Scoperte sulla materia oscura: ecco gli ultimi risultati
Nuove importanti scoperte sono state fatte per quanto riguarda la materia oscura. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.

Un team di studiosi della Tokyo Metropolitan University ha condotto degli studi che comportato notevoli scoperte sulla materia oscura. Questo è stato possibile grazie ad una tecnologia spettrografica a raggi infrarossi e l’utilizzo di un telescopio noto come Magellan Clay Telescope. Questi due strumenti hanno consentito di osservare delle galassie e dopo qualche ora hanno saputo darci qualche dato in più circa la materia oscura.
Fino a poco tempo fa, infatti, i fisici avevano identificato una massa presente al di fuori delle galassie e non avendo dati sulla stessa l’avevano definita come materia oscura. Gli scienziati di oggi, invece, hanno evidenziato in che modo la luce riesce ad arrivare sulle galassie note come Leo V e Tucana.
Hanno poi volto il loro interesse su una particella nota come ALP, che però ha fatto venire dei dubbi poiché nelle sue vicinanze la luce infrarossa tende a decadere e al tempo stesso tutti gli strumenti in grado di rivelare i segnali elettromagnetici vanno in tilt. Questo perché i rumori presenti nell’universo sarebbero troppo forti, per non parlare di tutti gli altri elementi di disturbo e di alterazione come la polvere interstellare.

Materia oscura: la nuova scoperta passa dalla scienza
Per cercare di risolvere questo dilemma è stata adottata una nuova tecnica che riesce a sfruttare lunghezze d’onda diverse in maniera da poterle utilizzare prima che la luce decada. Gli studiosi hanno quindi notato come prima di decadere tutti i colori generati dalla luce tendano ad assottigliarsi, rivelando la cosiddetta materia oscura. Così facendo è stato impedito il decadimento della stessa per un fine ben preciso.
Si tratta di una grande scoperta perché si è andati molto vicino all’identificazione della materia oscura e si sono utilizzate delle tecniche e dei dati che fino a questo momento risultavano essere inutilizzate e non del tutto comprese. Lo studio è ancora in via di sviluppo, perché l’obiettivo degli scienziati rimane quello di scoprire sempre più dati circa l’universo che non abbiamo ancora avuto modo di esplorare.


