ChatGPT Pulse: la nuova funzione che personalizza le giornate degli utenti Pro
OpenAI lancia ChatGPT Pulse: aggiornamenti quotidiani personalizzati grazie ai dati raccolti da chat, email e calendario. Così l'AI diventa un assistente personale in grado di prevedere le necessità.

OpenAI ha annunciato ChatGPT Pulse, una funzione per app mobile che porta la personalizzazione del chatbot a un nuovo livello. Disponibile inizialmente solo per gli utenti Pro, Pulse fornisce aggiornamenti quotidiani attraverso schede visuali che riuniscono contenuti su misura, basati su cronologia delle conversazioni, app collegate e attività personali come calendario, email e contatti Google. L’idea è semplice: non più un chatbot reattivo che risponde alle domande, ma un assistente proattivo capace di anticipare esigenze e suggerire azioni concrete.
Un assistente personale
Durante una demo, la responsabile della personalizzazione Christina Kaplan ha mostrato come Pulse possa integrare dati da chat passate e dal calendario per offrire consigli immediati e contestuali. Per esempio, se un utente ha in programma una corsa prima di una cena di lavoro, l’assistente può proporre un percorso di 50 minuti che termina vicino al ristorante, offrendo anche una strategia per il menù in base a eventuali restrizioni alimentari. Allo stesso modo, Pulse può suggerire routine di allenamento, strategie di recupero post-viaggio o piani logistici per escursioni e compleanni.
Questa proattività si inserisce nella più ampia corsa verso gli AI cosiddetti ‘agentici’, strumenti in grado di agire autonomamente per conto dell’utente. Come spiegato da Fidji Simo, CEO delle applicazioni di OpenAI, la vera rivoluzione arriverà quando gli assistenti sapranno comprendere gli obiettivi dell’utente senza bisogno di prompt espliciti, diventando compagni digitali in grado di lavorare “al fianco” della persona.
Prospettive future

Per funzionare, Pulse richiede l’accesso a dati personali come trascrizioni di chat, email e calendari, con l’autorizzazione esplicita dell’utente. OpenAI sottolinea che le informazioni restano confinate alla relazione tra ChatGPT e il singolo utente, senza confluire in dataset più ampi. Restano comunque aperte domande su possibili effetti collaterali, come il rischio di creare “bolle informative”, anche se il team ha dichiarato di aver implementato filtri e restrizioni per la sicurezza.
Un aspetto interessante è che Pulse non è pensato per generare scorrimento infinito: l’esperienza si conclude dopo un set definito di aggiornamenti, con l’obiettivo di fornire valore concreto piuttosto che catturare tempo di utilizzo. Per ora, la funzione segna un passo importante nell’evoluzione degli assistenti digitali, avvicinando ChatGPT a quel ruolo di agente intelligente che grandi player tecnologici da anni cercano di trasformare in realtà.


