ma vuole essere una analisi più o meno obbiettiva sull’organizzazione della manifestazione.

Si, è venuto fuori un pippone piuttosto lungo, se volete passate subito alle conclusioni.

 

 

Preparazione

Se volete andare a Lucca e non essere spaesati dal marasma di eventi, di padiglioni e di ospiti che ci sono vi consiglio caldamente un paio di accorgimenti che davvero possono fare la differenza, ovviamente il tutto tenendo in considerazione quando volete stare alla fiera:

  1. Informatevi prima su chi sarà ospite, di dove trovarlo e di come interagire con lui. Non presentatevi allo stand X sperando di trovare tizio. Chiunque, e ripeto chiunque, fa sapere almeno una settimana prima il proprio scheduling per dirvi dove sono. Voi volete vedere loro, ma anche loro vogliono vedere voi!
  2. Conferenze stampa, mostre, eccetera. Anche qui vale il discorso sopra, ma cercate bene di avere in mente dove siano site le mostre, perché non c’è niente di più frustrante che girare per la città senza meta e cercare di capire se dovevamo svoltare a destra o a sinistra.
  3. Comprate i biglietti in prevendita. Siccome da questo anno mandano anche i braccialetti a casa se li ordinate sul sito, usufruite del servizio. Ho visto file (a piedi) lunghe dai 200 ai 400 metri, solo per acquistare il biglietto di ingresso, mentre invece per ritirare il famelico braccialetto bastavano appena pochi minuti. Davvero, cosa vi spinge ad andare alla fiera e prendere il biglietto in loco non lo capirò mai.

So che sembrano cose banali, ma posso garantirvi che spesso in fila affianco a te trovi quelli che sembra si trovino li per caso, pur avendo comprato il biglietto magari dopo ore di coda.

 

 

Il Giovedì

Il primo giorno di fiera, quello con meno affluenza in assoluto e quello in cui si può addirittura sperare di fermarsi a chiacchierare, a scambiare due parole con i boss del mondo fumettistico.

Questo è il giorno migliore in cui andare, lavoro permettendo, ma comunque con i dovuti accorgimenti.

 

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Scordatevi di partire con estrema calma.

Se pensate di potere partire con calma visto che “tanto è il primo giorno e non c’è un cane”, scordatevelo.  Il vostro obiettivo primario è quello di essere davanti agli stand appena aprono, punto. Ovviamente dovete dirigervi immediatamente al padiglione di vostro interesse. Io ero già pronto davanti a quello degli editori in Piazza Napoleone alle 8 45.

Appena entrato ho notato una strana disposizione dei vari stand, il distaccamento (avvenuto già l’anno scorso) dello stand Panini è stata una grande idea, perché davvero troppe persone si riversavano nei suoi dintorni, e quindi di certo si poteva respirare di più.

Apprezzabile anche il fatto che gli stand con gli artisti più “grossi” (su tutti Shockdom e Bao) fossero vicini a delle uscite, in modo che le varie code da fare potessero anche essere mantenute al di fuori del padiglione, per lasciarlo sufficientemente vuoto.

Non so onestamente se l’organizzazione abbia fatto apposta o meno, ma vi prego, continuate a farlo anche l’anno prossimo. Purtroppo non è tutto sempre così bello e lineare, perché se l’organizzazione di Lucca può aiutare i vari editori non possono mettergli i bastoni fra le ruote.

Mi spiego meglio. Avendo pagato un biglietto per la manifestazione non puoi dirmi che devo rimanere in coda FISICAMENTE per avere un semplice sketch su di un foglio. Sono andato allo stand Bao per chiedere come si facesse ad avere una firma e uno scarabocchio sul mio volume di Saga.

Ho pagato un biglietto e gli stand chiudono alle 19:00. Non puoi chiedermi di stare in coda dalle 9 alle 12 per un singolo autore.

Alle 09:15 non sapevano ancora come erano regolati gli autori (ma dico io, li avrai sentiti per mail, loro o il loro agente?), e mi dicono di passare più tardi. Io torno alle 12 e loro mi fanno: “Spiacente, la coda è già inziata e prosegue fuori”, nonostante io ripetutamente avessi espressamente chiesto se potevo lasciare lì il volume e tornare a prenderlo con calma nelle ore successive.

Allora, un conto è Zerocalcare (e come lui tanti altri,  sia ben chiaro), che comunica i suoi orari, ma che comunque sputa sangue per esaurire le richieste di tutti, l’ho visto con i miei occhi, e in quel caso ti metti in fila e ti tocca aspettare, ma basterebbe mettere una semplice coccinella o fare un elenco per tenere traccia delle priorità di una o dell’altra persona.

