Leganerd.com
Menu

Un’antica salamandra potrebbe cambiare il destino di Città del Messico

Riusciranno gli axolotl, i piccoli draghi acquatici, a responsabilizzare amministratori politici e cittadini? La molla al cambiamento arriva dalla scienza.

Un’antica salamandra potrebbe cambiare il destino di Città del Messico

Tra social network e YouTube è facile trovare acquari terrari che ospitano gli axolotl o assolotti. Sono salamandre originarie della Città del Messico. Chi ha scelto questo animale domestico è fortunato perché ad alto rischio di estinzione. Un team di scienziati sta cercando di salvare la specie proprio nello spazio urbano e semi urbano messicano partendo dal DNA.

Le cause di estinzione degli axolotl sono pesca, inquinamento e perdita del proprio habitat. Il recupero di questa salamandra da acqua dolce sta migliorando la qualità dell’acqua messicana, perché la scienza spinge amministrazioni e stili di vita al non inquinamento.

Una molla per la politica a cui si chiede attenzione e responsabilità. Ad esempio agricola, aumentare gli spazi di coltivazione o semi coltivazione che richiedono acqua. Non far costruire discoteche o altri luoghi pubblici di inquinamento luminoso o rumoroso proprio in zone dove gli assolotti possono rinascere. Questo e quant’altro, tutto partendo da una salamandra in via di estinzione ma che ha anche uno sguardo tenero e le sembianze di un drago. Per questo va molto di moda tra acquariofili e appassionati di nac esotici (nuovi animali domestici da compagnia).

salamandra di Città del Messico

Il DNA della salamandra può essere cercato come residuo tra acqua e aria, persino su superfici di piante e altri animali

Il biologo Luis Zambrano, dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, racconta la raccolta e la ricerca di DNA a Xochimilco della salamandra. “Tutti noi perdiamo DNA lungo il nostro cammino attraverso il mondo, questo può essere catturato filtrando l’aria o l’acqua“.

Salamandre paracadutiste: ecco come gestiscono il flusso sanguigno Salamandre paracadutiste: ecco come gestiscono il flusso sanguigno

Gli scienziati, in sostanza, sono alla ricerca di tracce del DNA, prelevando campioni di acqua dai canali e anche filtrando particelle genetiche lasciate da animali e piante a contatto con l’acqua. Un’operazione che richiede un team collaborativo e diversi passaggi. Sono stati raccolti campioni da 53 punti a Xochimilco ma anche in 43 punti fuori dalla città. “L’axolotl si riproduce molto perché depone molte uova… può riprendersi facilmente e sappiamo come fare“. Zambrano spinge per la creazione di habitat fissi dedicati, delle future riserve acquatiche.

Fonte:
Ti potrebbero interessare
Un’antica salamandra potrebbe cambiare il destino di Città del Messico