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In questi giorni, come da tradizione, a San Francisco si è tenuto il Google I/O, poche settimane dopo il WWDC della Apple.
Sebbene oramai questi eventi sembrano davvero una gara fra Apple e Google per far vedere chi ce l’ha più grosso, bisogna precisare che vengono presentate novità sempre più interessanti, da entrambe le parti.
Oltre al “Nexus 7”, che era stato rumoreggiato da mesi e di cui pochi giorni fa erano trapelate le specifiche (anche [url=https://leganerd.com/2012/06/25/google-nexus-tablet-in-arrivo-199/]qui[/url] sulla Lega) è stata presentata la nuova versione del sistema operativo per dispositivi mobili Android, ovvero Android 4.1 Jelly Bean.

[title]Prestazioni aumentate[/title]
Di questo update si sapeva poco o niente, a differenza degli update precedenti. Prima si pensava fosse la versione 5.0, poi la Google ha deciso di “diminuire” la versione alla 4.1 probabilmente perché le novità introdotte non erano sufficienti da giustificare un passaggio alla 5.0 (Io lo avrei chiamato Ice Cream Sandwich S, a sto punto).
Ma andiamo al sodo.
I cambiamenti ci sono, non sono magari spiazzanti, ma si vedono e si sentono subito, almeno sulla carta.
Il primo prende il nome di Project Butter. Project Butter è la risposta ai frequenti lag a cui si assisteva finora sui dispositivi Android. L’algoritmo permette di far andare in parallelo le informazioni nella CPU e della grafica, senza che queste si mescolino tra di loro, diminuendo di fatto le possibilità di crash e aumentando la velocità dell’interfaccia che girerà sui 60 frame per secondo. La grafica ha ricevuto un ulteriore miglioramento, con il buffer triplo i tocchi sullo schermo daranno seguito a delle azioni istantaneamente.
Android 4.1 grazie all’accelerazione Hardware della GPU ed al frame rate a 60fps riesce ad offrire un’interfaccia fluida con tempi di risposta di 16 millisecondi.
E’ stato inoltre migliorata la durata della batteria grazie all’ottimizzazione del clock della CPU che viene abbassato quando non si sta utilizzando il dispositivo.
Sotto la scocca è stato aggiornato anche il kernel di Linux, che passa alla versione 3.1, la quale supporta nativamente il chip NVIDIA Tegra 3.
Durante la presentazione è stato mostrato un video (registrato con una delle migliori videocamere al mondo che registra a 100/150/200fps) nel quale vengono messe a confronto alcune operazioni (apertura di un app, ritorno alla Home ecc..) su un Galaxy Nexus con ICS e un altro con JB. La velocità di Jelly Bean è davvero impressionante.

Viene offerto anche un nuovo strumento chiamato systrace, che raccoglie i dati direttamente dal kernel Linux per produrre un quadro complessivo delle attività del sistema. I dati verranno poi rappresentati come un gruppo di grafici temporali serie impilate in verticale.

[title]Majel è morto, lunga vita a Majel[/title]
Per lo sviluppatore vengono offerte anche nuove API che consentono di gestire al meglio le gesture e il modo in cui l’utente si “muove” fra gli elementi sullo schermo e fra i pulsanti di navigazione.
Google Majel, ossia l’assistente vocale di Google, per l’occasione è stato ribattezzato ed integrato nella applicazione “Voice search”, ed è stato accolto in modo molto positivo dalla stampa. Praticamente tramite la barra di ricerca si potrà interagire e “parlare” con il proprio telefono e fare ricerche stile Siri, sempre potendo lanciare applicazioni, chiamare contatti o semplicemente cercando su internet.
Inoltre, udite udite, il tool potrà essere fruito anche in modalità off-line, senza nessuna connessione Internet attiva.

