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Una stella incontaminata nelle vicinanze della Via Lattea: cosa ci rivela sull’Universo primordiale

Il Big Bang è l'evento cosmico che ha dato vita ai corpi celesti: stelle, galassie, pianeti, satelliti che hanno una loro vita evolutiva sia dipendente che indipendente.

Una stella incontaminata nelle vicinanze della Via Lattea: cosa ci rivela sull’Universo primordiale

La scoperta più piccola può dire tanto anche sul Big Bang, evento che ha portato alla presenza di idrogeno, elio, litio e isotopi leggeri. Si trovano nei nuclei delle stelle, nelle collisioni e in altri processi o eventi astrofisici. Quella che vi stiamo per raccontare, però, non è una scoperta piccola. È stata raccontata da Brian Koberlein su Universe Todaye caricata su arXiv.

Un team di astronomi ha individuato una stella particolarissima, definita la più incontaminata. Si trova nella Grande Nube di Magellano, una galassia satellite della Via Lattea. La stella scoperta è una gigante rossa, il suo nome è SDSS J0715-7334. Contiene metalli pesanti ma in quantità dieci volte inferiore rispetto ad altre galassie più antiche osservate. Quindi ha anche questa definizione: stella con la più bassa metallicità rilevata. Sicuramente ha molti miliardi di anni e potrebbe essere nata subito dopo il Big Bang.

gli astronomi hanno trovato la stella più incontaminata di sempre

Da cosa si riconosce una stella antica da una più giovane? Dalla quantità di metalli che contiene ma anche dalla sua dipendenza o indipendenza da galassie e i loro satelliti

È proprio la poca presenza di metalli a indicare l’antichità di una stella. Carbonio, ferro e altri elementi si sono formati più avanti, nei nuclei stellari, dopo processi di fusione ed esplosioni di supernova. In SDSS J0715-7334 c’è una bassissima presenza di ferro e carbonio. Questa stella è l’effettodei resti di una supernova, generata a sua volta da un’altra stella più grande del nostro Sole.

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Gli scienziati dicono che corrisponde a 30 masse solari. Dopo il Big Bang si sono formate stelle gigantesche. Esplodendo hanno dato vita ad altri corpi celesti ricchi di energia oppure a residui poveri di materiale, come la SDSS J0715-7334. I ricercatori si sono concentrati anche sul suo moto e sull’alone all’interno della Grande Nube di Magellano. Nel cosmo esistono corpi celesti casuali o di passaggio e corpi celesti strutturali.

Nel caso della gigante rossa oggetto di studio, gli scienziati riferiscono che si tratta di una formazione originaria della galassia stessa. Ci sono altre stelle simili nelle galassie vicine che devono essere studiate per capire il loro ruolo. Aiuteranno a comprendere la storia e l’evoluzione, ancora in corso. Di galassie antiche e più giovani, vicine e lontane, dei loro satelliti, la loro influenza sui pianeti o altri corpi celesti. Inoltre, permetteranno di indagare i processi profondi della materia dell’Universo, dalle origini a oggi.

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