Nintendo Switch 2, l’ultimo aggiornamento blocca i dock di terze parti
Il nuovo update per la Switch 2 causa malfunzionamenti ai dock non ufficiali. Nintendo tace: incidente tecnico o strategia commerciale?

Ops, l’ultimo aggiornamento per la Nintendo Switch 2 ha causato una strage di accessori non ufficiali di terze parti. Per il momento l’azienda non ha commentato l’accaduto, ma il sospetto è che si tratti di una scelta deliberata per costringere gli utenti ad acquistare esclusivamente periferiche originali.
Errore o scelta?
Secondo numerose segnalazioni online e un’inchiesta di Kotaku, l’aggiornamento 21.0.0 avrebbe di fatto “briccato” diversi dock di terze parti, rendendoli inutilizzabili o altamente instabili.
L’update includeva alcune funzioni pensate per migliore l’esperienza d’uso della console, come la possibilità di disattivare l’autoplay dei video nel Nintendo eShop e l’aggiunta di nuove icone che indicano se un titolo è fisico o digitale. Insomma, sulla carta doveva essere un aggiornamento estremamente innocuo.
Tuttavia, a poche ore dal rilascio, molti possessori della console hanno segnalato che i loro dock non ufficiali non riconoscono più la console, costringendoli a riavvii continui o a scollegare e ricollegare i cavi per ottenere una connessione stabile.
Il problema non sembra riguardare tutti i modelli, ma è diffuso abbastanza da preoccupare la community. Il noto YouTuber AustinJohnPlays, ad esempio, ha testato due differenti adattatori per Switch 2 dopo l’aggiornamento e in entrambi i casi i dispositivi non hanno più funzionato correttamente.
Nintendo per il momento tace
Resta da capire se si tratti di un errore tecnico o di una scelta intenzionale da parte di Nintendo. L’azienda giapponese, spesso criticata per le sue politiche restrittive, non ha ancora rilasciato commenti ufficiali. Alcuni utenti ipotizzano che possa trattarsi di una strategia per spingere all’acquisto dei dock originali, che costano circa 80€, a fronte dei 30€ richiesti in media dai modelli compatibili di terze parti. Una mossa che, se confermata, andrebbe ad alimentare ulteriormente le accuse di pratiche anti-concorrenziali già sollevate negli ultimi mesi, dopo i prezzi elevati di titoli come Mario Kart World o Donkey Kong Bananza DLC.