Insomma, per farvela breve, ho dovuto rinunciare a parecchie firme per questo motivo. Una volta ultimato il giro e sborsato notevoli danari mi sono recato ai nuovi “PalaBonelli” e “PalaPanini”. Sul primo niente da dire: zero fila per comprare, fila gargantuesca per le stampe o solo per una firma sul volume (ma erano comunque file che si muovevano in fretta).

Il Palapanini come sempre è un delirio, tanti disegnatori e tanti, troppi fumetti.  Non dimenticate che lo stand Panini comprende anche Disney al suo interno. Anche li, organizzazione imbarazzante per quanto riguarda Panini. Panini, da anni, ricorre al meccanismo completamente casuale dell’estrazione. Ossia, mi compro un volume, ho un numero, e alle X viene fatta una estrazione. Se vinci bene, altrimenti devi suggere sta ceppa di… Vi faccio un esempio.

Giovedì mi reco alla Disney e compro il volume speciale di PKGiant con la copertina bianca per farmelo disegnare. Mi danno un numero e mi dicono: “Oggi diamo i numeri per l’estrazione di domani alle 11:30. C’è un massimo di 100 numeri per 45 disegni” “Ottimo”, penso “Magari non avrò la mia solita sfiga”. Il giorno dopo vado allo stand e scopro che in realtà avevano dato 300 numeri. Insomma, molta serietà. Inoltre durante l’estrazione non si sinceravano nemmeno che ci fosse fisicamente il proprietario del numero estratto, segnavano semplicemente i numeri su di una lista.

Insomma, mai più estrazioni per me. Per alcuni fortunatamente non è così. Ad esempio con Ortolani, o anche altri disegnatori Disney basta recarsi li all’apertura ed essere fra i primi a prendere il numero, fino ad un massimo di 30 erogati, come è giusto che sia.

Il pomeriggio mi reco alla nuova Japan Town e allo stand Star Wars. In quest’ultimo non ci sono nemmeno entrato, c’era troppa coda. la scelta di aprire la nuova Japan town, dislocata davvero lontano dalla zona classica in cui sono i padiglioni è stata davvero la rivoluzione di quest’anno, nel bene e nel male.

Nel bene perché si è eliminata la congestione di persone al vecchio Japan palace, situato al Real Collegio, che nei giorni di punta creava al di fuori una fiumana umana in cui non ti potevi muovere, inoltre si sono riuscite a spargere le persone per tutta Lucca, ed immagino che gli esercenti commerciali che prima rimanevano fuori dal cuore della manifestazione ringrazino abbondantemente per tutte le persone che si sono riversate nei loro negozi.

Putroppo la zona in cui hanno allestito la town è pessima, non tanto per la location in se, che comunque è molto bella, ma per come hanno strutturato gli stand.

La Japan Town è una mezza vittoria. Vince ma non convince.

Se già al Palace era difficile muoversi fra la gente, alla town era ancora peggio, perché la maggior parte degli stand erano nella zona del camminamento interno del giardino degli Osservanti, con uno spazio calpestabile di circa 1.5 metri di larghezza. Capirete che con molte persone la cosa è destinata a creare solo disagi.

Finito questo excursus orientale, che mi ha deluso per i motivi citati sopra (al Japan ci sono poi tornato, ma sono solo stato seduto nel cortile) mi sono diretto verso il games. Finalmente hanno aperto “l’uscita” a tutti, cioè quella parte che negli anni passati poteva essere utilizzata come entrata solo dagli espositori, è finalmente diventata di dominio pubblico, in modo da poter meglio distribuire le persone che volevano entrare. Il padiglione era davvero immenso, con una valanga di attività da fare, io mi sono perlopiù fermato allo stand di Multiplayer.it e a quello dei Lego, ma devo dire che gli spazi mi sembravano ben gestiti e senza alcuna congestione. Questo almeno quello che pensavo fino al…

 

 

Venerdì

Le fiere di Lucca si possono distinguere in due grandi filoni. Quelle che hanno il venerdì festivo (dicasi 1 Novembre) e quelle che no.

Fortunatamente quest’anno il 1 Novembre cadeva di Sabato (e l’anno prossimo cadrà di Domenica) quindi il passato Venerdì ed il futuro sono ancora dei giorni in cui si può godere della fiera con relativa calma. Se beccate il Venerdì come giorno festivo, fondamentalmente significa che avrete (come affluenza) due Sabati attaccati ed allora si salvi chi può.

Io mi tengo il secondo giorno per girare senza il peso degli acquisti del giorno prima sulle spalle, e magari facendo il classico “richiamino” per quelle cose che non ho acquistato il giorno prima, principalmente perché ne scopro l’esistenza solo in fiera.

I padiglioni risultavano comunque ben accessibili

Sebbene il numero delle persone in giro fosse visibilmente aumentato, ho trovato i padiglioni particolarmente ben accessibili, e, congestioni a parte per le varie code, sono riuscito tranquillamente a rigirarli tutti (a parte quello Panini, dove c’è sempre e solo delirio). In particolare la mia seconda capatina al games è stata ancora più gustosa.

