[image]https://leganerd.com/wp-content/uploads/LEGANERD_043211.jpg[/image]

[quote]Overall I’m please with the results. Obviously with the development time involved I didn’t save any time for the first backup set, but future ones will be much quicker and require much less work on my part. (And I had great fun with the project — it is, after all, a project =))[/quote]

Ricordo ai bei tempi (quando cioè avevo il tempo di cazzeggiare) di aver trovato per puro svago un sito. Di questo sito, ricordo tanti bei progetti, tra cui, e devo dire con una certa invidia, il Florian.

Questo [del] ammasso informe [/del] strutturato seppur disordinato assemblaggio di plastica, legno e metallo, colpì all’epoca l’attenzione del sottoscritto, avvicinandolo al mondo della progettazione hw, purtuttavia lanciandolo estremamente lontano, come in una fionda gravitazionale, in quanto s’è perso in me ogni adesione alle esigenze e per mero esercizio stilistico mentale… Ma non ho scritto l’articolo per parlare di me, quindi passo alla descrizione di questo fantastico manufatto.

[title]Il Florian[/title]

Florian è il nome di un [url=http://www.caffeflorian.com/]classico caffè di Venezia[/url].
Cosa c’entra con l’oggetto di cui sopra? [i]Nulla. Ma offre spunti di conversazione.[/i]
Il Florian è un pc autocostruito dal tale Aaron Shepard, California, il quale, essendo un po’ elettronico un po’ informatico con la (buona) abitudine di fare backup, ha pensato di costruirsi un sistema che da solo masterizzasse i DVD dei backup prendendoli da una pila di dischi e scrivendoci sopra direttamente col LightScribe.
Tutta la costruzione è stata pensata e realizzata dallo stesso Shepard, e nel sito, per coloro che hanno voglia e tempo di leggere, spiega con un certo dettaglio le varie difficoltà o i pezzi che ha recuperato per la costruzione.

Il software, scritto sempre da Shepard, sfrutta Perl per tutte le interfacce seriali, il raggruppamento dei file, la divisione in pacchetti da 4,3GB (così dice… ma non erano dischi 4,7GB, i DVD?), poi le CLI per NERO e LightScribe.

La struttura portante è in legno di balsa, alluminio e polietilene, l’elettronica proviene da diverse fonti (mi cita uno scanner, un duplicatore di CD, sensoreria varia per il posizionamento, fine corsa, led, espansioni di porta parallela, motori e motorini, cinghie…).

Quello che veramente era inutile che ci mettesse, nel senso che aveva spazio da vendere in ‘sto sistema e poteva benissimo metterci una cosa normale, è la scheda mini-itx EpiaM10000 con 512MB di Ram ( [url=http://www.via.com.tw/en/products/embedded/ProductDetail.jsp?id=81] qui una descrizione delle principali caratteristiche[/url] ), che, (con sommo disgusto ma non poteva metterci altrimenti o lo cacciavano fuori… il negozio in cui lavora è un M$) fa girare Windows in maniera decente da fare tutto il gioco di:

-Prendere il disco dalla pila di DVD vergini;
-Spostarlo vericalmente ed orizzontalmente fino al masterizzatore;
-Masterizzare (altrimenti che ci stava a fare);
-Verificare il disco e la bontà della masterizzazione;
-Riprendere il disco al termine, fargli fare la rotazione per porlo sul lightscribe;
-Creare “l’immagine” con la scritta del backup;
-Stampare la suddetta immagine;
-Riprendere il disco, girarlo nuovamente sottosopra e riporlo nella colonna dei dischi pronti.

Nel caso il disco non fosse buono, esiste anche l’angolo dei cattivi, dove vengono cacciati quei dischi non accettabili.

Vi lascio ai video da lui all’epoca pubblicati che contano qualche visione
[url=http://www.youtube.com/watch?v=i5iZh7XVDww]Il prelievo ed il trasporto[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=L6MLfVqPwTY]La rotazione del disco[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=yR2d863A_9g]L’angolo della vergogna[/url]
[url=http://www.youtube.com/watch?v=Ps4hRlRqDb8]Deposizione Finale[/url]

[URL=http://www.mini-itx.com/projects/florian/]Fonte[/URL]