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“il sole è splendente, ma sul ghiaccio si può scivolare.”
The Shadow (spesso tradotto come l’uomo ombra in italiano) è un personaggio creato da Walter B. Gibson, protagonista dagli anni trenta di romanzi e serial radiofonici e successivamente di fumetti e film. Fonte di ispirazione per i successivi “giustizieri mascherati”, come Batman o Darkman quest’ultimo ispirato proprio a lui.
Il film in questione é una trasposizione del 1994 ad opera di [url=http://it.wikipedia.org/wiki/Russell_Mulcahy]Russell Mulcahy[/url], regista dei primi due Highlander e del terzo Resident Evil. Il protagonista della pellicola é il bel tenebroso Alec Baldwin all’epoca nel pieno della sua carriera cinematografica.
Pur disponendo di un cast di tutto rispetto oltre al bel Alec: Ian McKellen, Tim Curry, la bella Penelope Ann Miller e gli esperti Peter Boyle e Jonathan Winters; il film fu un vero flop tanto da diventare quello che noi potremmo considerare come un film da serata estiva su retequattro.
A mio modesto parere non fu capito, certo non ci troviamo dinnanzi ad un capolavoro ma a mio avviso comunque davanti ad un ottimo prodotto che trasmette un atmosfera molto “fumettosa” e un po’ demodè all’interno di un ottima New York anni 30. Forse paga un eccessiva somiglianza nelle atmosfere con i due Batman targati Tim Burton. Rimango della mia opinione però che non sia assolutamente una copia e che si faccia tranquillamente apprezzare per una serata di svago dai fans dei “giustizieri mascherati”.
[title]Trama[/title]
Dopo una vita passata all’insegna della criminalità Lamont Cranston vive come un pascià nel suo palazzo in Tibet, attorniato da belle donne e fidati tirapiedi. Egli è conosciuto come Ying Ho, spietato signore della guerra, tiranno temuto da tutti. Finché non viene redento da un vecchio saggio, Tulku.
Il monaco tibetano insegna a Lamont che il suo animo è diviso tra la crudeltà e la volontà di redimersi, e che solo lui può scovare il male che si cela nel cuore degli uomini malvagi. Addestrandolo a offuscare le menti altrui e celare la sua presenza, fino a lasciare visibile l’unica cosa che gli esseri umani possono vedere di lui (la sua ombra), Tulku fa di Cranston un uomo pronto a combattere le ingiustizie.
L’ex signore della guerra Ying Ho, ora celato sotto le spoglie del fatuo e ricco playboy Lamont Cranston, giunge a New York nel 1930. Quando il crimine imperversa, eccolo vestire la maschera inquietante dell’Uomo Ombra per punire e ridicolizzare i malviventi, scatenando i suoi terrificanti e oscuri poteri. Le molte vite che ha salvato da morte certa gli rendono il favore lavorando per lui, aiutandolo a tenere sotto controllo tutti i movimenti illegali e misteriosi che animano la grande mela.
Improvvisamente arriva un misterioso sarcofago al Museo di storia. Persino Lamont ne avverte spaventato la presenza. L’uomo dentro al sarcofago è l’ultimo discendente di Gengis Khan, Shiwan Khan, ed è stato anch’egli un discepolo del saggio Tulku. Shiwan considera il tiranno Ying Ho il suo idolo, e un esempio da seguire nella sua crociata per la conquista del mondo, e cerca di tirare Lamont dalla sua parte, contando sul suo oscuro passato non ancora del tutto domato.
Lamont nel frattempo conosce ed è attratto dalla bella Margo Lane, figlia dello scienziato Reinhardt, il quale sta lavorando ad un esperimento segreto per conto del Governo. Farley Claymore, superiore di Reinhardt, corteggia invano Margo, e brama più potere di quanto il vecchio scienziato possa credere, lavorando in segreto ad un secondo congegno, pericoloso quanto quello del professor Lane. La bella Margo è dotata di poteri telepatici, e riesce a intuire la doppia personalità di Lamont, nonostante gli sforzi di quest’ultimo per allontanarla e depistarla. Frattanto, intuite le possibilità distruttive dei due congegni progettati da Lane e Claymore, che rende suoi schiavi, Shiwan fa assemblare una bomba dal potenziale analogo a una bomba atomica, e ricatta New York di utilizzarla se non otterrà il dominio degli Stati Uniti.
[title]Curiosità[/title]
Il regista Sam Raimi, appassionato da lungo tempo dei fumetti, tentò di adattare The Shadow in un film, ma non riuscì ad assicurarsi i diritti. Così creò un proprio supereroe, Darkman.
Orson Welles, agli inizi della propria carriera diede la propria voce ad una serie di avventure radiofoniche di The Shadow.
Il maggiore illustratore di The Shadow è stato senza dubbio Edd Cartier (scomparso l’8 gennaio 2009), che per Street & Smith a partire dal 1936 realizzò oltre 800 illustrazioni, rimanendo responsabile fino al 1948 delle strisce a fumetti del personaggio.
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