Radioterapia e intelligenza artificiale: una nuova era nel trattamento del cancro
L'intelligenza artificiale negli studi di diagnosi e ricerca oncologica, preziosa alleata che migliora la relazione medico-paziente, scopriamo in che modo.

L‘intelligenza artificiale si sta trasformando in un’alleata sempre più importante della medicina e dell’assistenza sanitaria. La sperimentazione è sulla strada dell’IA che supporta la diagnostica e la personalizzazione dei trattamenti. Tra tanti studi pubblicati quest’anno, l’ultimo riguarda la pianificazione automatizzata della radioterapia basata sull’IA.
Emerge, secondo la ricerca, come una soluzione trasformativa nel trattamento del cancro. I risultati dimostrano che siauna strada efficiente, efficace, adattabile ma soprattutto precisa. Lo studio multicentrico è stato pubblicato su Nature Communications, analizza l’impatto clinico e operativo di questo nuovo approccio tecnologico. Dimostra la sua versatilità su diversi tipi di tumori, tra questi, i più difficili e diffusi. Parliamo di cancro alla prostata, al polmone, a testa e collo, al seno.
La pianificazione della radioterapia tradizionalmente richiede un lavoro manuale congiunto tra dosimetristi e radioterapisti e anche il paziente. L’uso dell’IA semplifica molto questo processo perché impiega algoritmi ad apprendimento automatico. Lavorano su grandi set di dati per produrre piani ottimizzati in tempi ridotti. La nuova metodologia tecnologica ha coinvolto centri oncologici internazionali, confrontandola con la pianificazione manuale e con quella automatizzata ma senza intelligenza artificiale. I risultati con l’intelligenza artificiale hanno mostrato coerenza dei piani, dati precisi e miglioramento nella qualità del lavoro tecnico-medico. Si è riscontrata una riduzione significativa dei tempi di preparazione clinica. Il personale si è riuscito a concentrare di più su decisioni strategiche e assistenza, anche psicologica ed empatica, al paziente.
Come avviene l’addestramento medico dell’intelligenza artificiale da parte di ricercatori e tecnici diversi nelle specializzazioni?
Come sono stati preparati i modelli IA nella pianificazione della radioterapia? Addestrandola con attenzione immagine dopo immagine. Ne ha analizzate migliaia e anonimizzate, studiando anche piani di trattamento dettagliati da combinare e applicare. L’apprendimento è stato sia supervisionato che non supervisionato per affinare la distribuzione della dose e rispettare vincoli anatomici complessi.
L’IA così è diventata una tecnologia adattabile a tumori con sfide anatomiche diverse e su organi o componenti del corpo differenti. Ha lavorato su midollo spinale, ghiandole salivari ad esempio, adattandosi a nuovi e precedenti flussi di lavoro clinici. Il racconto di Scienmag su questo studio di IA e medicina oncologica è molto lungo e ricco di informazioni. Lo studio dell’IA continuerà al di fuori dell’oncologia, ad esempio nell’elaborazione di dati genomici e proteomici, con attenzione alle risposte dei pazienti, numerosi e sempre diversi.