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[url=http://en.wikipedia.org/wiki/Poon_Lim]Poon Lim[/url], un marinaio cinese, detiene l’infausto record mondiale di sopravvissuto in mare, 133 giorni nell’Atlantico meridionale su una zattera.”Spero che nessuno mai mi superi” ha detto.
É una storia affascinante, di un giovane ragazzo che lotta per la sopravvivenza, dopo varie peripezie riesce a salvarsi, nutrendosi di pesci e gabbiani, una volta perfino uno squalo, dato che era alle dipendenze di una società mercantile che a sua volta dipendeva dalla Gran Bretagna, quando si salvò, grazie ad una barca di pescatori brasiliani, ricevette onorificenze da sua maestà Giorgio VI e la cittadinanza degli Stati Uniti.
Se non conoscete l’inglese e volete leggervi una traduzione più decente di un banale “translator”, accomodatevi:
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Poon Lim, un marinaio cinese, detiene l’infausto record mondiale di sopravvissuto in mare, 133 giorni nell’Atlantico meridionale su una zattera.”Spero che nessuno mai mi superi” ha detto.
Aveva 25 anni, quando, marinaio di Hainan, costa del sud della Cina, imbarcato come secondo steward sul Lomond Ben, un mercantile britannico con altre 55 persone di equipaggio, vennero silurati da un sottomarino nazista il 23 novembre 1942.
La nave stava affondando rapidamente, Poon Lim saltò in acqua, aveva un giubbotto di salvataggio e così emerse, nuotò più velocemente che poteva lontano dal cargo e dalle chiamate inutili di aiuto dei suoi compagni di bordo.
Quando le caldaie della nave esplosero, il Lomond Ben affondò sotto la superficie dell’Atlantico. Poon Lim stremato in acqua, tenendo la testa più in alto che poteva sopra ogni onda nella speranza di avvistare una zattera di salvataggio. La prima preoccupazione era semplicemente quella di rimanere in vita. Deglutì aria quando poteva e teneva la testa sopra le onde. Dopo aver lottato per due ore vide una zattera di salvataggio a diverse centinaia di metri di distanza e la raggiunse.
La sua zattera era di legno ed era circa 8 piedi quadrati (2,5 metri). Legò ad essa alcuni barattoli di biscotti inglesi, una brocca d’acqua di grandi dimensioni, alcune torce e una torcia elettrica. Si autoimpose un paio di sorsi d’acqua e due biscotti al mattino e alla sera, stimò che sarebbe stato in grado di rimanere in vita per almeno un mese.
In due occasioni il soccorso sembrava imminente, una volta quando una nave da carico passò a distanza ravvicinata, e una volta quando una pattuglia della marina statunitense aerea ronzava in alto sulla sua zattera. Entrambe le volte il suo grido fu ignorato. Furono i tempi più solitari per Poon Lim, con l’aiuto così vicino eppure così lontano.
Fu anche notato da un U-boat tedesco, che scelse di lasciarlo al suo destino, piuttosto che ucciderlo. Ben presto si rese conto che non poteva aspettarsi l’aiuto di altri e doveva mantenersi in vita fino ad arrivare a terra. Per mantenere il suo corpo in forma, nuotava regolarmente due volte al giorno quando il mare era tranquillo. Faceva il giro della zattera, tenendo sempre la testa fuori dall’acqua e gli occhi aperti per gli squali. La sua pelle diventò più scura per il sole e perse peso, ma non la forza. Quando il suo cibo e acqua divennero scarsi, formulò un nuovo piano per la sopravvivenza. Uso il telo di copertura della giacca salvavita come ricettacolo per raccogliere l’acqua piovana. Utilizzò anche altri materiali che aveva a bordo, prese parte della torcia elettrica per fare un amo e cotone dalla giacca per pescare, passò intere giornate a plasmare il metallo, con la brocca d’acqua come un martello. Usò un pezzo di biscotto per esca. Dopo aver finalmente catturato un pesce, lo ha tagliato a metà con il bordo della scatola dei biscotti e mangiò la carne cruda, utilizzando i resti come esca per catturare il suo prossimo pasto.
Verso la fine del secondo mese sulla zattera, vide i gabbiani. Sperando di prendere uno, raccolse le alghe dal fondo della zattera, arruffati in grappoli e modellati in una forma che assomigliava ad un nido di uccello. Da quel momento prese parecchi pesci, che mangiava cotti al sole per migliorare il loro gusto. Alcuni li mangiava e alcuni li lasciava accanto al nido, in modo che marcendo, il fetore potesse attirare i gabbiani.
Quando finalmente vide un gabbiano volare verso di lui, giaceva ancora a terra, appena il gabbiano attaccò il pesce, Poon Lim lo afferrò per il collo. Seguì una lotta, dalla quale uscì vincitore ma solo dopo essere stato vittima di tagli profondi provocati dal becco dell’uccello e dai suoi artigli.
Usò un chiodo sciolto dal fasciame della zattera per strappare la lattina vuota dell’ultima razione per farne un coltello, usò la sua scarpa come martello per colpire il metallo, squartò l’uccello, masticò la sua carne, e succhiò il sangue e gli organi. Tagliò il resto del uccello in strisce, che masticava fino a quando riusciva a catturare l’uccello o pesce successivo. Quando vide gli squali, decise di prenderne uno, usò i resti di un gabbiano come esca. Lo squalo inghiottì l’esca e Poon lo colpì con tutta la sua forza, ma lo squalo lo attaccò appena portato a bordo della zattera. Usò la brocca d’acqua come arma. Dopo la sua vittoria, Pooh Lim tagliò lo squalo e succhiò il sangue dal fegato. Dal momento che non aveva piovuto, era a corto di acqua e questo spegne la sua sete. Tagliò le pinne per lasciarle asciugare al sole, una prelibatezza di Hainan.
Poon Lim contò i giorni con tacche sul lato della zattera, e contò le notti con una X. Il giorno 131, notò che l’acqua era verde chiaro piuttosto che nera. Gli uccelli volavano e c’erano alghe che galleggiavano. Tutti questi segnali erano incoraggianti. La mattina del giorno 133, il 5 aprile 1943, vide una piccola vela all’orizzonte. Non aveva certo i razzi, così sventolò la sua camicia e saltò nel tentativo di attirare l’attenzione dell’equipaggio. La barca girò su se stessa e si diresse verso di lui.
I tre uomini in barca, che parlavano portoghese, lo presero a bordo, gli diedero dell’acqua e fagioli secchi prima di iniziare il loro viaggio verso Belem, alla foce del Rio delle Amazzoni in Brasile.
Aveva attraversato l’Atlantico. Poon Lim era in grado di camminare senza aiuto. La sua perdita di peso totale durante la deriva era di 20 chili, trascorse quattro settimane in un ospedale in Brasile e poi andò a New York. Ricevette numerose onorificenze, Re Giorgio VI lo ringraziò personalmente con la medaglia dell’Impero Britannico, la più alta onorificenza civile. La Marina britannica realizzò opuscoli stampati e li mise in tutte le zattere di salvataggio, descrivendo le sue tecniche di sopravvivenza. I suoi datori di lavoro lo premiarono con un orologio d’oro. Il senatore Warren Magnuson introdusse una proposta di legge, approvata dal Senato degli Stati Uniti e dalla Camera dei Rappresentanti, di rilasciare un visto di immigrazione a Poon Lim e che gli permettesse di avere residenza permanente negli Stati Uniti.
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Altrimenti in originale qui:
[url=http://freepages.genealogy.rootsweb.ancestry.com/~judkins/survival.htm]Via[/url]