La materia oscura lascia un’impronta sorprendente a 10 miliardi di anni luce
Dopo questa scoperta, non dobbiamo più sorprenderci di cosa troviamo fuori dal Sistema Solare, più grande o più piccolo del nostro pianeta o del nostro Sole.

La materia oscura è una sostanza invisibile dell’universo che potrebbe spiegarne la nascita. E’ importante anche per comprendere la formazione di galassie, ammassi, pianeti e gravità. Su Nature Astronomy è stata pubblicata una recente scoperta sulla materia oscura. Riguarda un piccolo ammasso da poco individuato da Devon Powel e altri astronomi del Max Planck Institute for Astrophysics.
L’ammasso è minuscolo ma è milioni di volte più massiccio del Sole. Sicuramente ha una sua energia, ma è completamente buio, un qualcosa di particolare da studiare come lo sono i buchi neri. Questa testimonianza della materia oscura è stata scoperta durante l’osservazione dell’anello di Einstein. Si tratta di un cerchio di luce formato da una galassia massiccia che deforma la luce di un’altra galassia lontana.

Materia oscura e altre scoperte nello spazio, si deve a telescopi super potenti migliorati e anche a tecniche di imaging gravitazionale e computazionale
Il team voleva monitorare una sorgente radio che dista dieci miliardi di anni luce, il suo nome in codice è JVAS B1938+666. C’è un buco nero super massiccio che alimenta questa galassia radio. Fu scoperto e descritto in un altro articolo e su un’altra rivista. Il suo arco fu mappato combinando diversi radiotelescopi di tutto il pianeta. E, a un certo punto,il team di Powell scoprì qualcosa tra una distorsione della luce e una perturbazione. Ricorsero all’imaging gravitazionale e computazionale e scoprirono una discontinuità nella luce: l’ammasso al buio che potrebbe essere la prova della materia oscura, una sua minima parte.
Chris Fassnatch, coautore dell’Università della California, ha definito la scoperta un “risultato impressionante“: “Rilevare un oggetto di massa così piccola a una distanza così grande da noi“. Intende che i radiotelescopi e le tecniche di imaging, con lavoro pixel su pixel, consentono oggi scoperte straordinarie. E anche la sorpresa di cosa si è trovato: una massa che corrisponde a 1,13 milioni di soli, il tutto contenuto in una regione larga solo 80 parsec.
Questo ci deve far stupire di cosa possiamo trovare fuori dal nostro sistema solare. E soprattutto, che il nostro Sole potrebbe anche essere una delle tante stelle più piccole di un infinito sistema di corpi giganti e complessi, ma anche minuscoli e ricchi di energia nascosta.


