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[quote] « Talvolta lo paragonano a me. Mi dispiace per lui perché lo abbassano di livello »
(Akira Kurosawa su Hayao Miyazaki)[/quote]

Di recente e su consiglio di un’amica mi sono parecchio interessato alla cultura giapponese e a tutto ciò che concerne la lontana terra nipponica. Mi è capitato così di imbattermi in questo nome, che stuzzicava qualche cassettino della mia memoria. In effetti lo avevo già sentito da qualche parte, anche se solo di sfuggita.

Hayao Miyazaki è un [b]fumettista, animatore, sceneggiatore, regista e produttore giapponese[/b] di anime di fama internazionale, nonchè fondatore dello Studio Ghibli insieme al collega e mentore Isao Takahata. In Italia e in gran parte del resto del mondo Miyazaki è conosciuto per l’Oscar ottenuto con il film [b]La città incantata[/b] del 2003 (non ritirato personalmente per protesta contro la guerra in Iraq) e per il [b]Leone d’Oro alla carriera[/b] ricevuto alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2005.

[title]Gli inizi[/title]
Miyazaki nasce a Tokyo il 5 gennaio 1941. Figlio di una famiglia agiata, trascorre un’infanzia tranquilla nonostante la guerra, anche se quest’ultima influenzerà notevolmente le tematiche dei suoi film. Durante l’adolescenza Miyazaki, da sempre appassionato disegnatore, è conquistato dalla scoperta dei [b]manga[/b] e degli [b]anime[/b]. Dopo la laurea in Scienze Politiche ed Economia conseguita nel 1963, entra a far parte dello staff dei disegnatori nella importante società della [b]Toei[/b].

Alcuni anni più tardi partecipa, sotto la direzione del suo maestro Yasuo Ōtsuka, come animatore a [b]Taiyō no Ōji – Horusu no daiboken[/b] (edito in Italia dapprima con il titolo [b]La grande avventura del piccolo principe Valiant[/b], quindi con quello de [b]Il segreto della spada del sole[/b]), film animato diretto da Isao Takahata: è l’inizio di una collaborazione che durerà a lungo.

Nel 1971 Miyazaki, insieme a Takahata dirige alcuni episodi (7, 8, 10, 11, 13~23) della prima serie di Lupin III.
Dopo varie collaborazioni alla produzione di serie animate, nel 1979 dirige il suo primo lungometraggio: [b]Lupin III – Il castello di Cagliostro[/b] (Rupan Sansei – Kariosutoro No Shiro), il secondo tra i film dedicati a Lupin, affiancato ancora una volta da Ōtsuka e Takahata.

[title]Lo studio Ghibli[/title]
Nel 1982 la rivista Animage inizia la pubblicazione del manga [b]Nausicaä della Valle del Vento[/b] (風の谷のナウシカ, Kaze no tani no Naushika) (Considerato in Giappone una vera e propria opera letteraria) disegnato esclusivamente da Miyazaki e riesce a convincere l’artista a sceneggiare e dirigere un film tratto dall’omonimo fumetto. Prodotto da Takahata per lo studio Topcraft, l’anime Nausicaä della Valle del Vento, esce nelle sale nel 1984.

Il successo ottenuto dal film permette al regista di fare il grande salto: fondare uno studio di produzione proprio. Nel 1985, da Miyazaki e Takahata nasce lo [b]Studio Ghibli[/b] (da Ghibli, vento caldo del Sahara).
Al primo lungometraggio dello studio : [b]Laputa – Castello nel cielo[/b] (天空の城ラピュタ, Tenkū no Shiro Laputa – 1986) ne seguono molti altri tra cui:

-[b]Il mio vicino Totoro[/b], (Tonari no Totoro となりのトトロ – 1988)
-[b]Kiki consegne a domicilio[/b], (Majo no Takkyubin?女の宅急便 – 1989)
-[b]Porco Rosso[/b], (Kurenai no buta 紅の豚 – 1992)
-[b]Principessa Mononoke[/b], (Mononoke Hime もののけ姫 -1997)
-[b]La città incantata[/b], (Sen to Chihiro no kamikakushi 千と千尋の神隠し – 2001)
-[b]Il castello errante di Howl[/b], (Hauru no Ugoku Shiro ハウルの動く城 – 2004)
-[b]Ponyo sulla scogliera[/b], (Gake no ue no Ponyo 崖の上のポニョ- 2008)

[title]Tematiche[/title]
Nei film di Miyazaki troviamo spunti costanti sulla relazione dell’uomo con la natura, sulla dimensione spirituale con chiari riferimenti alla mitologia nipponica. I protagonisti dei suoi film sono quasi sempre bambini: la loro innocenza, contrapposta alla violenza degli adulti, li porta spesso ad avere il potere di riappacificare gli uomini con il mondo che li circonda.

Che dire? Se come me fino a poco tempo fa avevate soltanto sentito nominare Hayao Miyazaki o se proprio questo nome non vi dice nulla vi consiglio di approfondire l’argomento, magari cominciando proprio da [b]”La città incantata”[/b], che oltre ad essere tecnicamente molto curato a livello di scenografie e disegni è una lunga e delicata favola sulla semplicità d’animo, il coraggio, l’amicizia, l’amore, ma soprattutto la forza dell’altruismo.