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Pete Hines attacca Game Pass: “Sviluppatori non compensati adeguatamente”

Nuova critica contro il Game Pass, questa volta dall'ex pezzo grosso di Bethesda Pete Hines. "Il modello non è sostenibile, gli sviluppatori non sono ricompensati adeguatamente".

Pete Hines attacca Game Pass: “Sviluppatori non compensati adeguatamente”

L’ex dirigente di Bethesda Pete Hines ha lanciato una critica senza precedenti contro i servizi in abbonamento per videogiochi come Game Pass e PlayStation Plus. In una recente intervista con Dbltap, Hines ha accusato queste piattaforme di non ricompensare adeguatamente gli sviluppatori quando i loro giochi vengono inclusi nei cataloghi.

Il Game Pass non è sostenibile?

Hines, che ha lasciato Bethesda nell’ottobre 2023 dopo aver ricoperto il ruolo di Head of Publishing and Communication, ha espresso preoccupazioni significative riguardo alla sostenibilità economica di questi servizi. “Gli abbonamenti sono diventati la nuova parolaccia”, ha dichiarato l’ex dirigente, sottolineando come il mercato stia evolvendo verso modelli che potrebbero penalizzare i creatori di contenuti.

Secondo Hines, il problema principale risiede nell’equilibrio tra le esigenze del servizio e quelle degli sviluppatori. “Se non capisci come bilanciare le necessità del servizio e delle persone che lo gestiscono con quelle di chi fornisce i contenuti – senza i quali il tuo abbonamento non vale niente – allora hai un vero problema”, ha spiegato. L’ex dirigente ha inoltre evidenziato come questa tensione stia danneggiando molti nell’industria, compresi i creatori stessi, costretti a operare in un ecosistema che non valuta e ricompensa adeguatamente il loro lavoro.

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Non è una voce fuori dal coro

Le dichiarazioni di Hines hanno trovato sostegno in Shannon Loftis, ex vice presidente di Xbox Game Studios che ha trascorso quasi trent’anni in Microsoft prima di lasciare l’azienda nel giugno 2022. Loftis ha confermato su LinkedIn la correttezza delle osservazioni di Hines, specificando che “mentre Game Pass può rivendicare alcune vittorie con giochi che altrimenti sarebbero affondati, la maggior parte dell’adozione su Game Pass avviene a spese dei ricavi retail, a meno che il gioco non sia progettato fin dall’inizio per la monetizzazione post-lancio”.

Nonostante le critiche, i servizi in abbonamento continuano a crescere. Secondo Mat Piscatella di Circana, giugno 2025 ha registrato un record negli Stati Uniti con ricavi per 562 milioni di dollari, suggendo che Microsoft e Sony continueranno a investire in questo modello di business. Tuttavia, resta aperta la questione se questa crescita si traduca in una compensazione adeguata per gli sviluppatori che forniscono i contenuti.

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