Complici gli articoli Nerdeconomy di @Nicholas (col quale mi scuso per l’intromissione), mi è venuto in mente di parlarvi delle esternalità. Onestamente non so per quale motivo io stia scrivendo qualcosa riguardante l’economia, che non è sicuramente tra le mie passioni, ma tant’è.
Questa definizione (presa da wikipedia) spiega molte cose. Per avere un’esternalità è quindi indispensabile avere un soggetto che compia un azione (Pippo compra le sigarette), che questa azione abbia un effetto diretto su altri individui (fumo passivo, per esempio) e che questi individui la prendono nel deretano (un soggetto si ammala per colpa di quanto detto).
Questo è il classico caso in cui Pippo ha creato un’esternalità negativa.
Ma possiamo anche ribaltare il discorso:
Un soggetto ha soldi da buttare e vuole rendere più piacevole la facciata di casa sua. Questa azione ha ripercussioni positive su tutta la comunità perchè rende più bello e piacevole il luogo. Ma il nostro Mr X non viene ricompensato dalla collettività per il suo nobile gesto: In questo caso avremo n persone che hanno avuto, gratuitamente, dei benefici e un bel cetriolone nel deretano di Mr X.
Ma lui potrà portare sul petto una medaglia con scritto “esternalità positiva”, come tutti gli eroi.
Ma perchè dovrebbero interessarmi le esternalità?
Le esternalità sono interessanti, molto interessanti secondo me. Per uno Stato lo sono ancora di più perchè deve cercare di creare esternalità positive ed eliminare quelle negative.
E visto che stiamo parlando di economia ( qualcuno potrebbe dissentire ma ce la sto mettendo tutta, ve lo giuro ) la strada da percorrere è solo una:
incentivi e tassazione.
Quindi, tornado alla domanda del titolo: le sigarette costano tanto perchè quando fumate rompete la michia a chi vi circonda e tutto questo si trasforma in malattia e quindi in spese sanitarie per lo Stato.
Quest’ultimo quindi subisce un’esternalità negativa dal comportamento di uno o più singoli.
Siccome lo Stato non può proibire al singolo di fumare ecco che la fonte dell’ esternalità viene tassata a più non posso, rendendo più difficile la vita ai fumatori e ottenendo un delta negativo sul numero di questi.
Insomma sì, è giusto che le sigarette costino tanto, perchè dove non può la repressione possono i dindi.
Viceversa, lo Stato incentiverà con il 30% di rimborso i lavori di ristrutturazione/restauro che Mr X esegue perchè la medaglia al petto potrebbe non bastare a motivarlo e, grazie a persone come lui, il bene pubblico si mantiene bello e piacevole.
Insomma sì, è giusto che lo Stato sperperi soldi in incentivi perchè dove non arriva la filantropia arrivano i dindi.
Facciamo un discorso più ampio
Tutto questo è molto bello anche per un altro motivo. Se tutto quanto detto è vero (e questo me lo dovete dire voi nerd appassionati di economia), noi siamo in grado di capire quali comportamenti dei singoli lo Stato voglia sostenere o reprimere.
In generale (e approssimando) possiamo infatti dire che la nazione sostenga o meno una nostra azione in base a quanto ci renda semplice compierla.
Facciamo alcuni esempi:
- Lo Stato sostiene la famiglia: cazzata! Caro il mio
delinquentepolitico vatti a cercare un asilo nido!
- Lo Stato sostiene la ricerca: vabbè, qui non servono nemmeno le esternalità.
- Lo Stato tiene all’ ambiente: qui andiamo già meglio. Incentivi sul fotovoltaico, incentivi sulle stufe ad alto rendimento, incentivi sugli interventi di coibentazione. Bravo Stato, per te Miss Italia continua!
- Lo Stato sostiene l’istruzione: “Una cagata pazzesca!”, direbbe il ragionier Ugo. Tralasciando discorsi sulla qualità dell’istruzione universitaria, te la devi comunque poter permettere. Altrimenti rimani capra e allo Stato fa pure comodo che tu lo sia. Ma questa è un’ altra storia.
- Lo Stato vuole abbattere il digital-divide: il misero upload di casa mia, pagato caro come il fuoco, non la pensa così!
Quindi, come finirebbe una qualsiasi puntata di Art-Attack:
Avete visto quanto è facile? Provate anche voi da casa a creare la vostra esternalità!
- Esternalità (wikipedia.it)
- Immagine di testa: Copyleft Ecoalfabeta