Microserfs di Douglas Coupland

OK, come libro è vecchiotto, del 1993 tipo.

Ora che l’ho finito, ho avuto la conferma che avrei dovuto leggerlo moolto prima; è sulla mia wish-list dai tempi del liceo, ma sono riuscito a leggerlo solo adesso, in lingua originale, grazie ad Amazon (e alla faccia dei merdosi editori nostrani).

Eppure, a distanza di anni, Microserfs reata attuale e fantastico, soprattutto per noi di :ln:

Ci sono i protagonisti nerd, i Lego, i Nerf, gente che programma anche ventiquattro ore di seguito. Certo, alcune cose non ci sembrano poi così attuali, a partire dalla Apple descritta come un’azienda di cazzari contrapposti al dio/Re Mida Bill Gates, una visione che oggi fa sorridere; niente smartphone, niente social network.

Eppure la sensazione che si ha leggendo questo libro oggi è che sia in qualche modo profetico, ci sono le avvisaglie di quello che avverrà un decennio dopo, specialmente nelle digressioni fliosofiche che l’autore mette in bocca ai suoi personaggi.

Per chi ha vissuto quel periodo, è un bel tuffo nei ricordi; per chi era troppo giovane allora sarà un po’ come vedere la versione 1.0 di quello che stiamo vivendo adesso, e poi secondo me fotografa l’universo nerd/geek molto meglio del libro di Benjamin Nugent.
Leggetelo, ne vale veramente la pena.

La scheda del libro su Anobii


Dopo aver trascorso qualche tempo all’interno della più famosa industria informatica del mondo, la Microsoft, un gruppo di giovani dipendenti (i “microservi”) decide di abbandonare la sicurezza del posto fisso per fondare una propria società di software. Nel cuore della bizzarra e digitale Silicon Valley, in California, si svolge la loro avventura, che tra i frammenti di vita quotidiana mette in luce aspirazioni e sentimenti di una generazione in cerca d’identità dentro un mondo sempre più privo di riferimenti etici e morali.

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