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Sempre nella categoria degli assistenti vocali è stato introdotto Google Now. Di fatto ci troviamo di fronte ad una interfaccia di ricerca che prenderà in considerazione la propria posizione, l’ora del giorno, il proprio calendario e la cronologia delle ricerche per fornire informazioni sempre più accurate. Per esempio, se c’è un evento nel calendario, Google Now ci aiuterà ad arrivare in tempo se prendiamo, per dirne una, l’autobus. Ci verrà detto quanto tempo si impegherà ad arrivare alla fermata, e l’orario in cui passerà il prossimo bus. La medesima cosa succederà se dobbiamo prendere un volo, poiché verrà tenuta traccia anche degli orari dei vari aerei. Sicuramente il tutto può risultare quasi “inquietante”, ma potrebbe davvero fare differenza per coloro che hanno giornate davvero dense di impegni.

[title]Nuove notifiche e nuova interfaccia[/title]

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Importanti aggiornamenti sono stati apportati anche alla barra delle notifiche e al modo in cui le stesse notifiche vengono visualizzate e all’interazione dell’utente con esse. Le notifiche si possono espandere e, in certi casi, si evita persino di accedere all’applicazione, semplicemente operando direttamente sulla notifica stessa. Con Gmail sarà possibile visualizzare l’anteprima dei messaggi (spero anche con l’applicazione messaggi), con Google+ è possibile fare il +1 sui post e dal calendario si può inviare una email ai partecipanti a una riunione programmata.

Aggiornamenti anche per l’applicazione fotocamera, ora con uno slide laterale è possibile passare direttamente alle foto appena scattate ed eliminare (con uno swipe in alto) quelle desiderate oppure ripristinare (swipe in basso) quelle appena eliminate.

Sempre per quanto riguarda la semplificazione della UI il Project Butter modifica anche il modo in cui un widget può essere inserito nelle home screen. Ora le icone intorno al widget si sposteranno in base a dove andremo a posizionarlo e, nel caso il posto non sia sufficiente, lo stesso widget ridurrà le sue dimensioni automaticamente. Come per la fotocamera, è possibile eliminare icone e widget letteralmente lanciandoli verso l’alto.

Novità significative anche nel modo in cui le app verranno aggiornate. Grazie agli Smart APK infatti verrà aggiornata solo la parte di applicazione che è stata effettivamente modificata, risparmiando quindi traffico dati e permettendo più download anche in assenza di rete Wi-Fi.
Quante volte è capitato di dover aggiornare un app di 25/30MB quando magari l’update comprendeva solamente un piccolo bug-fix? Ora questo problema è stato finalmente risolto.
Last but not least, abbiamo un update ad Android Beam, il sistema di trasmissione di dati via NFC introdotto con Ice Cream Sandwich. Con Jelly Bean è ora possibile trasferire anche immagini video o altri file multimediali, cosa che prima risultava impossibile. Una volta avvicinati i due dispositivi, viene sfruttata la connessione Bluetooth per trasferire file di grandi dimensioni.

[title]Disponibilità[/title]
Android 4.1 Jelly Bean arriverà a metà Luglio su Galaxy Nexus, Nexus S e Motorola Xoom. Per il Galaxy S III sappiamo che l’update arriverà nel Q3 di quest’anno, ancora nulla per Galaxy S II e Galaxy Note (ma contando che quest’ultimo deve ancora ricevere ICS in Italia i tempi non saranno di certo brevi). Inoltre lo stesso giorno, quindi se la matematica mi assiste fra un mesetto, sarà rilasciato anche il codice sorgente di JB, per la gioia di chi dovrà attendere delle ROM cucinate.

Rimane comunque da dire che molte delle reali novità sono per gli sviluppatori, come si nota anche nella pagina di Google Developer, anche se alcuni cambiamenti saranno visibili anche dall’utente finale.

E voi nerdaioli cosa ne pensate di queste novità? (FLAMING ALERT!) Meglio Jelly Bean o il nuovo iOS 6?

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