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TikTok sempre più vicina a vendere: nasce una joint venture con investitori americani

TikTok cede parte delle attività USA a una joint venture con Oracle, Silverlake e MGX. ByteDance resta azionista minoritario, chiudendo anni di pressioni politiche.

TikTok sempre più vicina a vendere: nasce una joint venture con investitori americani

Dopo anni di tensioni politiche e negoziati a porte chiuse, TikTok ha trovato una soluzione per il suo futuro negli Stati Uniti. La piattaforma ha raggiunto un accordo per trasferire una quota significativa delle operazioni americane a un gruppo di investitori statunitensi, mettendo fine a una lunga disputa con il governo federale, che da tempo chiedeva una separazione più netta dalla casa madre cinese ByteDance.

La nuova joint venture

L’intesa prende forma in una nuova società chiamata TikTok USDS Joint Venture LLC, come emerge da un memo interno firmato dal CEO di ByteDance, Shou Chew. Il nuovo assetto prevede che un consorzio di investitori americani assuma il controllo operativo della piattaforma negli Stati Uniti.

Il gruppo include Oracle, Silverlake e MGX, fondo con sede ad Abu Dhabi specializzato in investimenti nell’intelligenza artificiale, che insieme deterranno il 45% della nuova entità. ByteDance manterrà una partecipazione inferiore al 20%, riducendo in modo significativo la propria influenza diretta sul business statunitense.

La data di chiusura dell’operazione è fissata al 22 gennaio 2026. L’accordo ricalca in larga parte i contenuti di un ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump nel settembre scorso, che aveva aperto formalmente alla cessione delle attività USA a investitori americani. Finora ByteDance aveva confermato solo l’intenzione di rispettare la legge statunitense per garantire la continuità del servizio, senza però fornire dettagli concreti.

Il ruolo centrale di Oracle

TikTok

La nuova joint venture avrà la responsabilità diretta della gestione dell’app negli Stati Uniti, inclusi aspetti particolarmente sensibili come protezione dei dati, sicurezza dell’algoritmo, moderazione dei contenuti e garanzie sul software. Nel memo viene chiarito che un partner di sicurezza indipendente avrà il compito di verificare il rispetto dei requisiti di sicurezza nazionale concordati con il governo. Oracle, al termine della transazione, assumerà formalmente questo ruolo di “trusted security partner”.

Questa struttura risponde alle preoccupazioni che Washington solleva da anni, legate al possibile accesso del governo cinese ai dati degli utenti americani e all’influenza sugli algoritmi di raccomandazione. La creazione di un’entità separata, con controllo e supervisione prevalentemente statunitensi, viene vista come un compromesso capace di mantenere TikTok operativo negli USA senza arrivare a un divieto totale.

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L’accordo chiude così uno dei dossier più delicati del rapporto tra tecnologia e geopolitica degli ultimi anni. Resta da capire come evolverà il rapporto tra ByteDance e la nuova governance americana e se questa soluzione basterà a placare definitivamente le preoccupazioni politiche. Di certo, per TikTok, si apre una nuova fase che segna una distanza formale dal suo passato più controverso.

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