Avevo appuntamento con i miei amici sulle 17:00 e quindi mi sono recato li sulle 16:00. Il padiglione era davvero semi-vuoto, almeno per gli standard Lucchesi.  Vi basti pensare che di fronte agli stand dove lanciavano gadget eravamo tipo in 20, ce li passavano a mano, non sto scherzando. Me lo rigiro con calma, partecipo alle conferenze di Multiplayer.it, dove incontro il buon @itomi e @jacklupino (ndr. Dobbiamo continuare la nostra dissertazione Marvel), e poi mi reco al punto fissato per il rendez-vouz.

Passano 10 minuti, poi 15..non si palesa nessuno. Mi squilla il telefono e ricevo questa notizia: “Al games non ci fanno più entrare, vediamoci fuori” e io impazzisco. Vado di nuovo a controllare il numero di persone all’interno del padiglione, controllo fuori, NIENTE. Non c’era un motivo per cui non facessero entrare le persone nel padiglione. Nessuno. Bah.

Morale della favola, esco e me ne torno con calma al B&B.

 

 

Sabato

Il delirio. Solo in questo modo si può descrivere. Credo che la vera cartina tornasole della manifestazione sia sempre questa giornata. La volta che sarà gestita in modo decente vorrà dire che Lucca avrà veramente trovato la sua dimensione.

Quando la giornata di Sabato sarà gestita in modo decente vorrà dire che Lucca avrà veramente trovato la sua dimensione.

La descrizione è molto semplice:

  1. People, people everywhere. Ci hanno provato a dislocare le persone in più punti della città, ma il Sabato è implacabile, fiumana di gente nelle vie principali, qualche sfogo nei viottoli secondari. Devo ammettere però che nonostante tutto le vie principali risultavano leggermente più scorrevoli
  2. Alcuni stand completamente inaccessibili. Provo a tornare al games, guardo da sopra le mura. Massa. Massa indistinta di persone ferme. Ci rinuncio direttamente. Japan Town idem, una coda che sarà stata lunga 100 metri, e solamente perché nessuno si era reso conto che c’erano due entrate.
  3. Si stava meglio dentro i padiglioni. Games a parte per il discorso sopra, gli altri padiglioni erano comunque agevoli e sinceramente erano più vivibili della zona esterna. Si, come sempre c’era la congestione data dalle file per le varie firme, ma tutto sommato si giravano bene.

Poco altro da aggiungere. Domenica ero già tornato a casa.

 

 

Conclusioni

Insomma, come indicato dal sommo in questo articolo:

I disagi ci sono ancora, e sono ben lontani dall’essere risolti. Per quanto mi riguarda potrebbero essere introdotte le seguenti modifiche, oltre a quelle delineate precedentemente nell’articolo, che darebbero un bel po’ di respiro alla manifestazione e renderebbero felici le migliaia di persone che comprano il biglietto.

I disagi ci sono ancora, e sono ben lontani dall’essere risolti.
  • Trovare un modo per chiudere l’ingresso in città ai non paganti. Ok, puoi fare cosplay e puoi fotografare chi ti pare, ma se vuoi venire a Lucca e stare dentro la città devi pagare il biglietto. Per gli altri potete tranquillamente girare sulle mura.
  • Smettete di invitare persone che non c’entrano nulla. Mi spiegate cosa serviva Chef Rubio? (NdItomi: mi sa che ha fatto un gioco da tavolo? o un’altra cagata simile) O Ficarra e Picone? O (per quanto lo veneri ed adori) Maccio Capatonda? O Franz di Cioccio? La fiera è del fumetto e del games, se volete fare qualcosa relativo ai film, che ovviamente attirano più persone, fatelo da un’altra parte. Abbiamo infiniti festival cinematografici in Italia, usufruite di quelli. Inoltre, per fortuna ai vari youtubers è stato detto di non pubblicizzare la loro venuta a Lucca, se non per eventi specifici, altrimenti ci saremmo trovati ad un Napoli Comicon 2.
  • Dividete i videogames dai games.
  • Togliete la cittadella dal punto in cui è, e dislocatela altrove.
  • Dividete la fiera su più giorni, o periodi dell’anno. Anche il Romics lo fanno due volte l’anno. (So che questa cosa non verrà mai fatta)
  • Rifinite la Japan Town. Avete preso una buona strada, dovete solo aggiustare il tiro.
  • Ai vari editori, smettetela di trovare metodi fantasiosi e più o meno casuali per concedere dediche o disegni sugli albi. Cercate di fornire strumenti per fare si che chi paga possa comunque godersi la fiera senza perdere intere giornate in coda.

E voi cosa ne dite?